Non è un segreto (e se lo è lo è per i “Pulcinella” che purtroppo pullulano ovunque): la Pianura Padana è una vera e propria camera a gas. Complice la geografia (una pianura chiusa a nord, ovest e sud – cioè verso i venti dominanti – da Alpi e Appennini), la concentrazione urbana, le fabbriche e fabbrichette diffuse ovunque, il trasporto privato su gomma che la fa da padrone,. Resta il fatto che respirare, da noi, non è un’impresa facile. E lo sappiamo da sempre (o almeno dal XIX secolo, quando le ciminiere hanno cominciato ad annerire il cielo di Lombardia, “così bello quando è bello”). Però fa impressione guardare la mappa del European City Air Quality Viewer: su 344 città europee prese in considerazione, la cosiddetta “Leonessa d’Italia” è la settima peggiore. Peggio di noi solo Slavonski Brod (in Croazia), Vicenza, Venezia, Padova, Cremona e, maglia nera, Nowy Sacz, in Polonia, la peggiore in assoluto. E poco dopo di noi Alessandria, Piacenza, Pavia, Treviso, Verona ed Asti. Tutte “padane”. E respirare schifezze, si sa, non fa bene all’organismo: circa 70 mila morti in Italia dovuti all’inquinamento, di cui quasi 50 mila correlati alle Pm2,5. E la maggior parte, ovviamente, nella camera a gas padana. Ma chi governa (stato, regioni, comuni) non sembra preoccuparsi più di tanto. E, a quanto pare (visto come votano) neppure la gran parte dei cittadini. Continuiamo così, facciamoci del male con questo “meraviglioso” sistema chiamato capitalismo. E mi raccomando: se dovete andare a prendere il bimbo a scuola, o prendere il pirlo in centro, pigliate il SUV d’ordinanza (possibilmente a diesel).
Il bresciano pentito