Dopo essere stati trasportati di peso nelle auto della polizia e tradotti in Questura, i 4 attivisti di E.R. alla fine sono stati rilasciati (e ci mancherebbe!), ma denunciati a piede libero per aver osato fare un sit-in: blocco stradale, sospensione di pubblico servizio (quale?), resistenza PASSIVA a pubblico ufficiale. Ormai siamo alla farsa: sedersi per terra con un cartello al collo è ritenuto un reato (anzi, un “triplice” reato). Persino la resistenza “passiva” di un corpo che viene sollevato e buttato su un’auto della polizia è un reato! Visto che, per non essere imputati di resistenza “passiva” bisognerebbe essere privi di corporeità (come…gli angeli?) e quindi non esercitare la forza di gravità sulle povere schiene (da vigile?) dei poliziotti non resta che un’alternativa (visto che, da materialisti impenitenti, non crediamo né agli angeli né agli dei, mentre crediamo nella forza di gravità e nel peso corporeo): passare, come ai bei vecchi tempi, dalla resistenza “passiva” a quella “attiva”. Forse così le prepotenti forze dello Stato si renderanno conto della notevole differenza che esiste tra, da un lato, dover sollevare un corpo inerme ed inerte per portarlo in auto e, dall’altro, essere vittime a propria volta della forza di gravità. E magari smetteranno di prendere in giro la gente con “reati” inesistenti.