Nella serata di oggi (giovedì 23 marzo), dopo le oltre 300 manifestazioni che hanno portato in piazza oltre 3 milioni di lavoratrici e di lavoratori (1,1 milione secondo il governo), i leader dei sindacati hanno tenuto una ennesima conferenza stampa, nella sede nazionale della CFDT, durante la quale hanno annunciato di aver convocato una nuova giornata di sciopero e di lotta per martedì 28.

Le manifestazioni sono state particolrmente dure, visto lo straordinario schieramento di poliziotti e di reparti antisommossa che hanno a più riprese aggredito i cortei.

D’altra parte, il discorso televisivo di Macron della serata di ieri, come ha dichiarato Philippe Martinez, il segretario generale della CGT, “ha gettato un bidone di benzina sul fuoco”.

Gli incidenti sono stati particolarmente gravi a Bordeaux, dove, introrno alle 20.00 è stato dato fuoco al portico d’ingresso del municipio. La città (nel sud ovest del paese) è stata attraversata nel pomeriggio dalla manifestazione più grande nella storia della capitale sdella Gironda. A Bordeaux, peraltro era previsto per domenica 26 l’arrivo del re d’Inghilterra Carlo III in una visita ufficiale pianificata da molto tempo, ma che la monarchia del Regno Unito ha appena annullato a causa della crisi sociale e politica francese e visto l’alto rischio che essa diventi occasione per nuove proteste popolari.

Qui di seguito il nuovo comunicato dell’Intersindacale

Su appello di tutti i sindacati e delle organizzazioni giovanili, la nona giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni ha riunito nuovamente più di 3 milioni di manifestanti, il che la rende una delle più grandi dall’inizio del movimento sociale. Anche i giovani sono stati ampiamente mobilitati

Massicce e determinate, queste manifestazioni, queste azioni intersindacali, questi scioperi e scioperanti sono una risposta alle falsità espresse dal presidente della Repubblica e alla sua incomprensibile ostinazione.

L’intersindacale ribadisce che, contrariamente a quanto affermato dal presidente della Repubblica, sono state formulate numerose alternative alle misure sull’età. Nessuna di esse è stata studiata seriamente. La responsabilità di questa situazione esplosiva non è dei sindacati, ma del governo.

Mentre l’esecutivo cerca di voltare pagina, questo perenne e responsabile movimento sociale e sindacale conferma la determinazione del mondo del lavoro e dei giovani a ottenere il ritiro della riforma.

Al termine di un iter parlamentare caotico, durante il quale il governo ha utilizzato tutti gli strumenti costituzionali a sua disposizione per limitare l’esercizio democratico, il testo di legge viene ora sottoposto al Consiglio costituzionale. In questo contesto, l’intersindacale gli invierà presto dei contributi che spiegano le ragioni per cui questa legge dovrebbe essere interamente censurata.

Di fronte alla mancanza di risposte da parte dell’esecutivo, guidato dal presidente della Repubblica, i sindacati e le organizzazioni giovanili hanno chiesto pubblicamente una consultazione popolare.

I parlamentari hanno colto lo strumento costituzionale a loro disposizione e hanno inviato al Consiglio costituzionale un progetto di referendum di iniziativa popolare. I sindacati e le organizzazioni giovanili sono pronti a fare la loro parte nell’ambito della loro rappresentanza del mondo del lavoro e dei giovani.

Il forte rifiuto sociale di questo progetto è legittimo e la sua espressione deve continuare.

Chiedendo il ritiro della riforma pensionistica, l’Intersindacale invita i milioni di lavoratori, giovani e pensionati a continuare a mobilitarsi. L’intersindacale ha indetto manifestazioni sindacali locali per questo fine settimana e una nuova grande giornata di scioperi e manifestazioni per martedì 28 marzo in tutto il paese.

L’intersindacale si riunirà la sera di martedì 28 marzo.

Parigi, 23 marzo 2023.

Traduzione a cura di https://refrattario.blogspot.com/

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