1. Domani, venerdì 10 febbraio, chiusura della campagna per le regionali di Unione Popolare, dalle 19,30 alle 22,30 al Carmine, in via Nino Bixio (nella piazzetta di fronte alla scuola elementare ” Calini”). Aperitivo, musica, stuzzichini, socialità. Gli altri 3 candidati (i due di destra e quello di centro, Majorino) hanno avuto accesso a più non posso a tutti i media. Mara Ghidorzi, in barba alla cosiddetta “par condicio”, è stata quasi cancellata di fronte al terzetto dell’establishment centrodestrasinistra, compreso da mass media che si pensavano di sinistra, come il Manifesto (un giornale che continua a definirsi, non si sa a che titolo, “comunista”). A UP restano solo i militanti, ed i simpatizzanti, in carne ed ossa, quelli che attaccano i manifesti, distribuiscono i volantini, parlano con la gente. E che domani si ritroveranno al Carmine, per bere e cantare insieme.
  2. Sempre domani sera, alle 20,30, al Cinema Nuovo Eden, a 50 mt dalla festa di UP, si proietterà, nell’ambito di Carmine Resistente, “E tu come stai”, un docufilm di F. M. Gori e L. E. Gori sulle lotte dei lavoratori della GKN di Campi Bisenzio. Interverranno i registi e un delegato dei lavoratori GKN.
  3. Venerdi pomeriggio, in Piazza del Mercato, alle ore 17, i compagni de La Comune organizzano un presidio contro la guerra russo-ucraina e contro tutti gli imperialismi.
  4. Dall’altra parte della barricata: domani sera i fascisti organizzano un corteo da Piazza Arnaldo a Piazza del Foro per “ricordare” i fascisti ed affini uccisi durante la rivolta popolare del settembre ’43 e dopo la liberazione dell’Istria e di Trieste da parte dei partigiani di Tito. Ovviamente non “ricorderanno” i quasi 500 mila jugoslavi (uomini, donne e bambini) assassinati dai fascisti e dall’esercito italiano (in particolare alpini e bersaglieri) tra il 1941 e il 1945 in seguito all’invasione nazifascista della Jugoslavia. Speriamo siano pochi, e che inciampino in qualche buca profonda mentre “marciano, mentre marciscono”.
  5. Non suonerà il pianista russo Denis Matsuev, invitato al festival pianistico internazionale Brescia-Bergamo. I due sindaci piddini, su pressione dell’ambasciatore ucraino in Italia, il noto musicista di piffero di fama internazionale Yaroslav Melnyk che sembra candidato a sindaco di entrambe le città lombarde, lo hanno depennato dal festival. Sembra che sia filo-putiniano. A noi Putin fa schifo, come Zelensky (e Biden, Meloni, Macron, Scholz, ecc.) ma chiedere ad un artista (probabilmente uno sciovinista grande-russo, una specie, ahinoi, molto diffusa tra il Golfo di Finlandia e Vladivostok) di rinunciare alle sue idee (e magari aderire a quelle, altrettanto perniciose, diffuse tra i Carpazi e il Dniepr) per poter suonare, ci sembra veramente penoso. E bravi i nostri sindaci con l’elmetto!
Pubblicità