๐๐ข๐ฏ๐จ๐ฅ๐ข (๐๐จ๐ฆ๐), ๐ฎ๐ง ๐ข๐ฌ๐ญ๐ข๐ญ๐ฎ๐ญ๐จ ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญ๐จ ๐ข๐ง ๐๐๐, ๐ฆ๐ ๐ข๐ฅ ๐๐จ๐ฏ๐ข๐ ๐ง๐จ๐ง ๐โ๐๐ง๐ญ๐ซ๐
La scuola va fatta in presenza, dice il ministro Patrizio Bianchi, a nome di tutto il governo Draghi. E, secondo i suoi inconfutabili dati, viene fatta regolarmente in presenza nel 90,4% delle classi. Solo in 13 classi su 100 sembra si stia utilizzando la โdidattica integrataโ perchรฉ una parte degli alunni รจ a casa in quarantena. Mentre solo 6 classi su 100 sarebbero totalmente in DAD, la oggi famigerata โdidattica a distanzaโ che fino a pochi mesi fa veniva al contrario indicata come una promettente innovazione.
Poi, parlando con studenti, insegnanti, dipendenti degli istituti scolastici, ci viene detto: โ๐๐ฆ๐ญ ๐ฎ๐ช๐ฐ ๐ช๐ด๐ต๐ช๐ต๐ถ๐ต๐ฐ ๐ญ๐ฆ ๐ค๐ญ๐ข๐ด๐ด๐ช ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ง๐ถ๐ฏ๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ข๐ฏ๐ฐ ๐ณ๐ฆ๐จ๐ฐ๐ญ๐ข๐ณ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ด๐ฐ๐ฏ๐ฐ ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ฐ ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ฆ ๐ฅ๐ช๐ต๐ข ๐ฅ๐ช ๐ถ๐ฏ๐ข ๐ฎ๐ข๐ฏ๐ฐโ, tanto da pensare di aver parlato con lo studente o con il lavoratore della scuola sfortunato, che opera proprio nellโistituto nel quale si concentrano le classi in DAD. Ma se parli con altri la storia รจ sempre la stessa. Allora siamo indotti legittimamente a pensare che questo governo sia sรฌ โil governo dei miglioriโ, ma dei migliori bugiardi.
Gli studenti, gli insegnanti, i collaboratori e gli amministrativi ci descrivono la situazione: โ๐๐ช๐ข๐ฎ๐ฐ ๐ข๐ญ ๐ต๐ฆ๐ณ๐ป๐ฐ ๐ช๐ฏ๐ท๐ฆ๐ณ๐ฏ๐ฐ ๐ฅ๐ช ๐ฑ๐ข๐ฏ๐ฅ๐ฆ๐ฎ๐ช๐ข ๐ฆ ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ฆฬ ๐ด๐ต๐ข๐ต๐ฐ ๐ง๐ข๐ต๐ต๐ฐ ๐ข๐ด๐ด๐ฐ๐ญ๐ถ๐ต๐ข๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ฏ๐ถ๐ญ๐ญ๐ข ๐ฑ๐ฆ๐ณ ๐ง๐ข๐ณ๐ฆ ๐ง๐ณ๐ฐ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ข ๐ฒ๐ถ๐ฆ๐ด๐ต๐ข ๐ด๐ช๐ต๐ถ๐ข๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ ๐ค๐ฉ๐ฆ, ๐ด๐ฆ ๐ฏ๐ฆ๐ญ ๐ง๐ฆ๐ฃ๐ฃ๐ณ๐ข๐ช๐ฐ 2020 ๐ฆ๐ณ๐ข ๐ถ๐ฏ’๐ฆ๐ฎ๐ฆ๐ณ๐จ๐ฆ๐ฏ๐ป๐ข ๐ฅ๐ฆ๐ญ ๐ต๐ถ๐ต๐ต๐ฐ ๐ช๐ฎ๐ฑ๐ณ๐ฆ๐ท๐ช๐ด๐ต๐ข ๐ฆ๐ฅ ๐ช๐ฎ๐ฑ๐ณ๐ฆ๐ท๐ฆ๐ฅ๐ช๐ฃ๐ช๐ญ๐ฆ, ๐ฐ๐จ๐จ๐ช ๐ฏ๐ฆ๐ญ ๐จ๐ฆ๐ฏ๐ฏ๐ข๐ช๐ฐ-๐ง๐ฆ๐ฃ๐ฃ๐ณ๐ข๐ช๐ฐ 2022 ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ฐ๐ง๐ง๐ณ๐ฆ ๐ฑ๐ช๐ถฬ ๐ฏ๐ฆ๐ด๐ด๐ถ๐ฏ ๐ข๐ญ๐ช๐ฃ๐ช ๐ข๐ญ๐ญโ๐ช๐ฏ๐ค๐ข๐ฑ๐ข๐ค๐ช๐ต๐ขฬ ๐ฆ ๐ข๐ญ๐ญโ๐ช๐ฏ๐ฆ๐ต๐ต๐ช๐ต๐ถ๐ฅ๐ช๐ฏ๐ฆ ๐ฅ๐ฆ๐ญ ๐จ๐ฐ๐ท๐ฆ๐ณ๐ฏ๐ฐโ. Del governo nazionale e dei governi regionali che hanno piena competenza (assieme ai comuni) sulle infrastrutture scolastiche.
E lโinettitudine non si limita alla questione della gestione della pandemia.
Basterebbe citare il caso dellโIstituto professionale โOlivieriโ di Tivoli che รจ tutto in DAD, e non dal 10 gennaio, ma dallโinizio di questo anno scolastico. E non per una imprevista concentrazione di alunni positivi, ma per lโinagibilitร dellโintero edificio. Cosรฌ, il giร il 13 settembre, la malcapitata dirigente scolastica, il sindaco di Tivoli, unitamente al rappresentante della citta metropolitana di Roma (Tivoli รจ a poche decine di chilometri dalla capitale) hanno dovuto comunicare agli alunni delle 30 classi della sede centrale (la sede distaccata di Guidonia non ha problemi), alle famiglie e ai docenti che le lezioni sarebbero state in DAD fino a nuovo ordine. Nuovo ordine che ad oggi non cโรจ mai stato. A inizio gennaio era stata ipotizzata una struttura oraria fatta con lezioni mattutine in DAD e pomeridiane in classe, ospiti in aule di altri istituti della zona evidentemente disponibili nei pomeriggi.
Ma questa ipotesi ha trovato una ferma e piรน che prevedibile opposizione da parte degli studenti, che hanno fatto notare di provenire dalla periferia di Roma oppure da paesi dislocati della valle dellโAniene, a volte distanti anche decine di chilometri da Tivoli. La nuova struttura โspezzatinoโ li avrebbe obbligati a passare i pomeriggi in autobus, dopo aver utilizzato la DAD al mattino, impedendo loro ogni altra attivitร di studio, sociale o ricreativa. Cosรฌ ad oggi, in attesa di una soluzione basata sulla costruzione di aule prefabbricate, i 700 alunni dellโOlivieri continuano a fare scuola totalmente in DAD.
Ma stavolta il Covid non cโentra. Ma cโentra sempre lโinettitudine del governo dei migliori.
Fabrizio Burattini