Riprendiamo da “Asia Times” un interessante articolo che mette in luce come si stia svolgendo nella penisola araba la rivalità tra Cina e Stati Uniti. Dopo la notizia che l’Arabia saudita sta costruendo missili con tecnologia cinese, la disdetta dell’acquisto dei 50 F-35 da parte degli Emirati, che non intendono rinunciare al  5G di Huawei, mostra la silenziosa penetrazione della Cina nel Medio Oriente e nel Golfo in particolare, finora ritenuto esclusivo appannaggio degli USA. Una penetrazione non solo commerciale (la Cina è il primo acquirente del petrolio del Golfo, e il primo fornitore di manufatti), ma che comprende anche anche tecnologica (missili e 5G, impianti industriali), e segnala la difficoltà degli USA a dettare unilateralmente le loro condizioni anche ai più stretti alleati-sudditi di un tempo. La sostituzione degli F-35 con i Rafale, poi, è anche la nemesi dell’Aukus, con cui gli USA avevano sfilato un contratto miliardario alla Francia (nei sottomarini); qui è la Francia che si vendica. L’episodio è un altro segnale che questi Stati ricchi di petrodollari rifiutano il ruolo di servi di un singolo imperialismo, ma vogliono giocare in proprio, facendo leva sulle rivalità tra i 3 maggiori poli, USA/Europa/Cina. Mostra infine il carattere spregiudicato della politica estera della Cina, pronta a stringere legami con qualsiasi governo, compresi quelli ultra-reazionari degli sceicchi e con Israele, al fine di estendere la propria influenza.

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Giustizia è fatta per la Cina, gli EAU hanno annullato l’accordo per gli F-35, di Cheng Feng (Asia Times, 21 dicembre 2021

La recente cancellazione da parte degli Emirati Arabi Uniti (UAE) del piano di acquisto di 50 caccia Lockheed F-35 del valore di 23 MD di $ dagli Stati Uniti ha dimostrato il ruolo della stretta partnership commerciale tra gli UAE e la Cina. La disdetta significa che gli Emirati Arabi Uniti hanno scelto la tecnologia 5G di Huawei a scapito dell’F-35, che è usato dagli Stati Uniti come “favore” per stringere alleanze militari con altri paesi. Su richiesta degli Stati Uniti, gli Emirati Arabi Uniti hanno precedentemente accettato di fermare la costruzione di un porto logistico che viene costruito dalla Cina. Ma in questo caso, la forte pressione degli Stati Uniti non è riuscita a far abbandonare agli EAU i progetti di telecomunicazione Huawei, ma ha spinto gli EAU a comprare 80 jet da combattimento Rafale dalla Francia. L’amministrazione Biden si trova ora di fronte a un dilemma: se rinunciare ad entrate per 23 MD di $ o permettere agli EAU di usare Huawei 5G. Gli Stati Uniti saranno danneggiati in entrambi i casi, e la Cina uscirà vincitrice da questa vicenda.

A metà dicembre, gli Emirati Arabi Uniti hanno revocato per scritto al Pentagono la Lettera di accettazione di acquisto di 50 aerei da guerra Lockheed F-35 e il congelamento a tempo indefinito dei negoziati.

Gli Emirati Arabi Uniti, un piccolo paese sulla costa meridionale del Golfo Persico, un paese ricco di greggio, composto da sette emirati, tra cui Abu Dhabi e Dubai, ha 10 milioni di abitanti, di cui 78% stranieri, soprattutto indiani. Nel 2020 il suo PIL era di circa 410 MD di $; il PIL pro capite è più di 41.500 di $, simile a quello della Nuova Zelanda e del Regno Unito, il doppio di quello dell’Arabia Saudita e circa 20 volte quello dell’India e 10 volte quello dell’Indonesia. Dispongono di una potente aeronautica militare, composta da 78 caccia supersonici multiruolo americani F-16 Block 60s, la prima generazione di aerei da guerra, a parte l’F-22, già progettati con un radar a scansione elettronica. Gli EAU si avvalgono anche di 59 caccia francesi Mirage-2000, e ad inizio dicembre hanno firmato un contratto con la francese Dassault per 80 jet da combattimento Rafale per sostituire i Mirage obsoleti, e per l’acquisto di 12 elicotteri H225M, valore totale dell’accordo 19 MD di $.

Da tempo gli EAU stavano cercando di acquistare i caccia americani F-35. Un ordine di 50 F-35 e 18 droni armati MQ-9B, per un valore totale di 23 MD di $, era stato approvato alla fine della presidenza Trump, come “ricompensa” per la normalizzazione dei legami tra gli Emirati Arabi Uniti e Israele nell’agosto 2020. Con questa normalizzazione Israele sperava di isolare l’Iran, mentre gli EAU, che da tempo cercano di diversificare la loro economia dipendente dal greggio, erano interessati a cooperare con le industrie israeliane di alta tecnologia.

Israele, il primo paese ad ottenere degli F35, non vuole che i paesi arabi abbiano un equipaggiamento avanzato come il suo, ed è perciò contraria al fatto che gli EAU dispongano di F35. Dopo il deterioramento delle relazioni tra USA e Arabia Saudita, gli EAU sono diventati un alleato chiave degli USA, e la vendita degli F-35 sarebbe la sanzione di questa alleanza.

F35, uso politico-militare

Sia il software e il networking dell’F-35 hanno un sostanziale contenuto politico. Tutti gli F-35 fanno parte di un enorme sistema automatizzato di supporto logistico. Numero di serie, tempo offline, tempo di utilizzo, aggiornamento e stato di manutenzione di tutte le parti di ogni aereo sono nel database della Lockheed. Lockheed non solo fornisce supporto tecnico a distanza, ma controlla anche il funzionamento di ogni F35, (stato meccanico, rotta, montaggio e manovre), e gestisce inoltre la manutenzione e l’equipaggio di volo, le loro qualifiche e valutazioni regolari, come pure le loro promozioni.

Lockheed può bloccare a distanza qualsiasi F-35 nel mondo. Un’arma, questa, a doppio taglio per qualsiasi utente. Da un lato, l’efficienza e la qualità della manutenzione dall’altro, tutti gli utilizzatori degli F35 sono esposti ad un rischio per la sicurezza nazionale. Lockheed e Usa collaborano strettamente. Gli USA Uniti controllano l’utilizzo degli F35 di ogni paese per assicurarsi che sia nel loro interesse.  Invece, gli altri paesi non possono vedere le operazioni della aeronautica militare statunitense.

Le vendite di armamenti statunitensi prevedono condizioni di utilizzo: non possono essere usate contro gli alleati americani o in operazioni che violano i diritti umani e la giustizia [!!!]. Ma, gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita hanno usato armamenti prodotti negli Stati Uniti nella guerra civile tra il governo yemenita e le forze Houthi, con conseguenti “crisi umanitarie”. Gli F-35 presentano anche problemi di gerarchia nel software e chi li utilizza potrebbe non poter accedere a tutte le funzioni dell’aereo. Ad esempio, anche tra gli alleati della NATO, le capacità nucleari possono essere sbloccate solo da alcuni paesi come la Germania, nel caso acquistasse l’F-35.

Vantaggi e svantaggi degli F35 per gli EAU

Da un lato per gli EAU avere gli F-35 è un segno di forza a livello regionale, di prestigio e di stretti legami con gli Stati Uniti. Dall’altro lato, questo caccia non è per loro militarmente necessario. La maggioranza degli abitanti degli EAU è musulmana sunnita; gli EAU hanno un buon rapporto con l’Arabia Saudita, hanno cercato di stabilire contatti con gli altri paesi del Golfo e hanno buone relazioni con l’Iran, e in ogni caso, dato che l’aeronautica militare iraniana è in rovina, i loro caccia sono in grado di batterla. Agli EAU bastano i Rafales e gli F-16 Block 60 contro gli Houthi in Yemen e ad assicurare loro il loro vantaggio militare nel Golfo, non hanno bisogno degli F-35. Gli EAU non sono coinvolti nel conflitto arabo-israeliano, Iraq, Kuwait, Bahrain e Oman non sono loro ostili, mentre il Qatar mantiene una posizione ambigua.

Le relazioni tra EAU e Cina sono buone

La Cina è il loro maggiore partner commerciale, non ha mai interferito negli affari del Golfo e ha mantenuto un basso profilo sulla questione delle operazioni forze armate contro gli Houthi. Durante la pandemia Covid-19, gli EAU sono stati uno dei primi paesi a lanciare il vaccino cinese Sinopharm su larga scala e lo producono, 200 milioni di dosi annue.

Gli EAU vogliono divenire un paese basato sulla alta tecnologia; nel marzo 2021, hanno lanciato il piano decennale “Operazione 300 miliardi”; hanno istituito quattro ministeri legati alla tecnologia, quello per l’intelligenza artificiale (il primo al mondo), per l’industria e la tecnologia avanzata, per la sicurezza alimentare e delle acque. E stanno cooperando con l’Accademia cinese delle scienze e l’Università Tsinghua nel campo della biosicurezza, della sicurezza alimentare, delle bioscienze e dei prodotti farmaceutici, dello spazio, dell’energia rinnovabile e della produzione avanzata. Le tecnologie cinesi di medio e alto livello sono ben collegate con quelle degli EAU.

L’agronomo cinese Yuan Longping ha sperimentato la semina di riso marino del deserto a Dubai. Gli accordi per gli F-35 segnalano la vicinanza degli Emirati agli Stati Uniti, così come il 5G di Huawei segnala la loro vicinanza alla Cina. Nel 2013 Huawei ha partecipato alla costruzione delle comunicazioni ferroviarie degli EAU e nel 2019 ha siglato un accordo di cooperazione per i 5G, ribadito e rafforzato nel maggio 2021. Data la crescente influenza degli EAU nel Grande Medio Oriente, la loro adozione di Huawei 5G potrebbe spingere altri paesi a seguirne l’esempio.

Gli USA hanno fatto pressione sugli Emirati Arabi Uniti oltre che per ostacolare Huawei, anche per bloccare il progetto di costruzione del porto cinese, per ora sospeso. Biden ha legato le due questioni, Huawei e F-35, allo scopo di impedire le relazioni economiche, tecnologiche e politiche tra EAU e Cina. Finora gli EAU hanno respinto tale condizione, e stanno cercando di negoziare con gli Usa sul trattato per gli F-35, affinché gli Usa annullino le condizioni che impediscono loro di usare la rete 5G di Huawei e di avere legami economici, politici e tecnologici con la Cina.

Se venisse cancellato l’accordo sugli F-35, sarebbe una grossa perdita economica per gli Usa, ma anche una perdita di reputazione. Dal punto di vista di Parigi, la decisione degli EAU è una rivincita contro l’alleanza quadrilaterale Aukus, da cui è stata esclusa…

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