di Mario Gangarossa
Netanyahu è un fascista.
E il punto di arrivo di ogni fascismo è il suicidio del popolo che governa e egemonizza.
Netanyahu non è solo il nemico dei palestinesi.
È nemico di Israele.
E nemico degli ebrei di tutto il mondo.
È su di loro che si scatenerà la reazione violenta delle vittime della mattanza di Gaza.
La diffidenza e l’odio verso gli ebrei ha radici storiche e profonde lontane nel tempo. Fa parte della cultura cristiana e di quella islamica.
Fa parte della storia europea.
L’ebreo è “l’assassino di Dio”, e l’elemento antinazionale e corrosivo dello Stato moderno.
È il “nemico interno”.
Il comodo alibi su cui scaricare i conflitti insiti dentro la società.
La “caccia all’ebreo” sarà il prodotto, l’unico risultato concreto, del genocidio dei palestinesi.
L’antisemitismo mai sopito diventerà programma politico. Fede.
Esistono nella coscienza delle masse dei limiti oltre i quali non puoi andare.
Dei fatti che producono una reazione di specie. Una reazione “umana”.
Far morire i bambini di fame, ti trasforma in una “bestia”.
Non fai più parte dell’umanità e, verso le bestie, “tutto è permesso”.
Se crepano ti volti dall’altra parte.
L’aver trasformato il suo popolo in “bestie” è il capolavoro politico del fascista Netanyahu.
Avrà la sua Grande Israele.
Il suo ghetto. Il suo lazzaretto. Uno Stato di psicopatici.
Un grande lager dove alla fine rimarranno solo i carcerieri.
Milioni di ebrei innocenti e ignari sparsi per l’intero pianeta ne pagheranno il prezzo.
E sarà un prezzo altissimo.
L’ebreo ritornerà a essere il “nemico”.
Se fossi un ebreo piangerei sulla sorte dei miei bambini, sul destino a cui Netanyahu li ha condannati.
Sul fiume d’odio che li investirà e la paura che segnerà il loro futuro. Un futuro di appestati.
“Non ci sono innocenti fra gli ebrei”, “sono tutti sionisti”, “non è vero che c’è stata la Shoah”, “forse Hitler qualche ragione l’aveva”.
Gli ebrei sono ancora una “questione” per cui dover trovare una “soluzione finale”.
Ogni bambino palestinese ammazzato è una riga che si aggiunge alla condanna a morte del popolo ebraico.
Una ferita che allontana quel popolo dalla comune e condivisa coscienza e dall’ “etica” della totalità dell’umanità.
Un miserabile piccolo demente, un mafiosetto che fa la guerra per non finire in galera accanto ai borseggiatori e ai ladri di strada, sta conducendo il “popolo eletto” verso il suo “inferno”.
Verso il futuro olocausto.
La storia è una concatenazione di eventi che si succedono l’uno dopo l’altro.
Ogni evento è prodotto dagli eventi passati e produrrà gli eventi futuri.
E ciò che succede produce coscienza.
Cambia le idee e gli atteggiamenti di chi li vive direttamente e di chi ne è spettatore.
E’ nulla ritorna mai a essere “come prima”.
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Non sono d’accordo col fatto che Netanyahu sia un mafiosetto che fa la guerra per non andare in galera. Netanyahu è il degno erede di Begin il loro programma sempre esplicitato era la pulizia etnica di tutta la Palestina. Aspettavano la situazione politica favorevole per realizzarla.
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