di Flavio Guidi
Riprendiamo, dopo oltre tre mesi di interruzione (il precedente articolo è della fine di gennaio) la pubblicazione di alcuni risultati del lavoro che sto facendo sull’estrema sinistra bresciana tra il 1968 e il 1980. Ormai è quasi terminato il lavoro di raccolta degli articoli usciti sulla stampa “esterna” all’area (Giornale di Brescia, Brescia Oggi, Voce del Popolo, Brescia Nuova, La Verità, Il Cittadino). Si tratta di oltre 2500 articoli (con Bresciaoggi che fa la parte del leone – 1485 articoli in poco più di sei anni), che vanno in crescendo, con un massimo tra il 1977 e il 1980. Anche le interviste ai protagonisti sono a buon punto, mentre più lento è il processo di recupero di volantini, manifesti, documenti prodotti dai vari gruppi bresciani. E siamo ancora nella prima fase, quella di raccolta dei dati. Dopo i primi gruppetti, sorti tra il 1968 e il 1970, e la molto relativa stabilizzazione tra il 1971 e il 1976 (la cui “geografia” è stata pubblicata sul blog tra l’ottobre dell’anno scorso e il gennaio di quest’anno) ho incontrato un’ulteriore proliferazione nell’ultimo triennio dei periodo in questione, dove sembrano sorgere collettivi in quasi tutti i quartieri della città e in molti paesi della provincia. Ne cito qui alcuni: Comitati d’Agitazione di Calini e Itis, Collettivo Giovanile “R. Franceschi” di Rovato, “Compagni del Fabbricone”, Centro di Cultura Popolare di Carpenedolo, Collettivo Femminista Orceano, Collettivo Giovanile di Porta Venezia, Circoli Giovanili della Valcamonica (Breno, Berzo Inferiore, Angolo T., Darfo Boario, Malonno, Malegno), Collettivo Culturale Popolare di Concesio, Collettivo Giovanile Gavardo, Circoli Giovanili di Vestone, Salò e Vobarno, Collettivo Giovani Democratici Antifascisti Collio, Collettivo 8 aprile di Seniga, Comitato Rivoluzionario di Iseo, Pilzone e Provaglio, Collettivo Donne Valsabbia, Collettivo Femminista L’Altra metà del cielo Brescia, Collettivi Giovanili di Gussago e Cellatica, Circolo del Proletariato Giovanile di Darfo, Gruppo “Sale scelto” di Prevalle, Collettivo 8 aprile di Milzano, Centro Iniziative Popolari di Lonato, Sinistra Indipendente – Torre del Popolo di Palazzolo, Comitato di Lotta del Carmine, Collettivo Lavoratori Ospedalieri, Coordinamento Operaio di Brescia, Coordinamento Operaio della Franciacorta, Comitato di Lotta dei Precari, Collettivo Lavoratori Enti Locali di Brescia (78-79), Centro Studi x la Democratizzazione delle Forze Armate (gennaio ‘79), Collettivo Politico di Controinformazione, Collettivo Operaio bresciano, Collettivo Politico di Medicina, Compagne Organizzate, Comitato 7 Aprile BS, Coordinamento Alternativa Popolare per il Comunismo di Villanuova s.C. (NSU, PdUP e radicali), Collettivo Femminista “A. Kollontaj”, Collettivo Femminista “Lilith”, Collettivo Nuova Sinistra Cortefranca, Gruppo Anarchico Bresciano, Centro sociale libertario di via Margheriti 9. Una menzione a parte dovrebbe essere fatta per Opposizione Radicale, una formazione che unì, tra il 1979 e il 1980, l’Associazione Radicale di Franco Masserdotti e Ken Damy a buona parte dell’Autonomia organizzata, e che si presentò alle elezioni comunali del giugno 1980, ottenendo quasi 2.000 voti (1,4%), anche se non riuscì ad eleggere nessun consigliere. Proprio queste elezioni, alla fine del “lungo Sessantotto” (italiano e, nel nostro piccolo, bresciano) vedono il massimo dell’influenza elettorale dell’estrema sinistra in città e in provincia (pur senza eleggere nessun consigliere, grazie alla divisione in tre). Ciò può sembrare paradossale, visto che, con la sconfitta alla FIAT di pochi mesi dopo, si può dare per terminato quel periodo di radicalizzazione a sinistra iniziato 12 anni prima. Ma si sa che i flussi elettorali, caratterizzati da un’inerzia legata ai ritmi lenti della sedimentazione oserei dire molecolare, hanno ritmi ben diversi dalle mobilitazioni sociali delle minoranze attive politicamente. A queste elezioni si presentarono ben 3 organizzazioni dell’estrema sinistra (4 se aggiungiamo Democrazia Proletaria, presente solo alle regionali): il PdUP-MLS, Opposizione Radicale e la LCR (Quarta Internazionale), ottenendo complessivamente quasi 5 mila voti in città (circa il 3,5%) e 16 mila – dati delle regionali – in provincia (il 2,5%), cifre non ancora raggiunte fino ad allora (e mai più ripetute – ça va s’en dire – nel decennio successivo, anche se, grazie al convergere dei voti sulla sola DP, il consigliere comunale verrà eletto nel 1985). Ho cominciato inoltre a raccogliere nomi e cognomi dei militanti di quel periodo, sia grazie alla memoria (mia e degli intervistati) sia grazie alla documentazione, soprattutto giornalistica. E ho raccolto oltre 700 nomi. Nella maggior parte dei casi sono ormai scomparsi dalla vita politica bresciana. In alcuni casi si tratta di militanti ancora attivi, sia in formazioni eredi di quella stagione, sia in partiti dell’area di centro-sinistra. E, visto che i loro nomi furono resi pubblici in varie occasioni, in particolare durante le elezioni, mi permetto qui di pubblicarli, a partire dalla fine, le elezioni appunto del giugno 1980.
Nelle liste del PdUP-MLS troviamo compagni destinati ad una “luminosa carriera” negli anni successivi (fino ai giorni nostri) nei partiti della sinistra tradizionale e nel movimento sindacale, oltre che nelle libere professioni e nel mondo della cultura, come Andrea Ricci, Tiziano Bertoli, Vasco Agosti, Bettino Patti, Ettore Brunelli, Aldo Menini, Gianfranco Porta, Salvatore Cinque, Umberto Stefani, Giovanni Scaramella, Giampaolo Silvestri. E poi Grazia Tonelli, Maria Liliana Fattori, Giovanni Alberini, Gian Tommaso Aliprandi, Pierantonio Ambrosetti, Ermes Barba, Giovanni Castrezzati, Mariluci Clementi, Marina Corti, Ettore Crocella, Roberto Crosatti, Nicola de Francesco, Antonietta Erpici, Davide Gheda, Giorgio Ghilardi, Paolo Ghilardi, Corrado Guarino, Paola Silvia Guerra, Vito Lancellotti, Riccardo Lovatti, Renata Macola, Alessandro Mainardi, Maurizio Marchiori, Giacomo Massenza, Pierluigi Milano, Rebecca Modiano, Pietro Morari, Barbara Moncini, Firmo Novaglio, Pierangelo Orizio, Pierfranco Pedretti, Franco Picchieri, Luciano Pilotti, Domenico Pitozzi, Carlo Porro, Renato Reboldi, Carlo Rossetti, Luigi Salvi, Tiziano Sandonini, Stefano Sandrinelli, Francesco Stranzi, Erminia Tirelli, Giorgio Tosini, Pierluigi Valenti, Ugo Verzelletti, Gianfranco Vidali, Giuseppe Zani, Umberto Zorzi.
Nella lista di DP, presente solo alle regionali: Mario Andreis, Angelo Bettoni, Enrico Bettera, Pierangelo Bonometti, Orazio Longo, Mario Pedizzi, Gian Battista Scaglia, Silvano Sinibaldi, Giorgio Vascotto.
Nelle liste della LCR (IV Internazionale): oltre ai non bresciani più o meno famosi, come Livio Maitan, Edgardo Pellegrini, Gigi Malabarba e Angelo Caforio (uno dei 61 licenziati della FIAT) troviamo Mario Andreoli, Giambattista Bertelli, Mauro Boldrini, Giovanni Bonassi, Claudio Bosio, Ezio Chiappini, Stefano Delendati, Carlo Di Giovambattista, Armando Frassine, Gabriella Gasparini, Flavio Guidi, Alma Montanari, Stefano Mori, Giulio Pinchetti, Franco Volpato.
Nella lista di OR, presente solo alle comunali in città: oltre a Franco Masserdotti e Giuseppe Damiani (Ken Damy), ex sessantottini ed animatori dell’Associazione Radicale di Contrada S. Chiara (contrapposta a quella “moderata”, la “Giorgiana Masi”), troviamo gli ex DP e NSU Pietro Garbarino e Fausto Cadeo, l’ex maoista (PCm-l) Ettore Zucca, l’esponente, ex LC, del “Coordinamento Lavoratori della Scuola”, Maurizio Trapuzzano. Inoltre Carlo Angiolani, Graziella Arzaroli, Alberto Benedetti, Leonardo Canali, Rosario D’Amico, Anna Da Ros, Bonomo Faita, Piergiuseppe Franzini, Milena Guarnata, Leonardo Lati, Simona Morelli, Osvaldo Pasquali, Angelo Puerari, Martino Scoletti, Angelo Ermanno Senatore, Simonetta Terra, Andrea Relja Vladovich.
Da notare che, pochi giorni prima delle elezioni alcuni candidati di Opposizione Radicale e della LCR vennero arrestati (e rilasciati due giorni dopo) con accuse pretestuose.

