Era da molti anni che non si vedeva una Piazza Loggia così piena in occasione del 25 aprile. Le prime avvisaglie si erano avute già verso mezzogiorno, al Carmine. Nonostante il tempo che minacciava pioggia (che poi c’è stata, ma per poco tempo, per fortuna) le strade della “pastasciuttata antifascista” erano gremite, e molti hanno dovuto rinunciare e accontentarsi della…dieta liquida (a base di pirli, vino o birra). Quando il corteo è partito, diretto a Piazza Loggia, verso le 16,30, è apparso chiaramente che si era andati oltre il già buon risultato dell’anno scorso: oltre 1500 persone (in gran parte giovani, e questo è il dato più positivo) hanno dato vita ad un corteo combattivo, rumoroso e creativo, dove gli spezzoni della sezione ANPI “Caduti di Piazza Loggia”, di Unione Popolare, dell’Assemblea dei Lavoratori Combattivi e di altre decine di realtà hanno tentato di fare concorrenza, con slogan e canti, alla “batucada” che apriva il corteo. Qua è là bandiere di Rifondazione Comunista, di Sinistra Anticapitalista, di Unione Popolare, degli Antifa, ma il 90% dei manifestanti sembrava costituito soprattutto dai famosi “cani sciolti”, evidentemente ampiamente maggioritari nella cosiddetta “sinistra radicale”. All’arrivo in Piazza Loggia ci si è resi subito conto che anche la “sinistra istituzionale” si era mobilitata massicciamente. Forse 10 mila persone riempivano ogni angolo della piazza, dove si vedevano le bandiere di Sinistra Italiana, del PSI (sic!), di Emergency, ecc. E lo stesso è accaduto un po’ ovunque nei paesi della provincia. E nel resto d’Italia. Evidentemente le rassicurazioni della Meloni e dei suoi sodali (in particolare del suo “camerata di merende”, l’ineffabile Ignazio “Mefistofele” La Russa) non hanno convinto gli antifascisti italiani di tutte le tendenze, dai moderati piddini fino ai militanti della sinistra “dura”. Sarà l’inizio di una festa, o solo un sussulto di dignità di fronte alle nefandezze della destra, destinato a durare lo spazio di un mattino? Chi vivrà, vedrà.
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