«Mi assento per qualche minuto», annunciò Bartoli alzandosi dalla propria scrivania e passando davanti a quella del capufficio.

«Ma dove va?» domandò Natali, il neoassunto.

«In bagno», gli rispose Nardelli.

«A leggere», aggiunse Cavagnini.

«A farsi le seghe», colorì Giuliani.

«Ma che!», sbottò il capufficio. «Non hai visto che cos’aveva sottobraccio?».

«Eh… appunto», sottolineò Giuliani.

«No. Che cosa?» chiese Natali.

«Un libro», gli svelò Cavagnini.

«E quando mai s’è visto una che si fa le seghe con un libro?», domandò il capufficio.

«Beh… dipende dal libro», osservò Giuliani.

«D’accordo, ma…» obiettò Nardelli.

«Non avete visto che libro era?» s’intromise Maffezzoli.

«No», risposero due voci lievemente asincrone.

«Pasolini. Mica ti fai le seghe con Pasolini!».

«Beh, dipende…» ribatté Giuliani. «Pasolini non è quello delle giornate di Sodoma e degli uccellacci e degli uccellini?».

«Sì», confermò Cavagnini, «ma tu te li sei visti, quei film?».

«No, non sono mica matto, io», protestò Giuliani, «mi basta il titolo, grazie!».

«Ma se non li hai visti, come fai a dire…».

«Eh, faccio, faccio! Non è mica morto perché era un frocio che violentava i ragazzini? Non era un  pedofilo, quello lì? E Bartoli se ne va in bagno con il libro di un pedofilo! Che cosa ci va a fare secondo te, eh?, se non le pugnette?».

«Mio dio, Giuliani, rischi il licenziamento solo per le puttanate che dici!», sbottò il capufficio.

«Sì, capo!», confermò l’interpellato. «Ma non è che se mi licenzi cambio idea. Quello era un frocio e pure un pedofilo. Fortuna che l’hanno ammazzato».

«Sei proprio un ignorante zappa!», criticò Maffezzoli. «Spari sentenze senza sapere quello di cui parli!».

«Sarà, ma che era un pervertito lo sanno tutti. E io non mi mischio con quella gente di merda».

«Eeh, certo, sarà per questo che il Bartoli ti sta sul culo!», intervenne Nardelli.

«Perché, puoi darmi torto?», gli fece Giuliani fissandolo negli occhi.

«Io do sempre torto a chi emette giudizi senza sapere di cosa parla», lo sfidò Nardelli.

«Oo-ho, la piantiamo?», li troncò il capufficio. «Siete qui per lavorare, non per sparare cazzate o fare gli sbruffoni!».

Giuliani e Nardelli si congedarono con sguardi ostili e poi tornarono a chinarsi sui loro computer. Maffezzoli sbuffò e guardò con rassegnazione la pila di pratiche sulla propria scrivania. Bartoli uscì dal bagno pochi istanti dopo.

«Gradevole la lettura?», lo sfotté il capufficio.

«Eh, insomma…», commentò l’impiegato.

«Beh, ma se non ti piace perché lo leggi?».

«Non è che non mi piace, è che dà da pensare. Non lo definirei una lettura gradevole».

«Invece scommetto che quel porco ti eccita!», non poté trattenersi Giuliani.

«A te ecciterebbe leggere una cosa scritta quarant’anni fa e che sembra il ritratto sputato di quello che ci sta succedendo oggi?», ribatté Bartoli, compunto.

«See, e quelle sarebbero letture da cesso!».

«Bisogna pur lasciarsi uno spazio per il pensiero».

«Torna a lavorare, va’», lo esortò il capufficio. «E tu, Giuliani, chiudi quella boccaccia di merda. Se no ti spedisco in archivio a fare l’inventario».

I due contendenti si rassegnarono ai loro tavoli.

«Uno spazio per pensare! Hah!», commentò beffardo il capufficio. «Come se ci fosse ancora spazio per il pensiero, con tutti i problemi che abbiamo!».

Heiko H. Caimi, classe 1968, è scrittore, sceneggiatore, poeta e docente di scrittura narrativa. Ha collaborato come autore con gli editori Mondadori, Tranchida, Abrigliasciolta e altri. Ha insegnato presso la libreria Egea dell’Università Bocconi di Milano e diverse altre scuole, biblioteche e associazioni in Italia e in Svizzera. Dal 2013 è direttore editoriale della rivista di letterature Inkroci. È tra i fondatori e gli organizzatori della rassegna letteraria itinerante Libri in Movimento. ha collaborato con il notiziario “InPrimis” tenendo la rubrica “Pagine in un minuto” e con il blog della scrittrice Barbara Garlaschelli “Sdiario”. Ha pubblicato il romanzo “I predestinati” (Prospero, 2019) e ha curato le antologie di racconti “Oltre il confine. Storie di migrazione” (Prospero, 2019), “Anch’io. Storie di donne al limite” (Prospero, 2021) e “Ci sedemmo dalla parte del torto” (Prospero, 2022, insieme a Viviana E. Gabrini). Svariati suoi racconti sono presenti in antologie, riviste e nel web.