Anomala manifestazione, oggi, di Fridays for Future, a Brescia. Infatti, mentre in tutta Italia si è scioperato e manifestato ieri, a Brescia si è creato un “Saturday” for future. La scelta di spostare a sabato la mobilitazione è stata dovuta al desiderio, secondo gli organizzatori, di aprirsi verso i lavoratori, uscendo dal “ghetto” giovanil-studentesco che ha costituito finora il grosso delle persone scese in piazza. A giudicare dalla partecipazione (discreta, ma lontana dalle cifre degli inizi) non so se la scommessa è riuscita. Oltre alla delegazione degli operai della Pasotti di Pompiano (che però, essendo una delle pochissime realtà che hanno sempre scioperato, c’erano anche nei venerdì precedenti) non c’erano molti lavoratori “adulti” a rimpinguare le schiere giovanili, abituali animatori di queste scadenze. O meglio, erano più o meno presenti i soliti gruppi ed organizzazioni (da Basta Veleni a Restiamo Umani, da Brescia Anticapitalista a La Comune) che hanno sempre partecipato a queste scadenze. Il corteo, partito da Piazza Arnaldo, si è un po’ ingrossato durante il percorso (sul ring, novità positiva), fino all’arrivo in Piazza Duomo, dove almeno 500 persone si sono concentrate ad ascoltare gli interventi e la musica. Un corteo colorato e creativo, come di solito sono quelli dei ragazzi di FFF, con cartelli che denunciavano le politiche “green washing” a livello internazionale, nazionale e locale. E che ricordavano, tra l’altro, che l’ecologia senza anticapitalismo è semplice giardinaggio. A partire dall’8a città più inquinata dell’Unione Europea, la “nostra” Brescia.

Vittorio Sergi

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