Impedita la partecipazione all’assemblea congressuale a Simone Grisa e Manuela Marcon. Eliana Como: «Atto d’imperio contro gli operai»

Oggi, 26 ottobre, Simone Grisa e Manuela Marcon, dirigenti storici della Fiom e della Cgil, sono stati tenuti fuori dalla assemblea congressuale della De Longhi a Treviso. Il segretario della Fiom di Treviso Enrico Botter non ha comunicato i nomi all’azienda, atto necessario per farli entrare. Così gli iscritti CGIL della De Longhi non sono stati messi nella condizione di conoscere le ragioni documento congressuale «Le radici del sindacato» che è critico rispetto alle strategia e risultati ottenuti dal sindacato italiano.

Diversa la situazione in Electrolux dove il segretario generale della CGIL Mauro Visentin è stato accolto normalmente, con un applauso alle assemblee, dove ha presentato il documento 1 «Il lavoro crea il futuro».

È la seconda volta che viene impedito alla Marcon Manuela, pasionaria della CGIL di essere parte del confronto congressuale.

Eliana Como dirigente nazionale Cgil e prima firmataria del documento critico, era presente all’assemblea Electrolux: «Faremo oggi stesso ricorso contro l’atto d’imperio a danno dei dipendenti De Longhi», ha dichiarato.
«Il segretario della Fiom di Treviso – ha aggiunto Como – si arroga il diritto di decidere che Manuela non può entrare in una fabbrica del suo territorio e che Simone Grisa non sarebbe un dirigente nazionale. Decide, insomma, chi entra e chi non entra in una assemblea in fabbrica.

Questo è un fatto grave, dal punto di vista politico prima ancora che sul piano regolamentare.

La Cgil sarebbe 10 volte più forte, se un decimo dell’impegno che queste burocrazie mettono per impedirci di fare un congresso normale, lo mettessero nel riempire assemblee altrimenti, credetemi, semivuote.

La paura che hanno di noi, riflette in realtà la paura che hanno dei loro stessi fallimenti».