LA SALUTE E LA CURA DEVONO TORNARE AD ESSERE UN DIRITTO FONDAMENTALE!!!
- NO ALLA CONTRORIFORMA MORATTI-FONTANA! –
• Nulla di fatto. Chi ci governa non ha imparato nulla dalla tragica lezione della pandemia con più di 42.000 morti in Lombardia e 175.000 in Italia!
• Diamo i numeri? Dal 1997: meno 22.000 posti letto e nelle terapie Intensive dagli anni ’80 ad oggi da 922 a 275 per 100.000 abitanti.
• Negli ultimi 5 anni chiusi 45 ospedali e 316 tra ambulatori e consultori pubblici. Nel 2020: 10 milioni di esami mai recuperati, nel 2021 migliaia annullati. Mancano più di 45.000 medici/ mediche, 75.000 infermiere/i, e personale sociosanitario e amministrativo.
• Dopo più due anni, di male in peggio. La nuova legge regionale Moratti-Fontana ignora la prevenzione sul territorio e l’ambiente.
• Il P.N.R.R. del Governo Draghi destina alla sanità fondi insufficienti mentre finanzia in modo massiccio guerra e spese militari. Dopo i 37 miliardi di euro tagliati negli ultimi dieci anni, ne sono previsti di ulteriori riducendo la spesa sanitaria sul PIL 7 al 6,2% nel 2025.
COSA SUCCEDE?
• La carenza cronica di posti letto e di personale provoca una saturazione degli ospedali, delle terapie intensive e dei pronto soccorso, con attese e disagi per la popolazione.
• Non c’è alcuna intenzione di costruire una vera rete territoriale che garantisca l’integrazione dei bisogni sanitari, sociali e socioassistenziali tra cui la salute mentale.
• Le liste d’attesa si allungano per visite, esami e interventi a causa dell’incapacità organizzativa delle ASST.
• Priorità ed urgenze di visite non vengono rispettate!
• Il ricorso alle strutture private, che scelgono le prestazioni più remunerative, diventa “obbligatorio”!?
• La sanità privata è più del 70% finanziata con soldi pubblici.
• Negli ospedali e nei servizi sociosanitari il personale è sottorganico, costretto a licenziarsi per lo stress psicofisico accumulato, a subire aggressioni da parte dell’utenza esasperata e i ricatti delle Aziende che cercano di impedire le denunce del personale con ritorsioni e licenziamenti.
• Mancano medici di base per migliaia di persone con disagi sempre maggiori per la popolazione anziana che si sente abbandonata.
COSA POSSIAMO FARE?
• Ricordare che la salute è condizione di benessere fisico, mentale e sociale e la cura un diritto.
• Riaprire i presidi sanitari chiusi e ripristinare e potenziare i servizi territoriali.
• NO all’affidamento a gestori privati delle case e ospedali di comunità previsti dalla nuova riforma.
• Pretendere un piano di assunzioni stabili di personale sanitario con procedure straordinarie e urgenti.
• Chiedere il recupero di visite ed esami rientrando nei tempi fissati dalle leggi (decreto 124/1998).
• Vigilare sulle strutture private attuali pretendendo prestazioni adeguate ai bisogni reali di salute e non agli
interessi economici.
• Chiedere che il bavaglio ai sanitari venga rimosso.
• Mobilitiamoci per una sanità pubblica, gratuita, territoriale e di genere - Contatti rete:
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