E’ in toni “trumpiani” che Jair Bolsonaro, a meno di due mesi dalle elezioni, sta denunciando una pretesa futura “vittoria rubata” da parte di Lula, dato largamente favorito dai sondaggi e che potrebbe addirittura essere già eletto al primo turno, il 2 ottobre, senza dover aspettare il secondo, il 30 dello stesso mese.

Però, al contrario di Trump nel gennaio del 2021, il presidente apertamente fascista, sta già organizzando una massiccia mobilitazione preventiva delle sue truppe sulla quale fondare il rifiuto di lasciare la presidenza.

E’ così che, dopo aver lanciato la sua campagna in uno stadio stracólmo, prevede una massiccia dimostrazione di forza il 7 settembre, giorno della festa nazionale, sull’Avenida Atlantica, lungo la spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro.

Denuncia (preventiva) delle “frodi elettorali”, che lui imputa al sistema di voto elettronico, del “degrado morale”, della delinquenza e della criminalità nelle favelas, difesa del diritto di armarsi, omofobia e machismo, razzismo sono gli ingredienti costitutivi del suo discorso combinati alla denuncia del supposto “comunismo” del suo avversario, Lula.

Quest’ultima accusa é perlomeno singolare nella misura in cui, la strategia di Lula e del PT é quella di un accordo con settori significativi del padronato simbolizzato dalla presentazione quale candicato alla vice-presidenza di Gerardo Alckmin, già governatore, dal 2001 al 2006 e dal 2015 al 2018 dello Stato di San Paulo ed ex dirigente del Partito social democratico del Brasile, partito che molto fece per la caduta di Dilma Roussef.

E’ questa convergenza che indebolisce la mobilitazione di piazza contro le minaccie golpiste, nella misura in cui un’irruzione massiccia della popolazione nel processo pre-elettorale per contendere la piazza a Bolsonaro potrebbe permettere una ripresa importante del protagonismo sociale delle classi popolari ed una radicalizzazione del rapporto di forza temuta dal grande capitale.

Il successo di massa in occasione di alcune recenti apparizioni pubbliche di Lula così come l’importante movimento nelle università l’undici agosto “in difesa della democrazia” testimoniano di questa disponibiltà alla mobilitazione.

E’ in questo senso che la discussione sulle strategie per far fronte alle logiche golpiste prende tutta la sua importanza.

Il testo di cui qui pubblichiamo un’ampia parte, prodotto da una delle correnti interne del PSOL (Partido Socialismo e Libertade), é un elemento di tale discussione strategica, una discussione lungi dal limitarsi alla sola situazione brasiliana. 

Redazione


Due strategie per eleggere Lula al primo turno e battere il golpismo di Bolsonaro

Redazione di Esquerda Online

Di fronte al vantaggio sostanziale di cui Lula beneficia nei sondaggi, la diperazione di Jaïr Bolsonaro cresce di giorno in giorno. Addirittura, l’ex-presidente potrebbe vincere già al primo turno.

Al di là della perdita della presidenza, Bolsonaro teme che una sconfitta elettorale apra la porta al suo arresto come quello dei suoi figli e dei suoi più stretti alleati. Dopotutto, la lista dei crimini commessi dalla famiglia e dai suoi associati é nota. Ma il “miliziano” non é un nemico a terra: dispone di una forza politica e sociale e fa prova di una volontà di battersi per il potere.

Quindi, prima di suggerire due strategie per la vittoria di Lula é importante prendere in considerazione le principali tattiche del bolsonarismo in questa battaglia storica.

Le scommesse di Bolsonaro

Tre sono le principali scommesse grazie alle quali il presidente uscente cerca di modificare il contesto.

La prima consiste nell’utilizzazione senza vergogna dell’apparato pubblico per trarne profitto sul piano elettorale. L’obiettivo é quello di ridurre il vantaggio di Lula per portarlo al secondo turno.

Lo stimolo elettorale proveniente dalla proposta di emendamento costituzionale che aumenta e crea nuove prestazioni sociali [aumento limitato dell’aiuto alle famiglie povere e aiuto ai trasporti collettivi-ndt] é evidente. Lo é in particolar modo perché, di fronte all’insicurezza alimentare ed a una miseria allarmante, l’incremento degli aiuti -che sarebbe necessario aumentare immediatamente di almeno 600 R$ [circa 115 euro-ndt]- é limitato al 2022.

Per fare accettare questo emendamento dal Congresso, la coalizione di estrema destra che raggruppa i militari, il gruppo di deputati che vivono della vendita del loro voto e le bande fasciste é disposta a tutto, in modo lecito o meno, perché si tratta di non perdere la chiave della cassaforte.

La seconda scommessa consiste nel mantenere la minaccia di un colpo di Stato in vista della nuova manifestazione fascista del 7 settembre, a poche settimane delle elezioni.

Bolsonaro sa che Lula é favorito, ragion per la quale sta preparando la parte più radicale della sua base a contestare l’affidabilità del sistema elettorale col pretesto di “frodi” nell’ambito del voto elettronico. Delle azioni violente destinate a distruggere il sistema di voto e a denaturare la contesa potrebbero così prodursi come si produssero nel 2021 negli Stati Uniti con l’invasione del Campidoglio patrocinata da Trump.

La terza scommessa é quella di produrre durante le prossime settimane ondate di fake news allo scopo di provocare il panico in alcuni segmenti della società come Bolsonaro già ebbe modo di fare nel 2018. Ci si devono aspettare delle false informazioni su delle supposte implicazioni di Lula e del PT in vari sistemi di corruzione, su attacchi contro i “valori” cristiani o contro i beni della gente.

Sebbene i falsi rapporti diffusi sui media sociali avranno una credibilità meno importante che quattro anni fa, il loro impatto sui settori sociali più conservatori potrebbe essere ancora significativo.

Due strategie per la vittoria di Lula: mobilitazione e programma di sinistra

La prima di queste strategie deve implicare la costruzione di una campagna-movimento capace di mobilitare centinaia di migliaia di persone. L’orientamento del sostegno a Lula deve fondarsi su di una campagna militante nelle piazze e organizzata sui luoghi di lavoro, nei quartieri, nelle scuole e le università.

Le prime attività pubbliche in presenza di Lula dimostrano una capacità significativa di attirare le elettrici e gli elettori. Ciò si é verificato per esempio il due luglio quando l’ex-presidente ha attirato le folle per le strade di Salvador de Bahia all’occasione della celebrazione del bicentenario dell’indipendenza di Bahia […]

Lo scopo di una campagna-movimento é quello di ampliare l’adesione alla candidatura di Lula per vincere già al primo turno, ma sopratutto per costruire, nelle piazze, una maggioranza per far fronte al colpo di Stato. Bolsonaro, che sta cercando di essere in vetta ai sondaggi di “Data-Povo” che misurano la popolarità dei candidati sui social, farà di tutto per attirare tantissima gente nei suoi comizi ed in particolare alla manifestazione golpista del 7 settembre.

Tale scenario crea la necessità fondamentale di dimostrare che la sinistra e chi difende le libertà democratiche sono maggioritari anche nelle piazze, non lasciando il campo aperto a Bolsonaro. L’obiettivo deve essere quello di riunire nelle varie città folle immense ad ogni manifestazione o comizio in favore della candidatura di Lula e di costruire un ampissima manifestazione di massa l’undici settembre in occasione della giornata “Fora Bolsonaro e per la difesa della democrazia”, in modo da restringere lo spazio politico favorevole allo sviluppo di un tentativo di colpo di Stato.

La seconda strategia deve fondarsi su un programma di sinistra che risponda ai bisogni più largamente risentiti dalle lavoratrici, dai lavoratori e dagli oppressi. Settori delle élites dominanti spingono la campagna di Lula più a destra per soddisfare le esigenze dei mercati finanziari, dei banchieri e dei grandi uomini d’affari. Vogliono che Lula si rimangi le promesse più progressiste del suo programma. Cedere a queste pressioni sarebbe un errore fatale.

Questa contesa elettorale, ancor più delle precedenti deve suscitare l’adesione massiccia ad un programma nella misura in cui questa campagna-candidatura deve opporsi ad un avversario fascista che mobilita ed organizza la sua base difendendo senza complessi delle tesi di estrema destra.

Inoltre, le parole d’ordine che Lula difenderà daranno la misura del suo impegno in favore dei cambiamenti di cui il paese ha bisogno. Da questo punto di vista, la difesa di proposte concrete in direzione delle maggioranze sociali é essenziale affinché larghissime masse -in particolar modo i settori più oppressi e sfruttati, afro-discendenti, donne, giovani, LGTB, poveri, lavoratrici e lavoratori, popolazioni del Nord-Este ecc.- si riconoscano ed aderiscano alla campagna. […]

Traduzione di Paolo Gilardi

da http://rproject.it/2022/08/brasilela-piazza-o-il-golpe/