Questa sera terza assemblea del comitato unitario anti-repressivo #IostoconSauro” nella sede di COBAS-CUB di via Bevilacqua 9. Presenti militanti di Sinistra Anticapitalista, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Risorgimento Socialista, COBAS, USB, SLAI COBAS, Restiamo Umani, CS 28 maggio, Collettivo Linea Rossa. Approfittando della presenza di vari gruppi, sindacati e associazioni, prima di affrontare la questione Bonomi-Sauro si è parlato dell’argomento scottante del momento, e cioè i rischi di guerra in Ucraina. Al di là di sfumature relativamente poco importanti, tutti i presenti hanno sottolineato la pericolosità dell’escalation stimolata dall’avventurismo guerrafondaio dei vari paesi imperialisti (in particolare di quello USA) e rivendicato il ritiro immediato di tutte le forze armate italiane dal teatro di questa possibile guerra (e, coerentemente, l’uscita del nostro paese dalla NATO e in prospettiva lo scioglimento della stessa). Per protestare contro gli apprendisti stregoni che buttano benzina sul fuoco è stata indetta una manifestazione per sabato prossimo, 19 febbraio, alle ore 15, in Piazza Rovetta.
Si è poi passati a discutere del “caso Bonomi-Sauro”. La novità è costituita dall’acquisizione del “dossier” completo a cui hanno avuto accesso i due avvocati difensori, Manlio Vicini e Sergio Pezzucchi, che è stato reso noto ai partecipanti, suscitando non poco stupore (ed indignazione). Si tratta di un “malloppo” di ben 62 pagine, metà delle quali tese a mettere le mani avanti rispetto alle critiche contenute nell’articolo dei compagni di Pungolo Rosso (e ripubblicate sul nostro blog il 20 aprile 2020) sulla gestione regional-confindustriale della pandemia nei mesi tra la fine di febbraio e il maggio del 2020. Evidentemente gli avvocati del signor Bonomi sono consci del fatto che le pressioni di due anni fa per mantenere “aperte” molte attività produttive non essenziali non sono state ben accette dall’opinione pubblica bresciana, lombarda e nazionale. Le riproduzioni di articoli elogiativi dell’atteggiamento padronale, presi da Repubblica, dal Giornale, il Foglio, Affari Italiani, ecc. oltre alla “breve biografia” del dr. Bonomi, al verbale della riunione di Confindustria in cui Bonomi venne eletto presidente, ecc. lasciano l’impressione di qualcuno che, per dirla in modo franco, si sente un po’ “la coda di paglia” su questa questione. Ma l’aspetto più inquietante è nella seconda parte, quella che riguarda il lavoro investigativo per “scovare” il pericoloso sovversivo. Al di là del madornale errore di definirlo “autore” dell’articolo (cosa palesemente falsa, come già chiarito dallo stesso e in altri articoli del blog – ma su questo interverranno i suoi avvocati -), gli investigatori, con uno zelo degno di miglior causa, si affannano a dimostrare il laborioso compito di “smascherare” chi si “nasconde” dietro lo pseudonimo di Saurodgb. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da preoccuparsi per questo accanimento. Tutta la sinistra bresciana (e ovviamente anche le “forze dell’ordine”) sanno benissimo chi è Sauro. Milita con questo nomignolo (che gli affibiammo nel lontano 1972) da mezzo secolo, al punto che molti compagni manco sanno che il suo vero nome è Carlo. Anche nelle varie tornate elettorali (prima con la LCR, poi con DP, successivamente con Rifondazione Comunista, Sinistra Critica, Brescia Solidale e Libertaria, Potere al Popolo) il suo nomignolo appare sulla scheda elettorale (strumento tipico della lotta clandestina), visto che tutti lo conoscono così, non certo come Carlo. Ma i nostri, non contenti di aver, in quasi due mesi d’indagini (a partire dal 13 giugno 2020, quando il procuratore della Repubblica decide di autorizzarle), “scoperto” chi c’è “dietro” quel nomignolo, si divertono a descriverlo come “soggetto già noto alla locale DIGOS, in quanto attivista gravitante (?!) nell’area antagonista (a chi? Al capitalismo?) e deferito….per diversi reati” e giù con i presunti reati (dimenticando di specificare che Sauro è stato assolto da praticamente tutti i reati citati). Insomma, se non un “terrorista”, poco ci manca. E di seguito foto di Sauro e familiari (col viso di questi ultimi coperto dal pennarello, bontà loro), foto di articoli del nostro pericoloso blog sovversivo (uno dello scomparso economista marxista Michel Husson e uno sulla Siria), foto della nostra pagina Facebook “Brescia Anticapitalista – contro tutti i padroni”. Tutte prove del nostro essere testardamente (e perversamente, secondo i nostri accusatori) anticapitalisti, comunisti e libertari. Che, fino a prova contraria, non costituisce (ancora!) un reato nella Repubblica Italiana. Comunque la pesantezza (non solo fisica) del “malloppo” ci ha aperto gli occhi sulla volontà, questa sì perversamente anti-democratica, della nostra controparte, di tappare la bocca a Sauro, a Brescia Anticapitalista ed in genere a tutti coloro che, in questi tempi bui, osano ancora opporsi allo strapotere di lor signori. Abbiam deciso di continuare la raccolta di fondi per affrontare le spese del processo e di mettere in cantiere altre iniziative (dopo il presidio sotto la sede di Confindustria di giorni fa), tra le quali un’assemblea “di massa” contro la repressione ed un convegno, entro giugno, con la presenza di esperti nazionali di giurisprudenza (giudici, avvocati, docenti) e di medicina (epidemiologi, virologi, ecc.) per parlare dei due aspetti coinvolti in questo processo: quello che riguarda la gestione della pandemia nella primavera del 2020 e quello che riguarda la libertà di espressione. Perché, si mettano il cuore in pace lor signori, resteremo testardamente dall’altra parte della barricata rispetto ai capitalisti d’ogni ordine, colore e grado, e non ci faremo chiudere la bocca da nessuna minaccia, legale od extralegale che sia.