8 medici di medicina generale su 10 nel bresciano hanno firmato una lettera indirizzata ai vertici della sanità lombarda e della regione, dove minacciano di licenziarsi o di andare in pensione anticipata, se non viene cambiato il sistema di eccessiva burocrazia a cui sono chiamati a rispondere. 

L’assenza di medicina territoriale ha trasformato i medici di base nel ricettore di tutte le istanze legate al covid, non solo sanitarie ma anche di inserimento dati. Il carico di lavoro è enorme ed il risultato è che non riescono a seguire i malati cronici e la cura dei pazienti. Sono oltre 500 i medici ad aver firmato la lettera in cui gridano “permetteteci di tornare a curare i pazienti”. La lotta appoggiata dai sindacati di categoria è nata in maniera spontanea. Oggi , dicono, “chi può va in pensione anche prima del tempo ed altri abbandoneranno la convenzione con il Servizio sanitario nazionale e i cittadini non avranno più il loro medico di fiducia” e non c’è ricambio.

Ci racconta l’iniziativa Angelo Rossi – segretario provinciale del FIMMG VmPd

da radiondadurto.com

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