UNA LETTURA ESTIVA
di Claudio Taccioli
PRIMA PARTE
È il 22 maggio 1871, dal giorno precedente, domenica, è iniziato l’assalto a Parigi e alla Comune. È cominciata la settimana di sangue (la Semaine sanglante) che si concluderà domenica 28 con un bagno di sangue di terrificante ferocia. L’ultimo respiro della Comune proletaria.
I reggimenti del nuovo governo della borghesia, guidato da Adolphe Thiers, sono già profondamente insediati sia a l’Opéra che a l’Arc de Triomphe.
All’improvviso, un battaglione esce da l’Hotel de Ville, da sempre nelle mani dei Comunardi, e risale Rue de Rivoli. I Comunardi avanzano cantando “Le chant du depart” (“La République nous appelle/Sachons vaincre ou sachons périr”) e piombano sull’esercito degli assassini.
I testimoni dell’episodio ci raccontano che fra le fila dei Comunardi ci sono tante donne armate. Una, addirittura, porta in braccio il suo bambino. Sanno che è un’azione disperata e non c’è scampo per la Comune. Non vogliono vivere ancora come schiave e crescere schiavi.
Alla testa del Battaglione dei rivoluzionari c’è Jaroslaw Dombrowski sul suo celebre cavallo nero. È là davanti a tutti perché vedano che non è ancora morto, malgrado le tante voci in proposito. Non è neppure scappato né ha tradito; seppure Thiers gli abbia offerto un milione e mezzo di franchi per farlo.
Era evaso, anni prima, dalla Siberia dove l’avevano condannato a 15 anni per le sue attività anti-zariste. In Francia, alla proclamazione della Comune, ha aderito immediatamente offrendo le sue competenze militari. È deciso a battersi e vuole dare l’esempio come si conviene; anche se le speranze sono pressoché nulle. Fin dal primo giorno, ha visto i suoi compagni uccisi senza pietà, malgrado si fossero arresi. Il massacro è cominciato e sa che non c’è scampo per nessuno. Si batterà con tutti gli altri per l’onore proletario. Per la memoria delle future generazioni.
Il giorno dopo, il 23 maggio, Dombrowski è sempre nelle prime linee. Dove ci si batte e i Comunardi muoiono armi in pugno. Sono le ultime linee di difesa. Le ultime barricate sulle quali sventolano le bandiere rosse. E Parigi brucia!
Nel tardo pomeriggio, corre alla barricata di Rue Myrrha (a est di Montmartre), difesa dai suoi abitanti e da una Brigata Internazionalista. Mentre sta organizzando una disperata sortita, viene colpito gravemente.
È subito trasportato a l’Hotel de Ville e, quindi, a l’Hopital Lariboisier dove muore nel giro di poco.
[continua]
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