Ripubblichiamo, dal blog de Il Fatto Quotidiano, questo articolo di Stefano D’Errico, Segretario nazionale Unicobas Scuola & Università. Camillo Berneri, soprattutto il Berneri dei tempi di “Guerra di Classe” a Barcellona (prima del suo assassinio da parte degli stalinisti nel maggio del ’37) è uno dei punti di riferimento più alti del pensiero libertario rivoluzionario del XX secolo. [FG]
Siamo in un mondo ove si giustifica tutto, che se ne frega apertamente di qualsiasi etica: contano solo militare e mercantile. Persino bombardare per più di un anno e mezzo civili, vecchi, donne e bambini, affamare più di due milioni di persone e lasciarli in balìa delle epidemie, uccidendone 90mila (25mila minori) e ferendone e mutilandone almeno il doppio fra Gaza, West Bank e Libano, è diventato “normale” (come dall’altra parte un pogrom su base fondamentalista e razzista con l’uccisione di oltre mille civili, neonati compresi, con stupri, torture e sequestro di ostaggi). Poi c’è l’Ucraina: una guerra per “interposte nazioni”, con l’affermazione di interessi geo-politici e mercantili mediati e stabiliti ben fuori dai confini della terra invasa. Siamo alla follia.
A Occidente il sistema turbo liberista (complice dei massacri) getta la maschera, eliminando contrappesi e bilanciamento dei poteri. Sarà l’autocrazia l’ingloriosa fine dell’utopia liberal-democratica? Nel controllo di massa, siamo già (Cina compresa) oltre la distopia paventata da George Orwell in 1984. C’è da essere molto preoccupati per il destino della specie e del pianeta. Con il controllo di massa tramite l’intelligenza artificiale ed i primi esprimenti di Musk sull’inserimento di microchip nel cervello, dall’inconscio collettivo della tradizione occidentale riemerge l’Apocalisse. Dovunque, il “Ministero della Verità” afferma che “la guerra è pace” (l’unico diritto riconosciuto è quello del più forte e cattivo). Poi “l’ignoranza è forza” (così la menzogna domina). Anche grazie al “politicamente corretto”, la scuola è stata distrutta e si governa con l’incultura ed il bullismo istituzionale: nessun confine è più sicuro, neppure di Messico, Canada, Groenlandia.
Siamo al trionfo di un determinismo sociale che fa discendere indigenza e ricchezza direttamente dalla volontà divina. Lo hanno battezzato “illuminismo oscuro”: è egoista, identitario ed esclusivo. Così il sapere va ristretto e controllato, scuole ed università vanno abolite: meglio una ben programmata “Ai” che non insegnanti poveri e progressisti! La maternità surrogata e predittiva, prese dal mondo woke (dentro il quale i nuovi tecnocrati erano di casa), la fertilizzazione in vitro per “scegliere” il quoziente d’intelligenza ed il colore della pelle del nascituro, sono gli strumenti paranoidi per sventare la cosiddetta “sostituzione etnica” e selezionare la “razza eletta” del suprematismo “wasp”. S’avanza una nuova teo-tecnocrazia, élite di uno “stato etico” col suo minculpop e la sua inquisizione gestita da sette di patriottici predicatori Usa. Una religione da teleimbonitori, per imporre la quale Trump, ennesimo “Unto del Signore”, ha creato l’ “Ufficio della Fede” presso la Casa Bianca.
Nel pieno di una crisi sistemica e di civiltà, può aiutarci l’originalità di Camillo Berneri, intellettuale della stessa generazione (e del calibro) di Piero Gobetti, Carlo Rosselli e Antonio Gramsci, dei quali fu diretto e stimato interlocutore, cancellato dall’ufficialità accademica (anche di sinistra) solo perché anarchico?
Si può abbattere la separazione machiavelliana fra etica e politica, dando alla politica una guida etica? Si può dare all’anarchismo (unica ideologia che rifiuta la ragion di stato) una dimensione politica? Se, come afferma Giampietro Berti, “la politica è quella scienza che riconosce i rapporti di forza espressi dalla realtà e dunque i legami fra necessità e possibilità” e “le sue leggi sono autonome e non rispondono a volontà ideologiche” (Il principe e l’anarchia, Rubbettino, 2023), appare evidente il suo carattere “neutro”, con una “tecnicalità” che va compresa e gestita perché – lo dice la storia – risulta ineludibile. Non serve l’estremismo, bensì la rinascita del senso di responsabilità. Occorre sgombrare il campo dai rottami degli ideologismi dei totalitarismi, anche di “sinistra”, dei quali il neo-liberismo si nutre “a specchio” per imporre la legge della jungla.
Qualsiasi rivoluzione, nuova o “tradizionale”, gradualista, “violenta” o non violenta, se la si vorrà fare davvero, dovrà essere umanista (perché il fine non giustifica i mezzi) e contro tutti i conformismi (anche quelli dell’“antipolitica”) o non sarà. Ma alla base dell’umanesimo c’è l’educazione. In fondo, anche la politica è una questione d’educazione.
Queste sono le tesi che sostengo nel mio libro, A 3.0: Critica anarchica dell’antipolitica e della diseducazione. Attualità di Camillo Berneri (Mimesis, 2025)
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