di Sebastiano Isaia
Riprendiamo, dal blog del compagno S. Isaia, “Nostromo”, questo breve articolo che ben sintetizza il cinismo del nemico n.2 (dopo il governo sionista) degli sfruttati ed oppressi palestinesi, gli islamisti di Hamas. In basso troverete i link agli altri articoli di S. Isaia
La logica mortifera di Hamas nelle parole di Sami Abu Zuhri, «alto funzionario» del movimento islamista che vive all’estero: «I calcoli dei numeri in guerra sono irrilevanti. I morti saranno sostituiti dalle nascite: al posto di ogni cadavere le nostre donne daranno alla luce molti più martiri. Sapete che durante la guerra nella Striscia sono nati 50mila bambini?» La dichiarazione di Sami Abu Zuhri rilasciata nel corso di un’intervista televisiva «ha suscitato un’ondata di rabbia e indignazione verso Hamas tra la popolazione di Gaza. Sui social gli utenti scrivono: “Siamo solo carburante per le loro guerre”» (Ansa). Uomini e donne trattati come carne da macello (o da martirio) e da riproduzione.
Non è la prima volta che un esponente di Hamas rivendica per questa organizzazione politico-militare il diritto di sacrificare deliberatamente i civili palestinesi per irrobustire «la santa causa palestinese» attraverso il martirio, a ulteriore dimostrazione della natura ultrareazionaria, misogine e misantropa del Movimento di resistenza islamica, il quale, come spesso scrivo, per i diseredati palestinesi massacrati, affamati e dispersi dal governo israeliano non rappresenta affatto la soluzione ma parte del problema che li martirizza (è proprio il caso di dirlo!) ormai da troppi decenni.
Il nazionalismo, specialmente quello di ispirazione islamista, non può offrire nulla di buono ai palestinesi di Gaza, la cui prospettiva oggi (come ieri, del resto) è interamente nelle mani dell’imperialismo regionale e mondiale – il quale opera, in un modo o nell’altro, anche con la mediazione delle organizzazioni internazionali, a cominciare naturalmente dall’Onu, vero e proprio «covo di briganti», per riprendere il liquidatorio giudizio leniniano sulla Società delle Nazioni. Sono pessimista? Non direi: pessima è la realtà (e non parlo solo di Gaza), e personalmente non sono mai stato incline a concedere molto spazio all’”ottimismo della rivoluzione”.
QUEI FIGLI DI CANE DI HAMAS!
OCCHIO ALLA “FERMEZZA PALESTINESE”!
CONTINUA LA GUERRA DI STERMINIO CONTRO I PALESTINESI
CONTRO LO STATO IMPERIALISTA ISRAELIANO E CONTRO HAMAS, PEDINA NELLO SCONTRO INTERIMPERIALISTICO
HAMAS E LA STRATEGIA DEL MARTIRIO DI MASSA
ISRAELE E L’ANNO DELLA VERGOGNA
LA MEMORIA E LA COSCIENZA
SCUDI UMANI
UN ANNO DOPO. UN ANNO DI SANGUE
QUEL CHE RESTA DELLA QUESTIONE NAZIONALE PALESTINESE
CONTRO GLI OPPOSTI CRETINISMI!
PRESI NELLA MORSA DEGLI OPPOSTI NAZIONALISMI. UNA TRAGEDIA CHE CI RIGUARDA DA MOLTO VICINO
SUL CONCETTO DI ANTISIONISMO
LA DIALETTICA DELLO STERMINIO SECONDO HABERMAS
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