BRESCIA: PER UN COORDINAMENTO UNITARIO DI LOTTA CONTRO IL DDL 1660

Ieri sera, alla sala civica di Via Villa Glori, a Brescia, circa un centinaio di persone, in maggioranza giovani (novità positiva in tempi come questi) hanno dato vita alla prima iniziativa unitaria in vista della creazione di un fronte di lotta contro il disegno di legge fascistoide 1660. Erano presenti quasi tutte le forze politiche e sindacali della cosiddetta sinistra “radicale” bresciana, cosa già di per sé piuttosto rara. Probabilmente il fatto che all’origine di questa iniziativa ci siano soprattutto due collettivi, come il Collettivo NN e l’Associazione Via Milano 59, nati recentemente e immuni dalle vecchie ruggini che incrostano le varie forze politiche (che siano “partiti”, “organizzazioni” o “centri sociali” poco importa) e sindacali locali ha favorito l’ampia e variegata partecipazione, al di là del fatto, assai discutibile, di aver diffuso un appello per l’assemblea privo di firma. E questa “primogenitura” non partitica, si spera, forse potrà evitare il ripetersi di più o meno fallimentari esperienze di “fronti” unitari (intersindacali, anti-guerra, antiliberisti, ecc.) dell’ultimo decennio. Il dibattito, a cui ha dato un importante contributo anche di tipo tecnico l’avvocato Manlio Vicini, ha visto soprattutto interventi di militanti relativamente giovani e non legati ad organizzazioni politiche (se non sbaglio, solo Sinistra Anticapitalista e il CS 28 maggio sono intervenute come tali). Tutt* hanno sottolineato la pericolosità di questo salto di qualità del progetto repressivo delle lotte sociali e ambientali, che, pur preceduto da decenni di incremento della repressione favorito dai vari governi precedenti (di destra come di centrosinistra), vede ora un inasprimento totalmente inedito (e, tra l’altro, incostituzionale). La decisione unanime è stata di dar vita ad un coordinamento permanente antirepressivo, la cui prima assemblea pubblica avverrà mercoledì prossimo, 6 novembre, sempre in via Villa Glori. [FG]