Comunicato del NPA di sabato 15 aprile 2023

Dopo il parere del Consiglio Costituzionale che, non a caso, ha convalidato l’odioso arretramento dell’età pensionabile legale a 64 anni, Macron ha promulgato la legge sulla riforma delle pensioni nella notte, senza attendere le due settimane che il funzionamento delle istituzioni gli concedeva per farlo.

Così facendo, ha anche fatto cadere la proposta delle forze politiche della Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale (Nupes) di sottoporre la legge a una deliberazione dell’Assemblea Nazionale, come richiesto ieri sera. È la prova che le istituzioni della Quinta Repubblica sono fatte su misura per le politiche autoritarie che accompagnano l’attuazione degli arretramenti sociali e che una vera democrazia, in cui gli sfruttati e gli oppressi prendono in mano i loro affari, richiede una rottura con queste istituzioni.

Procedura accelerata di “dibattito” all’Assemblea Nazionale, uso del 49,3, repressione delle manifestazioni (con centinaia di arresti in tutto il paese anche ieri sera)… Macron sa solo usare la forza, anche se, più che mai, il suo progetto di controriforma, il suo governo e il suo potere sono illegittimi agli occhi della maggioranza.

La battaglia per il ritiro della controriforma non è quindi finita. Innanzitutto perché lo sciopero può ricominciare in una serie di settori ancora mobilitati, ma anche perché abbiamo i mezzi per riuscire in nuove giornate di mobilitazione. In questo contesto, la giornata internazionale di lotta dei lavoratori, lunedì 1° maggio, deve essere caratterizzata da un’esplosione popolare nelle strade.

Perché non farne una grande manifestazione nazionale a Parigi, per dare la massima espressione alla rabbia popolare contro Macron e il suo iniquo potere?

Contro la volontà della stragrande maggioranza della popolazione, contro la giustizia sociale e gli interessi del mondo del lavoro, il liberale-autoritario Macron si vanta e afferma che “non mollare” sarà il suo “motto”. Non abbiamo detto l’ultima parola e la determinazione del nostro campo sociale è intatta. Se sarà necessario, andremo a prendere Macron a casa sua!

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