★ Il governo e la polizia vogliono schiacciare il movimentoCacciamo Macron, Borne e la loro riforma! Il comunicato del Noveau Parti Anticapitaliste alla vigilia dell’ennesima giornata di mobilitazione contro la controriforma delle pensioni ★
La giornata di mobilitazione del 23 marzo è stata all’altezza dell’indignazione suscitata dall’utilizzo del 493.3 e poi dall’intervento provocatore di Macron. Mentre le mobilitazioni continuano a svolgersi ogni sera in tante città, il movimento ha fatto un altro salto di qualità nella nona giornata di mobilitazione convocata dall’intersindacale, con l’irrompere della gioventù nel movimento.
Continuare sull’onda del successo del 23
Le cifre delle manifestazioni sono da record: 800.000 a Parigi, 110.000 a Bordeaux, 150.00 a Tolosa, 80.000 a Nantes, 8.000 Bourges, 15.000 a Angoulème, 1.000 a Tamballe, 20.000 a Perpignan, 230.000 a Tolone, 24.000 a Tarbes, 15.000 a Puy-en-Velay…
Lo sciopero prolungato regge nei differenti comparti dell’Energia e dei trasporti. I suoi effetti cominciano a farsi sentire nell’approvvigionamenti di carburanti e mettono in grande difficoltà il potere.
Centinaia di migliaia di giovani si sono mobilitati in piccoli cortei di liceo, di siti universitari, di insegnanti, di giovani salariate/i , e così anche nei grandi cortei organizzati dalle assemblee generali delle università. 400 licei e 80 sedi universitarie sono stati bloccati.
La repressione contro il potere delle piazze e delle assemblee generali
Il governo consapevole del pericolo che corre ha moltiplicato la repressione contro il movimento. Granate lacrimogene, dispersioni, cariche ultraviolente dei corpi repressivi, che hanno fatto molti feriti e staccato un dito a una donna.
Aurore-Bergé, portavoce dei deputati della maggioranza ha difficoltà a voler far credere che la polizia voglia inquadrare i manifestanti e proteggerli: appare invece chiaro a tutte e tutti che è il potere che vuole proteggersi. Non avendo più alcuna legittimità, ricorre alla forza e non esita a mobilitare i suoi scherani senza fede né legge. La V Repubblica ha mostrato con lo pseudo dibattito parlamentare il suo carattere antidemocratico
Macron e il suo governo al servizio dei ricchi se ne devono andare.

Non cediamo su nulla
L’ampiezza della mobilitazione ha evidenziato la lotta virulenta che esiste tra le classi sociali e che la possibilità di una soluzione autoritaria da parte della borghesia non può essere esclusa. Per questo si impone la costruzione di un fronte unico il più ampio possibile con un chiaro programma: per queste ragioni l’NPA propone che tutte le organizzazioni del movimento operaio e dei movimenti sociali si riuniscano nei prossimi giorni.
Con la prossima giornata di lotta il 28 marzo bisogna oltrepassare un nuovo Rubicone. E’ possibile strappare il ritiro della riforma. Rafforzando le assemblee generali di discussione intorno a piattaforme rivendicative, realizzando i blocchi, moltiplicando le manifestazioni e le espressioni collettive della nostra collera, amplificando ancora gli scioperi nonostante le difficoltà e rafforzando le casse di sciopero.
Di fronte a un governo reazionario, davanti a una sfida democratica, e a una repressione allucinante, a un governo testardo e isolato, la risposta adeguata è lo sciopero generale.
Il 28 marzo blocchiamo tutto
NPA
