Ieri sera, nella Casa della Sinistra di via Eritrea (sede del PRC) c’è stata l’assemblea provinciale di Unione Popolare per decidere le/i 10 brescian* da inserire nelle liste per le regionali lombarde del prossimo febbraio. Presenti una cinquantina di compagn* (di cui una decina on line), in grande maggioranza di Rifondazione Comunista e Potere al Popolo. Presente anche Risorgimento Socialista (di cui un rappresentante sarà in lista) e qualche compagno di Sinistra Anticapitalista (invitati, pur non essendoci stato nessun incontro formale tra UP e SA regionali). La discussione è stata soprattutto di tipo tecnico-organizzativo, anche se si è accennato ai temi programmatici che saranno messi al centro della campagna elettorale. Qualcuno, come Dino Greco, ha ribadito che UP si qualifica come “alternativa al centro-sinistra così come alla destra”, concetto condiviso, a quanto pare, all’unanimità. D’altra parte è ormai chiaro a tutti come l’abbraccio mortale del centro-sinistra sia stato la causa principale della crisi delle forze della “sinistra radicale”, Rifondazione in primis. Sono, infatti, ormai 12 anni che la sinistra “radicale” è stata espulsa dal consiglio regionale, riducendosi, come nelle elezioni di 5 anni fa, ad un misero 0,7% (36 mila voti). Il leggero recupero di questi ultimi anni (alle politiche) ha introdotto qualche prudente segnale di ottimismo, al punto che qualche compagno ha azzardato l’obiettivo del 2,5 o 3%. Comunque, al di là del risultato, l’impegno condiviso dai presenti è chiaro, ed è stato espresso da Greco nelle conclusioni: Unione Popolare c’è, ed è determinata a restare.
FG