Pubblichiamo un importante appello di Greenpeace.
Solo qualche anno fa non ci avresti creduto: oggi, nel 2022 in Italia sta per essere dichiarato lo stato di emergenza per la siccità. Manca l’acqua per irrigare i campi, i letti dei fiumi e dei laghi sono prosciugati e in TV si comincia a parlare di razionamento dell’acqua. Ecco il volto terribile dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando qui e ora. Grave? È gravissimo, se pensi che questa era una crisi prevista, un disastro evitabile e dunque, un’ingiustizia per le persone e per il Pianeta. I nostri politici ora si affrettano a trovare soluzioni di emergenza per aiutare l’agricoltura in crisi, ma non hanno fatto abbastanza per evitare che arrivassimo a questo punto. Per anni hanno promosso la nostra dipendenza dalle fonti fossili (a cominciare dal gas russo) e adesso vogliono solo cambiare fornitore. |
Continuare a ignorare i disastri climatici per garantire profitti all’industria del gas, petrolio e carbone è miope ed egoista: su un Pianeta secco e bollente non ci sarà più niente da finanziare! |
È evidente a tutti che non c’è più tempo da perdere. Siamo ancora in tempo per evitare altri disastri, ma dobbiamo agire ora. La scienza ci ha messo in guardia: siamo noi l’ultima generazione che può fermare i cambiamenti climatici. AIUTACI A FARE PRESSIONE |
Il Pianeta ha sete, la colpa è di chi inquina!BASTA INVESTIRE SULLE FONTI FOSSILI |
Gas, petrolio e carbone continuano a essere la principale fonte di guadagno per banche e aziende, e la tanto declamata transizione ecologica viene rimandata… al 2050. Per evitare il baratro, non è possibile compiere un passo alla volta immaginando un traguardo lontano 30 anni: servono azioni urgenti, radicali, decisive. E serve dire la verità a cittadini e cittadine. La soluzione per salvare il clima e tutte le specie viventi del nostro Pianeta esiste, ed è abbandonare le fonti fossili come carbone, gas e petrolio, accelerare la transizione energetica verso un mondo 100% rinnovabile, diminuire il consumo di carne e fermare la deforestazione. Non è vero che è impossibile farlo, e ora è più urgente che mai. Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Tu puoi iniziare ora aggiungendo la tua firma alla nostra petizione e aiutandoci a diffondere queste informazioni. Non girarti dall’altra parte, ogni gesto conta! |
In un vecchio libro di Einaudi, “Dialettica della liberazione”, c’è uno scritto di Gregory Bateson degli anni Sessanta sulla devastazione ambientale e climatica che sembra scritto oggi. Oppure basta rileggere “Gli otto peccati capitali della nostra civiltà” di Konrad Lorenz, tradotto da Adelphi nel 1974, per rendersi conto che certe cose le sapevamo benissimo da tanto tempo. La prima manifestazione sul tema a cui ho partecipato risale, credo, al 1983…, lo abbiamo gridato a Genova nel 2001… è evidente che “fare pressione” non basta, le petizioni penso siano ridicole e che solo una seria rivoluzione planetaria può avere qualche minima possibilità di modificare il disastro che comunque dovremo attraversare e che peserà sulle generazioni avvenire. Ma all’orizzonte non c’è nulla, se non piccoli risentimenti, piccole divisioni, piccoli autoritarismi e linee guida e assenza di dibattito e sofismi e senso di impotenza… Per questo leggo e apprezzo questo blog che pubblica punti di vista anche molto diversi che comunque aiutano a ragionare. My two cents.
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Sono convinto anch’io che le petizioni non risolvano nulla. Servono solo a mantenere viva l’attenzione e, se possibile, a mobilitare qualche centinaia (o migliaia nei casi migliori) di persone. La sola soluzione, come si gridava negli anni 70, è la rivoluzione
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