APPELLO 

La repressione contro lo sciopero nazionale convocato dal movimento indigeno in Ecuador non ha fatto altro che rafforzarsi dopo l’instaurazione dello stato di eccezione il venerdì 17 giugno dal presidente Guillermo Lasso.

Polizia ed esercito hanno fatto prova di una grande brutalità ricorrendo a gas lacrimogeni, granate assordanti e pallettoni per bloccare l’accesso alla capitale, Quito, a migliaia di manifestanti indigeni e pacifici.

Almeno un manifestante é morto, tre sono in uno stato critico e molte decine sono feriti o in stato d’arresto. La polizia e l’esercito hanno preso il controllo della Casa delle Culture e di varie sedi universitarie allo scopo di privare i manifestanti indigeni dei loro luoghi tradizionali di ripiego nella capitale. E’ in atto, da parte di organizzazioni studentesche, di gruppi di donne, di organizzazioni di vicini e della popolazione in generale un’immenso sforzo per raccogliere cibo, vestiti e derrate di base per i manifestanti che son riusciti ad entrare a Quito.

In tutto il paese continuano le mobilitazioni ed i blocchi delle strade nei territori indigeni. I governatorati locali sono stati occupati in almeno tre provincie.

Liceali e studenti universitari, insegnanti, personale sanitario, sindacalisti, associazioni vicinali ed il movimento femminista si mobilitano nei villaggi e le città.

Autisti di autobus, tassisti e camionisti hanno deciso di mettersi in sciopero e già si stanno associando al blocco delle strade.

Noi, sottoscritti esigiamo la fine immediata della violenta repressione dei manifestanti pacifici in Ecuador.

Domandiamo al presidente Lasso ed al governo che sia soppresso le stato di eccezione, che siano liberati quanti sono ancora agli arresti e che siano annullate tutte le cariche contro il più celebre leader del movimento, Leonidas Iza – fermato il 14 giugno e rimesso in libertà l’indomani – accusato di reati passibili di pene di prigione fino a tre anni.

Invece di una risposta militare, chiediamo al presidente Lasso di aprire seri negoziati con il movimento indigeno e gli altri movimenti sociali per soddisfare le loro sacrosante rivendicazioni.

Fra queste ci sono i 10 punti fissati dalla CONAIE, in particolar modo prezzi giusti per i prodotti agricoli, blocco dei prezzi dei combustibili che determinano un rincaro generale, rispetto dei diritti collettivi dei popoli e delle nazioni indigene, finanziamento della sanità pubblica e dell’educazione, fine dell’estrattivismo vorace nei territori indigeni, freno alla speculazione ed all’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, freno alla privatizzazione dei settori strategici e politiche pubbliche destinate a limitare l’ondata di violenze.

Queste rivendicazioni si sono poi arricchite grazie all’apporto di altri movimenti sociali che hanno fatto valere le loro proprie esigenze, come per esempio quella di politiche pubbliche destinate a frenare la violenza di genere ed il femminicidio.

La vittoria di Gustavo Petro e Francia Marqiez nella vicina Colombia dimostra la volontà dei popoli do girare la pagina di decenni di politiche economiche neoliberiste generatrici di povertà, violenza, esclusione razziale e distruzione della madreterra. 

Ci dichiariamo in solidarietà completa con lo sciopero condotto dagli indigeni in Ecuador.».

PRIMI FIRMATARI

Eurodiputado Miguel Urbán. Anticapitalistas

Martín Mosquera (Argentina)

Senador Rafael Bernabe (Puerto Rico)

Luis Bonilla. Otras Voces en Educación. (Venezuela) 

Olmedo Beluche por el Polo Ciudadano (Panamá)

Josefina Chávez (México)

Eduardo Lucita , EDI, (Argentina)

Eric Toussaint, Portavoz de CADTM (Belgio)

Edgard Sánchez (México)

Manuel Rodríguez Banchs. Democracia Socialista (Puerto Rico)

Joao Machado Borges Neto (Brasile)

Tárzia Maria de Medeiros (Brasile)

Stalin Pérez Borges. LUCHAS (Venezuela)

Ana Cristina Carvalhaes Machado. (Brasile)

Fernanda Melchionna (diputada federal/PSOL Rio Grande do Sul)

Sâmia Bomfim (diputado federal/PSOL São Paulo)

Vivi Reis (diputada federal/ PSOL Pará)

Luciana Genro (diputada estadual/ PSOL Rio Grande do Sul)

Roberto Robaina (dirigente del MES/PSOL /concejal de Porto Alegre)

Israel Dutra (Secretario general del PSOL)

Pedro Fuentes (dirigente del MES/PSOL)

Bruno Magalhaes (dirigente del MES/PSOL)

Philippe Pierre-Charles Groupe Révolution Socialiste (Martinica)

Daniel Libreros. Movimiento Ecosocialista (Colombia)

Evelyn Capchi (Secretaria de Organización del Nuevo Perú)

Jorge Escalante (corriente SÚMATE de Perú)

Renato Roseno, diputado en Ceará, Brasile (PSOL)

Nadja Carvalho, Isabel Lessa y Fernando Silva, del Directorio Nacional de PSOL

Mario Barretto, Presidente del PSOL de Río de Janeiro

Gustavo Seferian, docente de la Universidad Federal de Minas Gerais

Paolo Gilardi, sindicalista e antimilitarista, Svizzera.

Orlando Barrante Movimiento de Trabajadores y camponeses – MTC Costa Rica

Luana Alves- Vereadora de São Paulo, Executiva nacional do PSOL

Humberto Meza Comite Brasileño de Solidaridad con Nicaragua

Fernando Carneiro / vereador PSOL Belém-Pa

Aurelio Robles,  Coordinador del Movimiento Alternativa Socialista-MAS/Panamá.

Mariana Riscali- Secretária Nacional de Finanças do PSOL

Monica Seixas – deputada estadual São Paulo

Mariana Conti- Vereadora Campinas, São Paulo

Fábio Felix Dep. Distrital Brasília
Josemar Vereador São Gonçalo RJ

Pedro Ruas Vereador Porto Alegre RS

Jurandir Silva Vereador Pelotas RS

Tarcísio Mota,

Chico Alencar,

 Monica Benício , y William Siri, concejales/as de Rio de Janeiro

Mônica Francisco, diputada de estado de RJ