Gianni Sartori

Magari da quello che qualcuno ha sbrigativamente definito “uno scontro tra una potenza imperialista (la Francia) e una sub-imperialista (la Turchia)” verrà fuori qualcosa di buono. Per esempio la messa fuorilegge – stavolta effettiva e definitiva – dei Lupi grigi nell’Esagono.

Il 2 novembre, lunedì scorso, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha annunciato ufficialmente che l’organizzazione fascista turca sarà considerata illegale e quindi sciolta.

Venuti alla ribalta mondiale per l’attentato a Giovanni Paolo II, i “Lupi grigi” (Bozkurtlar in turco, ma conosciuti anche come Ülkü Ocakları) costituiscono una banda armata turca ultranazionalista. Una sintesi di nefandezze: neofascisti, antisemiti, anti-greci, anti-curdi, anti-armeni, omofobi, anticristiani e ca va sans dire ferocemente anti-comunisti. Di fatto, costituiscono il braccio paramilitare del Partito di azione nazionalista (MHP), un partito di ispirazione fascista che fa parte della coalizione governativa AKP-MHP.

In Francia i “Lupi grigi” sono ben insediati e da tempo si erano già fatti notare per intimidazioni e attacchi nei confronti di dissidenti turchi e di curdi rifugiati in Francia. A metterli ulteriormente in pessima luce agli occhi dell’Eliseo, le loro recenti aggressioni contro cittadini francesi di origine armena: a Décines, Vienne e Dijon. Non si trattava dei primi attacchi violenti, ma si erano accentuati dopo l’inizio della guerra nel Nagorno-Kabakh. Chiaramente, un eccesso di zelo a sostegno di Erdogan da parte dei Lupi grigi. La decisione di interdirne le attività e di scioglierli definitivamente giunge – non a caso – proprio nel bel mezzo del vivace contenzioso (eufemismo) tra Erdogan e Macron. Tra le cause delle forti tensioni tra i due paesi – per ora solo a livello diplomatico – quella della presenza islamica in Francia non è certamente di poco conto. Già la settimana scorsa BarakaCity (un’associazione considerata “islamista”) era stata illegalizzata e immediatamente il suo presidente Idriss Sihamedi aveva chiesto asilo politico alla Turchia. Altra benzina sul fuoco veniva poi gettata da Erdogan che aveva invitato i musulmani a boicottare i prodotti francesi (un appello immediatamente sottoscritto dai Fratelli musulmani). Prendendo a pretesto le legittime, doverose dichiarazioni di Macron in merito alle caricature su Maometto (per inciso: possono piacere o meno, ma rimane l’indiscutibile, sacrosanto diritto di disegnarle, leggerle, diffonderle…ci mancherebbe) dopo la barbara uccisione di Samuel Patty. Il professore di Storia (47 anni) che avendo – sempre legittimamente – affrontato in classe il tema della Libertà d’espressione (utilizzando appunto le famose caricature) era stato vilmente ucciso e decapitato il 16 ottobre da un giovane islamista.

Gianni Sartori

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