Episodio 10 – Travel ban

Immagina.

Viaggio di lavoro in Turchia, tutto pronto, biglietto preso. Autobus fino al confine con la Giordania per andare a prendere il volo da Amman.

No, non puoi uscire, hai un travel ban.

Come? Che cazzo vuol dire?
Nessuno me l’ha notificato.

Torni indietro.

Che cazzo succede se mi fermano a un checkpoint? Boh.
Nel dubbio, non esco da Ramallah.

Per quanto dura questo travel ban? Boh.
L’avvocato non lo sa.

Da quanto era attivo? Boh.
Probabilmente qualche anno.

Perché me l’hanno dato? Boh.
C’è depositato un file segreto negli atti, solo il giudice può vederlo, l’avvocato no.

Domande senza risposta, cambio avvocato, ancora attesa.

Alla frontiera per vedere se nel frattempo me l’hanno revocato non ci vado.

Mi incazzo, erano mesi che non ci pensavo: vuol dire che sto normalizzando questa cosa? Non è normale per niente, cazzo. Non posso normalizzarla.
Non posso neanche passare le mie giornate a pensarci.
Vivo in una prigione a cielo aperto, questa è la mia vita, punto.

Possiamo cambiare argomento per piacere?


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