È apparsa da qualche mese un’interessante opera che segnaliamo: Immigration et luttes ouvrières en Suisse romande (1968-1974) di Alain Mélo e il coordinamento di Alda Degiorgi presso le edizioni Antipodes. Qui di seguito una breve presentazione dei temi affrontati. (Red)
All’inizio degli anni ’70, la forte immigrazione di lavoratori italiani e spagnoli ha avuto un certo ruolo nelle azioni rivendicative di un’improvvisa portata che sono scoppiate nella Svizzera romanda. Questi operai e operaie – compresi quelli autoctoni – si trovarono di fronte a un padronato e a sindacati incapaci di soddisfare le loro aspettative. La protesta si espresse allora in scioperi e serrate che violarono l’accordo di “pace del lavoro” che lega in Svizzera datori di lavoro e sindacati. Il sociologo del lavoro e giornalista Sergio Agustoni ha ipotizzato che i flussi variabili e diversificati di lavoratori immigrati in Svizzera abbiano svolto un ruolo fondamentale nelle lotte operaie a Ginevra e nella Svizzera romanda all’inizio degli anni ’70. Aveva osservato personalmente diversi eventi ginevrini e ne propose un’analisi in un articolo pubblicato nel 1974. Dopo la descrizione e l’analisi di cinque eventi importanti del periodo 1969-1974 – Murer (GE), Metallurgia (GE), Paillard (VD), Bobst e figli (VD), Burger & Jacobi (BE) – l’autore affronta la morfologia del movimento operaio nella Svizzera romanda: attori, repertorio di azioni, cronologia, geografia.
Gli scioperi degli anni 1968-1974 «furono un evento» e «fanno la storia». Ma né la memoria né la storia accademica hanno conservato a lungo questi momenti particolari che, tuttavia, hanno interessato ampi settori della società svizzera. Segnano una pausa nel tempo? C’è stato un prima e un dopo? Non è detto. La «pace del lavoro» ha delle vere e proprie conseguenze storiografiche. Queste lotte operaie hanno fortemente caratterizzato il «movimento operaio» degli anni ’70 nella Svizzera romanda, coinvolgendo un gran numero di protagonisti: operai e operaie, datori di lavoro, sindacati di varie appartenenze, associazioni di stranieri, associazioni svizzere di sostegno, gruppuscoli della nuova sinistra, giornalisti e gruppi di stampa, rappresentanti politici, la società civile…
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