Di Andrea Martini
Mentre (quasi) tutta la nostra informazione ripete a pappagallo le veline dell’hasbara israeliana, della fake new sionista sul “pogrom” di Amsterdam (cioè sulle botte rimediate dagli ultras del Maccabi dopo aver strappato bandiere palestinesi per strada, avere inneggiato al genocidio a Gaza e, con grande sensibilità, rumoreggiato durante il minuto di silenzio nello stadio per ricordare le vittime della tragedia di Valencia), praticamente nessuno si occupa di un fatto politicamente molto significativo: la nomina del nuovo ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, il sessantacinquenne Yechiel Leiter (nella foto in alto con il primo ministro), personaggio davvero interessante. Nato in Pennsilvanya da una famiglia sionista religiosa, si trasferisce in Israele nel 1978 e si stabilisce in una colonia illegale. Aderisce al movimento del rabbino Meir Kahane, fondatore della Lega di Difesa Ebraica, organizzazione responsabile di numerosi attentati e omicidi anche negli negli USA e non solo ai danni di interessi arabi e sovietici e di varie personalità considerate come “nemiche del popolo ebraico”. L’FBI dichiarerà la Lega di Kahane “organizzazione terroristica”, che – fra l’altro – rivendicò il massacro di Hebron del 1994, in cui 30 palestinesi in preghiera vennero assassinati da Baruch Goldstein, un membro dell’organizzazione. La Lega sostenne che “non abbiamo vergogna di dire che Goldstein fu membro fondatore della Jewish Defense League“. Mentre Netanyahu grida alla “Notte dei Cristalli” per qualche sganassone inferto ad ultras esagitati e provocatori, nomina il membro di un’organizzazione che anche in Israele è considerata razzista come ambasciatore presso il suo alleato più importante. Vediamo se i nostri giornalisti (si fa per dire) che oggi urlano al “pogrom” daranno anche questa notizia. Con calma, per carità. (Germano Monti, da Facebook)
Pubblichiamo qui sotto l’articolo del quotidiano Haaretz dedicato alla questione.
Netanyahu nomina ambasciatore negli USA un kahanista di estrema destra
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha nominato Yechiel Leiter ambasciatore di Israele negli Stati Uniti. Leiter, che sostituirà l’ambasciatore Michael Herzog, è considerato vicino a Netanyahu e in precedenza è stato il suo capo di gabinetto.
Leiter è nato negli Stati Uniti ed è immigrato in Israele quattro decenni fa. È stato attivamente coinvolto nel sostegno agli insediamenti ebraici in Cisgiordania, in particolare a Hebron, e attualmente vive nell’insediamento di Eli. Suo figlio Moshe è stato ucciso in combattimento nel nord di Gaza durante la guerra, circa un anno fa.
“Yechiel Leiter è un diplomatico di talento, un oratore articolato e ha una profonda conoscenza della cultura e della politica americana. Sono convinto che rappresenterà lo stato di Israele nel modo migliore e gli auguro buona fortuna nel suo nuovo ruolo”, ha dichiarato l’ufficio di Netanyahu in un comunicato.
L’incarico di ambasciatore negli Stati Uniti è il primo lavoro diplomatico di Leiter, dopo aver lavorato per decenni come scrittore e ricercatore presso istituti di ricerca israeliani e americani di destra, tra cui l’Istituto Shalem e l’Istituto Herzl. È stato anche senior fellow del Kohelet Policy forum, l’organizzazione che nel 2023 ha promosso una legge volta a indebolire il sistema giudiziario israeliano.
In gioventù, Leiter è stato attivo nella Lega di Difesa Ebraica, un’organizzazione fondata negli Stati Uniti dal rabbino Meir Kahane e successivamente designata come organizzazione terroristica dalle autorità statunitensi. Faceva parte di un gruppo di attivisti dell’organizzazione che alla fine si trasferì a vivere negli insediamenti in Cisgiordania.
Leiter conosceva anche Baruch Goldstein, un altro immigrato statunitense coinvolto nelle attività della Lega. Nel 1994, dopo il massacro compiuto da Goldstein alla Grotta dei Patriarchi, Leiter rilasciò un’intervista a un giornale ebraico-americano descrivendo Goldstein come “molto vicino al rabbino Kahane, che considerava il suo rabbino”. Ha detto di aver conosciuto Goldstein per un decennio, durante il quale entrambi hanno vissuto in insediamenti nella zona di Hebron.
Negli anni ’90 è stato un attivista nella campagna pubblica contro gli accordi di Oslo. Nel 2020, ha pubblicato un articolo che sosteneva l’annessione della Cisgiordania da parte di Israele. Nel 2023, tre mesi prima dell’attacco di Hamas alle comunità di confine di Gaza, ha pubblicato un articolo su un sito web ebraico di destra in cui esortava il governo israeliano a provocare il crollo e lo smantellamento dell’Autorità palestinese, anche se ciò avrebbe innescato una crisi di sicurezza in Cisgiordania.
Un altro articolo di Leiter, pubblicato sempre sul sito web del Jewish News Syndicate nel 2023, parlava del miglioramento delle relazioni tra Israele e Arabia Saudita e della possibilità di un accordo di normalizzazione tra i due paesi. Ha scritto che le richieste saudite relative ai palestinesi durante i negoziati erano relativamente modeste e non includevano una richiesta esplicita per la creazione di uno stato palestinese. Tuttavia, nell’ultimo anno, in seguito alla guerra a Gaza, la posizione dell’Arabia Saudita si è indurita, sottolineando costantemente che qualsiasi accordo con Israele deve includere progressi tangibili verso una soluzione a due stati.
Leiter è considerato vicino agli ambienti ebraici di destra, tra cui David Friedman, che è stato ambasciatore degli Stati Uniti in Israele durante l’amministrazione Trump ed è alla ricerca di un ruolo significativo in un’eventuale seconda amministrazione Trump. La nomina di Leiter segnala l’intenzione di Netanyahu di portare avanti una politica allineata con il movimento dei coloni israeliani in coordinamento con la prossima amministrazione Trump, compresa l’annessione della Cisgiordania. Questo approccio potrebbe complicare gli sforzi del presidente eletto di mediare un accordo di normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita.
Hadar Susskind, amministratore delegato di Americans for Peace Now, un’organizzazione senza scopo di lucro il cui obiettivo dichiarato è trovare una soluzione politica al conflitto israelo-palestinese, ha dichiarato che “Netanyahu non è mai andato per il sottile, e questa nomina non si discosta. Inviare un colono kahanista a Washington è un chiaro segno che Netanyahu e il suo governo si stanno muovendo verso il loro obiettivo di annessione e lo stanno facendo apertamente. Continueremo ad opporci alla sua agenda disastrosa”.
Il presidente di J Street (un gruppo americano sionista liberal, che sostiene la ricerca della fine del conflitto con metodi pacifici e diplomatici, ndt), Jeremy Ben-Ami, ha dichiarato che:
Questa scelta è un segnale preoccupante della direzione che l’alleanza Netanyahu-Trump prenderà nel momento in cui Trump entrerà in carica. Proprio come l’ultima volta, Trump e Netanyahu promuoveranno l’annessione al di sopra della pace, della sicurezza e della democrazia per gli israeliani, i palestinesi e tutti gli altri. La nostra speranza è che il Dr. Leiter si prenda il tempo necessario per confrontarsi e comprendere le preoccupazioni della stragrande maggioranza della comunità ebraica americana e dei membri democratici del Congresso, che sono profondamente preoccupati per l’agenda antidemocratica e annessionista di Netanyahu e per la catastrofe umanitaria in corso a Gaza. Per il bene di una relazione sostenibile e forte tra Stati Uniti e Israele, questo deve essere preso in considerazione.
da: https://andream94.wordpress.com/2024/11/09/usa-israele-un-primo-effetto-dei-risultati-elettorali/
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