Sabato pomeriggio a Ghedi, ieri pomeriggio in città. Ho partecipato a entrambe le manifestazioni, sia quella dei 5 mila CONTRO TUTTE LE GUERRE, sia a quella del migliaio di ieri, contro l’aggressione sionista a Gaza (ed in generale per la solidarietà verso i palestinesi). Nella prima mi sono sentito come un pesce nell’acqua. La marea di bandiere rosse (e con numerose bandiere palestinesi), il canto dell’Internazionale che proveniva dal camion del SICOBAS in testa al corteo, gli slogan CONTRO TUTTE LE GUERRE, a favore dell’internazionalismo proletario e della fratellanza fra TUTTI I POPOLI, lo stesso slogan ripetuto da centinaia di manifestanti “PALESTINA LIBERA, PALESTINA ROSSA!”: una manifestazione chiaramente CONTRO OGNI OPPRESSIONE, CONTRO TUTTE LE INGIUSTIZIE che avvelenano le nostre vite (o, quanto meno, senza distinzioni “etniche” quanto alle varie oppressioni). Nella seconda una marea di bandiere palestinesi (oltre ad alcune di stati oppressivi, come Algeria, Tunisia, Pakistan e Iraq), due sole bandiere rosse: una di Sinistra Anticapitalista e l’altra del PCI. Un solo slogan ripetuto ossessivamente: Palestina LIBERA. Che, guardando le numerose donne velate (alcune addirittura coperte dai piedi ai capelli da pastrani sicuramente poco adatti al bel pomeriggio di sole), mi lasciava pieno di dubbi rispetto ai diversi concetti di libertà. Una sola ingiustizia, certamente enorme e attuale, messa al centro dell’attenzione. Non mi sono sentito un pesce nell’acqua. Piuttosto un ospite. E non so quanto desiderato. Poi, oggi, ho scoperto (colpa mia, della mia disattenzione e superficialità, lo ammetto), dal “bugiardino”, che la manifestazione di ieri non era stata indetta dall’Associazione Italia-Palestina (che gode del mio appoggio da quando esiste), ma dalle associazioni islamiche di Brescia (che non godono e non godranno mai del mio appoggio), con l’adesione della prima e di altri gruppi della sinistra bresciana. L’avessi saputo prima, avrei richiuso mestamente la mia bandiera rossa e mi sarei fermato in via S. Faustino a bere un pirlo, invece di sentirmi un pirla.

FG


Scopri di più da Brescia Anticapitalista

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.