Si disegna una nuova “geografia”: 1970-74
1970: Cronologia bresciana
5 gennaio – Circa 140 operai dell’OM denunciati per i fatti dell’Autunno Caldo
12 gennaio – CGIL, CISL e UIL esprimono solidarietà agli operai denunciati
15 gennaio – Il giudice Arcai spicca mandati di comparizione per alcuni operai dell’ATB e per Dario Fo e Franca Rame per l’occupazione della fabbrica dell’agosto 1968
16 gennaio – Manifestazione e corteo di operai dell’OM in solidarietà ai 140 denunciati
19 gennaio – Il Comitato Unitario di Base (CUB) dell’Arnaldo organizza un’assemblea aperta ai genitori e ai giornalisti per illustrare le richieste del movimento studentesco.
31 gennaio – Convegno alla Cavallerizza su “Scuola e cultura di classe” con Beppe Anni (dirigente ACLI, futuro esponente di MPL, PdUP e DP) e altri relatori.
31 gennaio – Assemblea dell’AIB sulle conseguenze dell’Autunno Caldo. Presenti vari esponenti DC e del clero (padre Marcolini). La relazione del presidente (Wuhrer) e del vice (Glisenti) esprime viva preoccupazione per la conflittualità diffusa.
2 febbraio – L’assemblea provinciale delle ACLI conferma anche a BS la fine del collateralismo con la DC e l’impegno per l’unità del movimento operaio
20 febbraio – Sciopero dei trasporti e servizi municipalizzati (ASM)
8 marzo – Aggressione fascista alle sedi PCI e ANPI di Piazza Garibaldi. Ne nascono scontri. 24 neofascisti vengono arrestati.
11 marzo – Manifestazione antifascista indetta da partiti “costituzionali” e da CGIL-CISL-UIL contro le aggressioni neofasciste
12 marzo – Una bomba esplode nella panetteria dei fratelli Verzelletti (militanti PCI) in Piazzale Cesare Battisti.
18 marzo – Sciopero e manifestazione degli operai della Sant’Eustacchio.
22 marzo – Scarcerati 22 dei 24 neofascisti arrestati due settimane prima per l’assalto a sede PCI e ANPI.
27 marzo – Assembea dei lavoratori della Sant’Eustacchio alla Cavallerizza.
6 aprile – L’assemblea dei lavoratori della Sant’Eustacchio decide l’occupazione della fabbrica per 3 giorni. CGIL, CISL e UIL appoggiano l’occupazione.
8 aprile – Occupato a Verolanuova il calzaturificio Euromec
9 aprile – Anche il calzaturificio Italmec, sempre a Verolanuova, viene occupato.
9 aprile – Condannati a 4 mesi (con la condizionale) 4 compagni per gli scontri del 25 aprile sotto la sede del MSI. Molti studenti presenti al processo.
15 aprile – Sciopero a tempo indeterminato dei lavoratori del Comune di Brescia, indetto da CGIL e UIL.
16 aprile – Sciopero generale a Verolanuova in appoggio alla lotta di Euromec e Italmec occupate.
17 aprile – Corteo e blocchi stradali dei lavoratori del Comune di Brescia in sciopero ad oltranza.
21 aprile – Sciopero nazionale di due giorni dei lavoratori degli Enti Locali.
24 aprile – Scioperi articolati all’Ideal Standard (FIM-FIOM) sul problema della salute e orari che si prolungano anche in maggio e giugno. Occupato lo stabilimento di Holka Italia a Brescia.
25 aprile – Manifestazione per il 25 aprile “disturbata” da “gruppi di giovani dell’estrema sinistra”. Il GdB cita la Lega dei Comunisti (marxisti-leninisti) e gli anarchici.
30 aprile – Sciopero generale nazionale per le riforme, con manifestazione in Piazza Loggia e “vasta adesione” (GdB). Nel picchetto davanti all’ITIS tafferugli con il preside fascista Boscarino. Un comunicato dell’AIB lamenta la situazione di conflittualità permanente che “danneggia l’economia”.
1-2-3 maggio – In occasione del raduno nazionale degli alpini, gli anarchici bresciani distribuiscono un volantino antimilitarista. Tensioni con alpini e polizia.
15 maggio – Assolti la regista Mina Mezzadri e gli attori Renato Borsoni e Aldo Engheben (compagnia della Loggetta) per lo spettacolo “L’obbedienza non è più una virtù”. Erano stati denunciati dal MSI per “vilipendio delle forze armate”.
18 maggio – Diffuso un volantino da alcuni operai della Sant’Eustacchio militanti del Centro Lenin (ex Potere Operaio di Brescia).
21 maggio – Occupata la SMI (ex Tempini) per protesta contro il licenziamento di un delegato.
29 maggio – L’assemblea dei lavoratori della SMI decide all’unanimità di prolungare di altri 5 giorni l’occupazione della fabbrica.
1 giugno – Un documento del Centro Lenin sul movimento studentesco viene diffuso nelle scuole.
7 giugno – Prime elezioni regionali.
10 giugno – Mentre prosegue, tra le altre, l’occupazione della SMI, viene occupata l’Impresa Meccanica Valvole di Prevalle, per protestare contro il licenziamento di due lavoratori.
16 giugno – Sciopero di scrutini ed esami indetto dai sindacati scuola di CGIL e CISL.
19/20/21 giugno – Tre giorni di spettacoli “politico-sociali” gratuiti della Compagnia della Loggetta nel quartiere popolare di Campo Fiera
25 giugno – Fine del blocco di scrutini ed esami, grazie all’accordo nazionale col ministero della pubblica istruzione.
27 giugno – Scontri tra operai e carabinieri a Prevalle, durante l’occupazione simbolica del Comune.
1 luglio – Documento del Centro Lenin sui “nostri compiti”
2 luglio – Chiusa, dopo 43 giorni di occupazione, la vertenza SMI (ex Tempini), con miglioramenti salariali e normativi, ma senza il rientro del delegato licenziato, che accetta di “dimettersi”.
10 luglio – Dopo 27 giorni di occupazione, la IMV di Prevalle viene sgomberata dai carabinieri, senza aver ottenuto la revoca dei licenziamenti.
18 luglio – Dopo il congresso nazionale FIOM che ha accettato la proposta della FIM di dar vita ad un unico sindacato metalmeccanico, inizia anche a Brescia il processo di formazione della futura FLM.
22 luglio – Tensioni a S. Polo per i blocchi stradali contro i camion dell’ASM che portano i rifiuti nella discarica di via Cadizzoni. Si protesta contro i miasmi dovuti anche all’inquinamento del Garza e della Seriola.
19 settembre – Occupata la Manifattura Augusta di Paderno F.C. perché il padrone rifiuta di applicare il contratto nazionale.
26 settembre – Manifestazione contro l’intervento USA nel Vietnam, indetta da FGCI, Gioventù Aclista ed estrema sinistra.
14 ottobre – Sciopero e manifestazione degli autoferrotranvieri, con presidio-contestazione sotto la sede del “bugiardino” (Giornale di Brescia).
19 ottobre – Occupato il maglificio di Maderno.
28 ottobre – Manifestazione di giovani a Lumezzane per “protestare contro la mentalità conservatrice ed arcaica” e chiedere spazi sociali.
2 novembre – Volantino FIM-FIOM Ideal Standard sulla lotta della Radiatori
16 novembre – Occupata dagli studenti la sede della facoltà di Economia e Commercio di Brescia, in Contrada Santa Croce, 16.
1 dicembre – Sciopero studentesco contro il governo, e richieste al Provveditore (mense, trasporti, agibilità democratica, ecc.). Secondo il GdB ha scioperato l’86% degli studenti. Assemblea cittadina all’Istituto Magistrale “V. Gambara”con molte centinaia di studenti (1.000 secondo La Verità).
3 dicembre – Corteo studentesco da Piazza Garibaldi (8.000 partecipanti secondo La Verità).
8 dicembre – Convegno regionale, alla ex Cavallerizza, del Movimento Giovanile del PSIUP, a cui partecipano numerosi esponenti del movimento studentesco bresciano. Critiche al “moderatismo” di FGCI e PCI.
11 dicembre – Documento del “Comitato Cittadino del Movimento degli Studenti” da discutere in tutte le scuole
12 dicembre – Anche a Brescia echi degli scontri di Milano, dove, In occasione della manifestazione per la Spagna (processo di Burgos) la polizia carica, uccidendo Saverio Saltarelli
15 dicembre – Aggressione fascista al Calini. Un giovane studente, Italo Bigioli, finisce all’ospedale.
16 dicembre – Sciopero nazionale dei metalmeccanici per protestare contro la violenza poliziesca e fascista, con richiesta del disarmo della polizia in occasione delle manifestazioni. Partecipa anche il movimento degli studenti, che concluderà il corteo con un’assemblea cittadina al Liceo Scientifico A. Calini
16/17/18 dicembre – Occupate quasi tutte le scuole superiori di Brescia. Secondo il GdB aderisce il 91,3% degli studenti (dati del Provveditorato)
18 dicembre – Sciopero cittadino con manifestazione degli studenti medi, contro la sospensione per 10 gg dello studente di Lotta Continua Camplani (Istituto per Geometri “Tartaglia”).
22 dicembre – Manifestazione di solidarietà col Vietnam al Teatro Sociale, indetta dai “partiti democratici” e dal Movimento Studentesco.
26 dicembre – Al Teatro Grande va in scena, a cura del Piccolo di Milano, “Toller – Scene di una rivoluzione tedesca”, sulla Repubblica dei Consigli di Monaco di Baviera del 1919.
Il primo anno del nuovo decennio vede riflettersi nei giornali locali l’onda lunga del biennio “rosso” (o almeno “rosa” in terra bresciana) precedente: Il GdB dedica una sessantina di articoli al “movimento”, un 20% circa in più che nel 1968 e 1969, mentre La Verità ne pubblica 13 (rispetto ai 3 dei due anni precedenti) ed esordisce il periodico socialista Brescia Nuova (3 articoli). Ma non è più la “contestazione “ studentesca e giovanile ad essere al centro dell’attenzione, bensì la mobilitazione dei lavoratori. Controcorrente invece i due periodici cattolici, la cui attenzione a questa nascente “nuova” sinistra sembra scemare: la VdP pubblica 8 articoli, e Il Cittadino solo uno.
Il calo dell’attenzione del quotidiano di via Solferino verso le mobilitazioni degli studenti è piuttosto drastico: solo 6 articoli (il 10% del totale, rispetto al 40% circa nel ‘68 e al 30% nel ‘69), mentre cresce l’attenzione verso le mobilitazioni operaie: ben 25 articoli dedicati a scioperi, manifestazioni e occupazioni di fabbriche (oltre il 40% del totale, rispetto al 30% del ‘69 e al 40% del ‘68). Il resto è dedicato alle mobilitazioni di altri settori di lavoratori (lavoratori della scuola, dei trasporti, degli enti locali, dei servizi municipalizzati, ecc.), alle lotte di pendolari o di quartiere, ai riflessi della “contestazione” nel mondo della cultura (con particolare attenzione, come nel precedente biennio, al teatro), al dibattito nelle ACLI, ecc. In generale è percepibile (pur non essendo ovviamente gli articoli del tutto univoci ed assimilabili) un calo dell’allarme suscitato nel biennio precedente dalla radicalizzazione giovanile. Si insiste sul fatto che il movimento studentesco è un fatto che riguarda una minoranza attiva di studenti (anche se, come nell’articolo sullo sciopero studentesco del 1° dicembre si parla di un’adesione dell’86%) (1), ma nel complesso sono quasi del tutto assenti le espressioni semi-forcaiole di molti articoli precedenti. Semmai si nota una tendenza a minimizzare, sdrammatizzare: se sono scomparse le virgolette dalla parola “sciopero” studentesco (come era usuale nel 1968) non mancano, come nel caso dell’aggressione dei neofascisti al Liceo Scientifico “Calini” del 15 dicembre (ovviamente definita “zuffa”) i tentativi di far passare il pestaggio di uno studente dell’estrema sinistra per un semplice “malore” (2). Cresce invece l’allarme per la durezza delle mobilitazioni operaie, con le numerose occupazioni (in particolare quella della Santeustacchio), le denunce di operai e sindacalisti alla magistratura, ecc. Il GdB tende comunque a gettare acqua sul fuoco, sottolineando con compiacimento come, nella nostra provincia, si sia ben lontani dai livelli di tensione e di scontro registrati altrove (3), anche se ovviamente pubblica con grande risalto le preoccupate reazioni degli industriali, allarmati da questa “permanente conflittualità” (4). Interessante anche la polemica tra il GdB e la FIOM e la FIM rispetto all’occupazione della Santeustacchio, in cui, in seguito agli attacchi dei sindacati (particolarmente duro quello di Sclavi per la FIOM, che accusa il giornale di falsità e faziosità), il quotidiano definisce “grave” la decisione di FIOM e FIM di “rivendicare” l’occupazione stessa (5). Comunque in quasi tutti gli articoli emerge la centralità delle assemblee operaie nelle scelte di lotta (in particolare le occupazioni e i picchetti “duri”), rispetto al biennio precedente, quando erano i sindacati ad essere indicati come organizzatori primari delle mobilitazioni. Segno che l’incipiente “stagione dei Consigli” è percepita anche negli ambienti del giornalismo conservatore. Un tratto comune al biennio precedente è la stigmatizzazione dei picchetti e dei blocchi stradali, definiti sempre “gravi” o “gravissimi” episodi di violenza (6). Ed emerge in alcuni articoli dedicati a singole lotte operaie “l’informazione” che la maggioranza dei lavoratori sarebbe favorevole ad interrompere la lotta, mentre una minoranza di presunti estremisti imporrebbe la sua volontà (7). L’impressione che si ricava è che nel bresciano l’autunno caldo sia andato riscaldandosi ulteriormente durante il 1970. Per quanto riguarda l’estrema sinistra (che sta organizzandosi sempre più anche a Brescia, con la nascita, nella seconda parte dell’anno, di Lotta Continua, Avanguardia Operaia, Lotta Comunista e il Manifesto, dopo la Lega Marxista-Leninista già prima del ‘68, Il Potere Operaio di Brescia, l’Avanguardia Proletaria Maoista e l’Unione dei Comunisti m-l nel 1969), non ci sono molti cenni sul GdB. Si parla di giovani “maoisti e pseudo-anarchici” che “disturbano” gli oratori ufficiali della manifestazione del 25 aprile. E viene pubblicata una foto con delle scritte della Lega M-L sul monumento a Zanardelli. In compenso sono scomparse le definizioni precedentemente usate, come “capelloni”, “provos”, “cinesi”. Restando nel campo conservatore (e cattolico), notiamo la totale scomparsa del movimento studentesco dalle pagine della Voce del Popolo, che dedica invece 5 dei suoi 8 articoli al movimento operaio. Il settimanale diocesano sembra schierarsi, pur con moderazione, dalla parte dei lavoratori di fronte all’ondata repressiva in corso nei primi mesi del nuovo decennio (8). Un po’ meno filo-operaia la posizione quando si entra nel merito di alcune vertenze in corso (come le occupazioni di Santeustacchio, SMI, IMV, Magis), dove traspare la polemica con le assemblee dei lavoratori e con i sindacati (accusati tra le righe di essersi cullati nella “pappa di Stato”) (9). La linea, insomma, sembra essere quella dei settori moderati della CISL (cosa ovviamente abbastanza scontata). Per quanto riguarda gli accenni all’estrema sinistra in formazione, scomparsi anche qui i “cinesi”, i “maoisti”, i “provos”, restano solo due righe nell’articolo dedicato al 25ennale della Liberazione, dove si polemizza, in modo piuttosto blando, con i “giovani estremisti di sinistra” che, coi loro slogan e canti, avrebbero “sciupato il messaggio” lasciato dai partigiani. Più interessante l’articolo sulla conferenza di Livio Labor, ex presidente delle ACLI e principale artefice della “scelta socialista” dell’associazione. La sua conferenza alla ex Cavallerizza è brevemente descritta sottolineandone “la foga e la passione genuina”, ma dicendo pure che è mancata la chiarezza politica e il rischio di essere velleitaria, utopica e facile da strumentalizzare (10). Risulta chiaro che alla VdP questo “dissenziente” in fuga dall’ovile non gode certo di simpatia.
Il quindicinale democristiano dedica un lungo articolo (11) alla presenza dell’estrema sinistra nella scuola, anche se non si tratta di un’analisi locale. Si citano Lotta Continua, Potere Operaio e il Movimento Studentesco (scritto con le maiuscole) e si polemizza con alcune frasi di esponenti nazionali delle prime due organizzazioni, ritenute estremiste, velleitarie ed inconcludenti. Nella seconda parte dell’articolo si constata “con amarezza” come anche a Brescia i “gruppi extraparlamentari” abbiano l’egemonia sulle mobilitazioni studentesche, ma si polemizza anche col PCI, reo di corteggiare i gruppi estremisti, pur continuando a “tendere la mano al popolo cattolico”.
Passando alla sinistra “storica”, al movimento studentesco dedica sei articoli l’organo della federazione bresciana del PCI, nessuno su Brescia Nuova, mentre Il Giacobino (che continua ad essere una specie di trait d’union tra “vecchia” e “nuova” sinistra), se ne occupa in due articoli (oltre a vari articoli – ed un intero numero speciale – dedicati al movimento studentesco su scala nazionale). Nell’articolo “I Professionali”, della fine dell’anno, parlando dell’assemblea regionale degli Istituti Professionali, si parla della contrapposizione con Avanguardia Operaia (è la prima volta che si cita un’organizzazione della nuova sinistra) e della “vittoria” della mozione presentata dai giovani del PSIUP bresciano.
La Verità pubblica due articoli (in realtà sono interventi scritti di studenti militanti della FGCI) sulla situazione del movimento studentesco bresciano (12), in cui si dà un giudizio sostanzialmente univoco (e positivo) del presunto superamento dello “spontaneismo” e “avventurismo” che avrebbero caratterizzato il MS nei due anni precedenti. Si insiste sul fatto che ora, con la creazione del Comitato Cittadino e dei CUB di scuola, il movimento si è organizzato ed è in grado di fare “proposte concrete” che vadano oltre l’ampliamento degli spazi democratici, e si punta sull’alleanza studenti-operai (intesi come movimento sindacale). Pur non citando nessuna organizzazione della nuova sinistra (e nemmeno usando espressioni come “estremisti” o “extraparlamentari”), sembra di intuire che dietro le accuse di spontaneismo e avventurismo ci siano queste forze emergenti. Gli altri quattro articoli riguardanti il movimento studentesco parlano dell’espulsione di sette militanti del movimento studentesco dall’Università Cattolica (ai quali il PCI esprime solidarietà), della lotta (appoggiata anche dal PCI) degli studenti della Tirandi (con la richiesta di istituire l’Università di Brescia), della mobilitazione contro la circolare Misasi e della mobilitazione studentesca a fianco degli operai nello sciopero generale per le riforme del 15 dicembre. In quest’ultimo articolo, per la prima volta, dopo aver esaltato la maturità del movimento studentesco, emerge un protagonista “negativo”: Lotta Continua, ritenuta un gruppo provocatorio (13). Gli altri articoli riguardano le lotte operaie (in particolare l’occupazione della Santeustacchio) e le manifestazioni internazionaliste contro la visita di Nixon in Italia, senza alcun cenno alla presenza di “estremisti”. Più interessanti, da questo punto di vista, due articoli usciti a gennaio sull’autunno caldo. Nel primo (una lettera aperta firmata da Manlio Milani e da Walter Giori) si polemizza con un articolo de Il Giorno, reo di aver pubblicato giudizi sulle lotte operaie a Brescia “espressi dalla sinistra extraparlamentare” (14). Nella seconda lettera, del Direttivo della sezione OM del PCI, la polemica è contro il periodico “Il Brescia”, che avrebbe insinuato, nel suo articolo “I comunisti bresciani e Il Manifesto”, che la sezione PCI dell’OM fosse in disaccordo (da sinistra) con la linea ufficiale del partito sulla questione della difesa dei 142 operai denunciati per le lotte dei mesi precedenti. Un brevissimo accenno agli articoli usciti su Brescia Nuova. Il periodico della federazione bresciana del PSI dedica due articoli alle lotte operaie (nel primo solidarizzando con i 142 operai OM denunciati, nel secondo con gli operai della Santeustacchio), mentre il terzo è un breve testo di propaganda della manifestazione per il Vietnam del 22 dicembre al Teatro Sociale.
1) “Protestano gli studenti degli istituti superiori”, GdB del 3/12/70
2) “Soltanto il Pastori ancora occupato”, GdB del 19/12/70.
3) Significativo è il commento finale all’articolo “Oltre 140 operai dell’OM denunciati alla magistratura”, GdB del 6/01/70.
4) “L’autunno caldo al centro dell’assemblea degli industriali”, GdB dell’1/2/70
5) “Da domani mattina l’occupazione degli stabilimenti Santeustacchio”, GdB del 5/04/70
6) Vedi per esempio “Denunce per gravi abusi a Prevalle”, GdB dell’1/07/70, oppure “Ieri in sciopero il 38% dei comunali. Due blocchi stradali nelle vie del centro”, GdB del 18/04/70.
7) Per esempio “Ripreso il lavoro alla IMV di Prevalle”, GdB dell’11/07/70.
8) “E’ sempre l’operaio a pagare”, VdP del 24/01/70
9) “L’equivoco della non chiarezza”, Vdp dell’11/04/70
10) “Convegno dell’ACPOL con Labor”, VdP del 21/03/70
11) “Dove sono i giovani DC nelle scuole italiane?”, Il Cittadino del 27/12/70
12) “Brescia: movimento studentesco agli inizi degli anni ‘70”, La Verità del 15/02/70 e “Brescia: movimento studentesco”, ibidem, 28/02/70
13) “Equilibrio e maturità nelle lotte studentesche”, La Verità del 30/12/70.
14) “Riceviamo e pubblichiamo”, La Verità, gennaio 1970
15) “Una lettera dall’OM”, La Verità, 31/01/70

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Bravo Mauro. Un ottima documentazione
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