Oggi pomeriggio, organizzata dall’Associazione Via Milano 59 (a cui aveva aderito Nonpaghiamo di Brescia) si è svolta la seconda assemblea popolare di quartiere, dopo quella del 7 ottobre a Sanpolino. Nella “Casa del Sole” di via Milano 103 erano presenti una sessantina di persone, in gran parte del quartiere. Due giornalisti (Federico Franchini, freelance ticinese, e Manuel Colosio, del Corriere della Sera Brescia e di Radio Onda d’Urto) hanno svolto due interessanti relazioni sulle speculazioni dei prezzi del cibo – Franchini -, e sulla situazione bresciana (in particolare su A2A) – Colosio. Numerosi gli interventi, anche di abitanti del quartiere “non politicizzati”, che chiedevano soprattutto “che fare” di fronte a questo attacco alle condizioni di vita di lavoratori e disoccupati. Molti (tra i quali Beppe Moretti, coordinatore di Nonpaghiamo Brescia) hanno sottolineato la necessità di una lotta generale ed unitaria per iniziare a risalire la china, superando le logiche da “orticello” che sono, di fatto, d’intralcio ad una battaglia già di per sé molto difficile. E il fatto che quest’assemblea sia stata meno partecipata di quella di Sanpolino (non c’era la TV, stavolta, ha detto qualcuno), unitamente all’indebolimento della mobilitazione rispetto a due mesi fa (quando c’erano i “roghi delle bollette” tanto cari ai mass-media), sembra testimoniare della curva discendente imboccata dal movimento contro il carovita di cui Nonpaghiamo.it costituisce la punta più visibile. Complice un bimestre singolarmente caldo (quindi con consumi energetici molto minori del previsto), oppure la scomparsa dai media mainstream delle azioni eclatanti di settembre – metà ottobre, o la fragilità organizzativa di un movimento ancora troppo giovane e poco strutturato? Resta il fatto che, nonostante si continui a parlare (anche a livello governativo-confindustriale) di caro-energia, di extra-profitti, di super-bollette (in parte anche grazie all’iniziativa di Nonpaghiamo), le iniziative di mobilitazione sembrano segnare il passo. Indubbiamente non aiuta il rilancio del movimento la miope politica del “marciare separati” che tanti danni ha fatto e continua a fare allo striminzito schieramento che ancora si batte per cambiare le cose, a Brescia come nel resto del paese. Le inspiegabili assenze in questa assemblea di alcune realtà che a suo tempo avevano proclamato la necessità di battersi contro il carovita (e che avevano dato vita a qualche iniziativa in tal senso) sono un segnale di debolezza per l’intero movimento. Domani sera ci sarà, in via Bevilacqua, un’assemblea unitaria COBAS-CUB (a cui sono invitati sia USB sia SICOBAS) che ha molto a che fare con ciò di cui si è discusso oggi pomeriggio. Infatti si tratta di organizzare lo sciopero generale UNITARIO di venerdì prossimo, 2 dicembre, e l’eventuale manifestazione. Speriamo non sia un’altra occasione perduta.
FG