“MI PIACCIONO GLI STUDENTI”
(Gianni Sartori)
“Me gustan los estudiantes
porque son la levadura
del pan que saldrá del horno
con toda su sabrosura,
para la boca del pobre
que come con amargura.
Caramba y zamba la cosa
¡viva la literatura!
Me gustan los estudiantes
porque levantan el pecho
cuando le dicen harina
sabiéndose que es afrecho,
y no hacen el sordomudo
cuando se presenta el hecho.
Caramba y zamba la cosa
¡el código del derecho!
Me gustan los estudiantes
que marchan sobre la ruina.
Con las banderas en alto
va toda la estudiantina:
son químicos y doctores,
cirujanos y dentistas.
Caramba y zamba la cosa
¡vivan los especialistas!
Me gustan los estudiantes
que van al laboratorio,
descubren lo que se esconde
adentro del confesorio.
Ya tienen un gran carrito
que llegó hasta el Purgatorio
Caramba y zamba la cosa
¡los libros explicatorios!
Me gustan los estudiantes
que con muy clara elocuencia
a la bolsa negra sacra
le bajó las indulgencias.
Porque, ¿hasta cuándo nos dura
señores, la penitencia?
Caramba y zamba la cosa
¡Qué viva toda la ciencia!”
Così cantava ancora nel 1965 Violeta Para.
Poi sarebbero venute le ampie rivolte di studenti in ogni angolo del pianeta: da Praga a Città del Messico, da Tokio (Zengakuren!)alla Sorbona, da Berlino a Berkley, da Pisa a Trento…
Magari un pochettino, talvolta, piccolo-borghesi (ma in tanti della mia generazione furono studenti-lavoratori, da Saltarelli a Serantini…), ma comunque eredi del sano ribellismo dei Clerici vagantes.
E oggi non sono da meno, pare.
Arrivate in questi giorni (11 novembre) due piccole conferme, rispettivamente dalla Colombia e dall’India.
A Bogotà sono riprese con vigore le manifestazioni davanti all’Universidad Pedagógica Nacional per protestare contro il consistente aumento delle tasse scolastiche già previsto per il primo semestre del 2023.
Tra i più impegnati nelle contestazioni gli studenti dell’Universidad Javeriana che si sono distinti sia nel presidiare, bloccando il traffico, diversi incroci stradali, sia nel confronto con i reparti dell’ESMAD (la polizia anti sommossa). Gli scontri più accesi si sono registrati all’angolo della Calle 72 e della Carrera 11. Qui alcuni manifestanti con il volto mascherato si sono impadroniti di un autobus usandolo come barricata e cercando di incendiarlo.
Invece in India, a Kaliachak II (nel distretto di Malda, Bengala Occidentale) gli studenti si sono riversati nelle stradealla notizia che un loro coetaneo era morto per l’improvviso cedimento di un muro pericolante al liceo Bangitola. Nel crollo altri ragazzi sono rimasti feriti, alcuni seriamente. Durante il confronto con la polizia sarebbero stati arrestati quattro studenti, mentre sette poliziotti (colpiti dalle pietre lanciate dai giovani, stando alla versione ufficiale) avrebbero riportato ferite. Non è noto invece il numero degli studenti feriti nelle cariche e per il lancio di granate lacrimogene in quanto, evidentemente, hanno preferito non andare al pronto soccorso per non venire arrestati.
Gianni Sartori