Il cronista che enumera gli avvenimenti senza distinguere tra i piccoli e i grandi, tiene conto della
verità che nulla di ciò che si è verificato va dato perduto per la storia. Certo, solo all’umanità
redenta tocca interamente il suo passato. Vale a dire che solo per l’umanità redenta il passato è
citabile in ognuno dei suoi momenti.
In ogni epoca bisogna cercare di strappare la tradizione al conformismo che è in procinto di sopraffarla. Il
Messia non viene solo come redentore, ma come vincitore dell’Anticristo. Solo quello storico ha il
dono di accendere nel passato la favilla della speranza, che è penetrato dall’idea che anche i morti
non saranno al sicuro dal nemico, se egli vince. E questo nemico non ha smesso di vincere.
Queste due bellissime frasi di Walter Benjamin mi sono venute alla mente, poco fa, mentre leggevo il resoconto della commemorazione fatta a Milano poche ore fa, per ricordare la strage fascista e di Stato di 52 anni fa. Non tanto per il superficiale, frivolo commento di Beppe Sala rispetto allo sciopero generale di giovedì prossimo, quanto per il vergognoso twitter del Senato in cui si riesuma addirittura la presunta “pista anarchica”, smantellata in pochi anni persino dalla magistratura borghese. Pista debolmente sostenuta, in quegli anni (dopo i primi mesi di intossicazione anti-anarchica rapidamente riassorbiti grazie alla contro-inchiesta e alle evidenze giudiziarie) solo dai fascisti del MSI, desiderosi di occultare la responsabilità dell’estrema destra nel massacro. Vero che il twitter è stato rapidamente cancellato, ma resta il fatto, gravissimo, che ci abbiano provato. Evidentemente l’estrema destra si sente sempre più legittimata e col vento in poppa (anche se, forse, quel vento pare affievolirsi ultimamente), tanto da osare ritentare il rilancio di leggende talmente prive di consistenza da apparire surreali. Ma, come scriveva il grande Benjamin, solo l’umanità redenta può ritenere i suoi morti (il compagno Pinelli e le altre 17 vittime, in questo caso) al sicuro dal nemico. Che, purtroppo, non ha mai smesso di vincere.
Flavio Guidi