Pubblico un articolo che ci ha inviato il compagno Lorenzo Poli.
È un articolo che mischia elementi giuridici e sanitari, che afferma cose condivisibili e altre con cui mi trovo in profondo disaccordo.
Per esempio: i vaccini sono giuridicamente sperimentali, ma dal momento che ne sono state somministrate centinaia di milioni di dosi all’atto pratico insistere sulla parola sperimentale è un non senso. Ormai si conosce ampiamente il loro livello di efficacia, i loro limiti e controindicazioni.
Le cure domiciliari precoci sono state tentate tutte e sicuramente per molti hanno funzionato, ma hanno dei forti limiti, secondo medici che li hanno sperimentati.
Diversi medici da me consultati, personalmente, hanno affermato che gli anticorpi monoclonali hanno una precisa indicazione, ottimi farmaci ma non fanno miracoli e hanno costi rilevanti; forse per Big Pharma un affare migliore dei vaccini.
Garattini e Agnoletto, entrambi scienziati seri ma certo non affini politicamente si sono alleati da subito per la sospensione dei brevetti, questa è l’arma giusta contro big pharma.
I vaccini non fanno miracoli, per uscire della pandemia serve tutto, distanziamento fisico, mascherine, sanificazione, vaccini e cure, tutte.
Sauro
Vaccini anti-Covid, facciamo il punto della situazione contro l’isteria biopolitica
C’è molta difficoltà a fare ordine in questo scenario pessimo fatto più di slogan che di riflessione critiche sulle attuali vaccinazioni sperimentali. Stanno nascendo molte obiezioni al fatto che l’obbligo vaccinale non si possa attuare per questi tipi di vaccinazioni, riducendo tutto ad una conversazione tra saccenti dell’intellighenzia e poveri boccaloni “no-vax”, anche se il termine giusto sia free-vax. Stanno nascendo obiezioni, del tutto isteriche, al fatto che si può si possa dare ascolto alle Risoluzioni del Consiglio d’Europa, una delle quali ad inizio anno, la Risoluzione n. 2361/2021, aveva dettato indicazioni relative alla distribuzione e alla somministrazione dei vaccini contro il COVID-19, prendendone in considerazione i risvolti pratici ed etici, fornendo agli Stati linee guida e principi da seguire per una campagna vaccinale efficiente, efficace, equa e su base volontaria, quindi non considerando l’obbligo vaccinale.
Per questi motivi è giusto fare il punto della situazione. A differenza della Risoluzione del Consiglio d’Europa, il Regolamento UE è fonte del diritto nazionale, direttamente applicabile in ogni Stato membro, compresa quindi l’Italia.
Per quanto riguarda le Risoluzioni del Consiglio d’Europa, sappiamo tutti e tutte che il Consiglio utilizza tali documenti per esprimere una posizione politica su temi connessi alle attività dell’UE. Questi tipi di documenti non sono previsti dai trattati, non sono quindi giuridicamente vincolanti, ma fissano solo posizioni o impegni politici che l’UE dovrebbe seguire.
Per quanto riguarda il Regolamento Ue 953/2021 va in base alle interpretazioni giuridiche perché a detta di molti, conterrebbe il divieto di istituzione del Green Pass, mentre per molti altri, considerando il regolamento solo in parte, considerano solo il n. 6 che stabilisce che, «In conformità del diritto dell’Unione, gli Stati membri possono limitare il diritto fondamentale alla libera circolazione per motivi di sanità pubblica».
Detto ciò però, la questione giuridica non si ferma qui!!!
I vaccini anti-Covid, tutti sperimentali fino al 2023, i cui dati grezzi verranno resi noti tra il 2024 e il 2025, potevano essere autorizzati solo se non esistevano altre cure.
Se esistono valide cure il Comitato deve revocare l’autorizzazione ai sensi dell’articolo 4, comma 2 ultimo capoverso Regolamento CE 507/2006 del 29 marzo 2006 (regolamento che ha forza di legge).
(E ciò, per altro, vale anche oltreoceano: https://www.fda.gov/media/142749/download)
Ad oggi sappiamo, o intuiamo, che AIFA e Ministero della Salute italiano abbiano fatto ricorso al Tar del Lazio per impedire che le cure domiciliari in fase precoce venissero convalidate, altrimenti, se non ci fosse stata la sentenza definitiva sul fatto che esiste un protocollo di cura, avrebbero dovuto immediatamente sospendere le autorizzazioni ai vaccini.
Questo ovviamente nessuno lo voleva nei piani alti, perché avrebbe significato una totale indifferenza verso i seguenti punti:
– gli Stati hanno gettato milioni di denari pubblici per i vaccini
– le case farmaceutiche hanno investito in un anno 36 milioni in attività di lobbying per convincere le istituzioni europee della validità dei vaccini sperimentali.
Per questi motivi (ma anche per altri) non si sono volute approvare le cure domiciliari in fase precoce, portando avanti la campagna vaccinale a tappeto, nonostante si sapesse che fosse un rischio vaccinare durante la pandemia per il consolidamento delle varianti virali e nonostante si avesse davanti l’esempio fallimentare di Israele (che adesso ricorre alla terza dose contro la Variante Delta).
Però è anche vero che quando vengono approvate altre cure, qualsiasi obbligatorietà vaccinale decade per legge. Quindi, secondo questo principio, come regola, l’obbligatorietà vaccinale non sarà più possibile in vista:
– delle 5 terapie anti-Covid che potrebbero ricevere il via libera dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) entro ottobre, di cui 4 sono anticorpi monoclonali attualmente in revisione in tempo reale da parte dell’Ema, mentre una è un immunosoppressore già autorizzato per pazienti non Covid e che potrebbe ricevere l’ok anche per il Covid.
– della terapia anti-Covid di anticorpi monoclonali umani che è stata annunciata da AIFA https://www.aifa.gov.it/-/modifiche-registro-anticorpi-monoclonali-covid-19, con il quale si informano gli utenti dei Registri Farmaci sottoposti a Monitoraggio che, a seguito della pubblicazione della Determinazione AIFA n.911 nella GU n.187 del 06.08.2021, a partire dal 07/08/2021 è possibile utilizzare anche l’anticorpo monoclonale sotrovimab, per la seguente indicazione terapeutica:
“Trattamento della malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) lieve o moderata, negli adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni non ospedalizzati per COVID-19, che non necessitano di ossigenoterapia supplementare per COVID-19 e che sono ad alto rischio di progressione a COVID-19 severa”.
Inoltre, secondo quanto riportato in data 29 giugno, entro la stessa data di ottobre la Commissione europea elaborerà un portafoglio di almeno 10 potenziali terapie. Questo permetterà il fatto che ci saranno delle alternative al vaccino e chi si vorrà vaccinare potrà farlo, mentre chi non vorrà potrà accedere a delle altre cure. Premesso ciò, anche il Green Pass non avrà alcuna validità giuridica (cosa che in realtà non ha neanche adesso – cosa comprovata anche dal Comitato per le Libertà Costituzionali).
Questo per dire che si può essere liberissimi di pensare ciò che si crede, ma non si possono evitare dei dati di fatto oggettivi che non sono di certo dettagli evitabili.
A mio avviso, riportare oggi i dati dell’Istituto Superiore di Sanità sulla efficacia dei vaccini, cercando di convincere fideisticamente la popolazione non-vaccinata, significa non guardare tutti i parametri di valutazione, affidandosi solo ad un Istituto che non è una fonte imparziale, dal momento che ha al suo interno più affiliati di case farmaceutiche che medici.
Non dobbiamo dimenticarci che i vaccini devono essere “usati” soprattutto per motivi economici dal momento che le case farmaceutiche, esenti da qualsiasi responsabilità sui vaccini sperimentali e detentrici dei loro diritti di proprietà intellettuale, non avrebbero guadagnato miliardi e non avrebbero potuto vendere i vaccini 24 volte il costo di produzione agli Stati. Un nuovo rapporto, intitolato “The Great Vaccine Robbery”, rivela come i vaccini Pfizer/BioNTech e Moderna sarebbero stati venduti a prezzi esorbitanti agli stati, che potrebbero pagare 41 miliardi di dollari in più nel 2021, rispetto al costo di produzione stimato da 1,18 a 2,85 dollari a dose e nonostante 8,2 miliardi di finanziamenti pubblici ricevuti dalle due aziende.
L’Italia avrebbe potuto risparmiare 4,1 miliardi di euro per l’acquisto dei vaccini, sufficienti a garantire oltre 40 mila nuovi posti di terapia intensiva o l’assunzione di 49 mila nuovi medici. La Ue nel suo complesso ha speso 31 miliardi di euro in più. I paesi africani li avrebbero pagati quasi 6 volte il costo, il COVAX 5 volte di più: cifra sufficiente a vaccinare già oggi ogni persona nei Paesi a basso-medio reddito.
Stiamo trattando di temi importanti, tra i quali il sottile e velato esproprio dei nostri sistemi sanitari pubblici: un fenomeno che dura da vent’anni, ma che è stato reso ancora più evidente durante la crisi sanitaria da Covid-19.
Queste sono solo alcune delle motivazioni per cui non bisogna appiattire, banalizzare e polarizzare il dibattito attraverso l’isteria biopolitica che vuole spostare l’asse dell’autodeterminazione dei corpi dai soggetti ad una struttura moralistica basata sulla retorica del “buonsenso” e del fare le cose “per bene”, appaltando de facto la decisione a terzi per non essere stigmatizzati.
Nessuno Stato, nessuna casa farmaceutica e nessuna istituzione può scegliere al posto nostro sulla nostra salute, soprattutto se si tratta del nostro corpo e della nostra vita.
Lorenzo Poli
Voglio fare apertamente i miei complimenti a Lorenzo perché non demorde e non teme gli attacchi che provengono da destra e da sinistra. Mi sono chiesto se sono prevenuto, poi mi sono detto no!
È inaccettabile che tutte le volte che esprimiamo un’ opinione (sulla questione vaccini, sul Green Pass o sulla pandemia) che stia al di fuori della vulgata main stream, di cui vedo far parte anche Sauro, tutto debba essere supportato da dati “giuridici e scientifici”. Mentre dall’altra parte ogni affermazione ha carattere di verità assoluta. Ora che in un articolo non si emettono enunciati ed opinioni che non siano suffragati da dati e valutazioni oggettive, ecco che appare la cappella a priori di un opinionista come Sauro, che da censore stabilisce cosa é giusto o sbagliato, suffragato da qualche medico con cui ha parlato e dalle opinioni degli scienziati Garattini e Agnoletto, che tutti ben conosciamo. Dove stanno i dati e in quale modo e da chi questi dati sono emessi?
Anche se fossi il solo a pensarlo, non ho dubbi sul fatto che il terreno di ciascuno é diverso e che non si può dare a tutti lo stesso farmaco per la guarigione, a meno che non lo confondiamo con il “simillimum” omeopatico, contro il quale in tanti che si appellano alla scienza sono pronti a scagliarsi. Vorrei sapere perché non si dovrebbero unire le questioni giuridiche a quelle sanitarie? Gli elementi giuridici sono basati su tesi scientifiche e di conseguenza se i vaccini sono definiti sperimentali fino al 2023_24, non si capisce come mai in questo caso non si debba tener conto delle tesi scientifiche stesse. Non obbligo nessuno a pensare come me, tu Sauro pari preoccuparti di non far pensare che tutta SA di Brescia concordi con l’articolo di Lorenzo. Io deduco solamente che in SA si ha una certa difficoltà ad esprimersi liberamente e mi conferma sul fatto che bisogna ancora cambiare molto. Se si era contrari all’articolo bastava non pubblicarlo, sarebbe girato su altri siti, oppure potevi semplicemente commentare come sto facendo io, esprimendo le tue personali opinioni, che nessuno censura. Come possiamo verificare ogni giorno, i dati scientifici “main stream” sono contraddetti da altri dati scientifici non prezzolati. Può darsi che alla fine abbiano ragione i lobbisti, ma prima lasciateci almeno il dubbio che tutto sia stato sperimentato per fare soldi e che a questo, ma qui non é più un dubbio, si siano collegati Amazon ed altri per forzare il sistema e farlo progredire velocemente verso la distruzione del pianeta e prima dei nostri cervelli.
Cosa significa in fine, che altre cure avrebbero fatto comodo ai Big Pharma? Credo che Big Pharma abbia studiato meglio di noi le capacità di fare profitto. Non stiamo ragionando sui “se”, ma su quanto é avvenuto. Quanto sono costati i vaccini? Quanto hanno pagato le lobbies? Ad oggi 630 000 persone si sono rivolte alle terapie domiciliari e questo avrà pure un significato tangibile. Non é solo attraverso la distanza sociale, mascherine ecc. che si risolve il problema, ma costruendo dal basso, come ho scritto nei primi mesi del 2020 mappe di rischio e relazioni sociali alternative ecc. Non siamo stati in grado di farlo, “mea culpa”, ma non supportiamo ancora, come sinistra, se esiste nel complesso, le scelte del sistema e il salto quantico fatto dalle multinazionali che gestiscono di fatto le sorti dell’umanità. Le risposte agli attacchi all’occupazione, anche se doverose, non cambiano di una virgola le capacità del sistema di coinvolgerci e imbrigliarci. Si é sicuramente persa un’altra occasione di esprimere un punto di vista alternativo e libertario.
ETTORE CROCELLA
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Beh, Ettore, il fatto che sia tu, che Lorenzo e Sauro, abbiate espresso opinioni diverse (tutte e tre pubblicate) mi sembra che dia testimonianza a sufficienza della libertà d’espressione sul nostro blog. O no?
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È vero, almeno in parte. E mi scuso con Sauro se mi sono lasciato prendere la mano e l’ho accusato di far parte della vulgata main stream,. Certo un conto è presentare un articolo contraddice dolo a priori ed un altro è commentarlo…
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Ettore, io ho firmato il commento col mio nome, e vale come mia opinione. Quanto a non pubblicarlo, quando richiesto esplicitamente e ripetutamente, perché io non d’accordo, mi sarebbe sembrata una censura ingiustificabile. Mi sembra legittimo poter esprimere disaccordo con chi pensa che i vaccini e i farmaci siano solo dannosi. Penso che il punto sia abolire i brevetti e poi ripubblicizare tutta la sanità e l’industria farmaceutica. Penso che la scienza borghese occidentale (non solo medica) sia più efficace di quella medievale, antica, orientale o sciamanica. Non penso che sia vera o giusta , solo funziona meglio, sapendo che nulla è definitivo e tutto storicamente determinato
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