ghedi

La manifestazione si svolgerà come segue:
– ore 13: concentramento Ghedi, Piazza Roma e corteo in direzione RWM (fornitrice di bombe all’Arabia Saudita usate contro i civili in Yemen)
– ore 15.00: manifestazione/presidio all’Aerobase di Ghedi.

L’evento verrà aggiornato con le nuove adesioni ed indicazioni più precise su treni/pullman e car sharing per raggiungere Ghedi

Aderiscono:
Centro Sociale 28 Maggio – Rovato
Uomini e Donne Contro la Guerra – Brescia
Potere al Popolo di Brescia
Movimento NoF35 – Novara
Nessun M346 – Varese
Punto Pace Pax Christi – Tradate
Comitato Varesino per la Palestina
Sindacato di Base ADL Associazione Diritti Lavoratori – Varese
Un’Altra Storia – Varese
Commissione Giustizia e Pace Missionari Comboniani
USB Unione Sindacale di Base – Esecutivo Nazionale e federazione Lombarda
COBAS Federazione Privato – Venezia
Comitato Fiorentino Fermiamo la Guerra
Comunità delle Piagge – Firenze
Laboratorio politico perUnaltracitta – Firenze
Le Radici e Le Ali onlus – Milano
Panetteria Occupata – Milano
Rifondazione Comunista di Brescia
P.C.I di Brescia
Sinistra Anticapitalista, circolo “Guido Puletti” – Brescia
Disarmisti esigenti
PeaceLink
Lega Obiettori di Coscienza
Lega per il Disarmo Unilaterale
Fermiamo chi scherza col fuoco atomico
Kronos Lombardia
Il Sole di Parigi
WILPF Italia (Women’s International League for Peace and Freedom)
Comitato pace e convivenza Danilo Dolci di Trieste
Earth Riot – Brescia
Fronte Palestina Milano
AmbienteWeb
Coordinamento Lombardo per la Palestina
Collettivo Nonviolento Uomo Ambiente – Bassa RE
Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale – CDMPI di Casalecchio di Reno (Bo)
Oltre il mare onlus – Roma
Associazione Energiafelice

Adesioni individuali
Giorgio Nebbia (CNS Ecologia Politica – Altro 900) – Roma
Alessandro Capuzzo (Comitato pace e convivenza Danilo Dolci – Trieste)
Alessandro Marescotti e Redazione di PeaceLink
Giorgio Cremaschi ( Eurostop )
Laura Boldrini (ex presidente Camera Deputati)
Mario Agostinelli (Associazione Energiafelice)
Luciano Zambelli (Lega per il Disarmo Unilaterale)
Claudio Patrizi (AmbienteWeb)
Francesca Cifarelli (Pax Christi Verbania)
Beppe Orlandi (Comitato Varesino per la Palestina) – Varese
Patrizia Cecconi (Oltre il mare onlus – Roma)
Simonetta Madussi – Roma

La recente crisi dei missili tra Corea del Nord e USA, con scambi di minacce di reciproco incenerimento atomico, ha riportato l’attenzione sul problema nucleare per troppo tempo messo deliberatamente in sordina dai mezzi di comunicazione di massa.
Il panorama che abbiamo di fronte è terrificante. Sono ancora circa 15400 le armi nucleari presenti (7485 in mano a paesi NATO: USA, Francia e GB, 7300 alla Russia, 260 alla Cina, almeno 260 tra Pakistan ed India, ma è in corso un rapido aumento per entrambi, 80 ad Israele e 8 alla Corea del Nord). Di queste armi, 4200
sono schierate con le forze operative e 1800 sono pronte all’uso e in grado, a partire da sottomarini, silos missilistici, navi e aeroporti, di raggiungere gli obiettivi in una manciata di minuti. La loro potenza distruttiva è gigantesca (come 500.000 bombe di Hiroshima, una tonnellata di tritolo per ogni abitante del pianeta), capace di portare alla estinzione dell’umanità e addirittura della vita sulla terra.
Giustamente ha destato allarme l’effettuazione del sesto esperimento atomico nordcoreano, ma non è tollerabile che l’intimazione a smettere sia venuta dagli USA che nel 1945 annichilì con bombe atomiche 2 città e 200.000 persone, e che di esperimenti, anche in atmosfera, ne ha fatti più di 1000, su 2200.
Gli scienziati nel 1947 idearono L’OROLOGIO DELL’APOCALISSE* che misura il pericolo della catastrofe nucleare. Oggi siamo a 2 minuti e mezzo dalla mezzanotte, cioè dalla fine. Solo nei periodi 1953-59 e nel 1985-87 abbiamo rischiato così tanto, e le criticità oggi sono più d’una.
1. Trump ha minacciato un primo colpo atomico decapitante contro le forze nordcoreane, ma la Cina non potrebbe tollerare un attacco nucleare ai suoi confini, sarebbe la guerra termonucleare mondiale! Pyongyang ha minacciato a sua volta un attacco al territorio USA.
2. A fronte del confronto NATO-Russia sull’Ucraina e sulla Siria, da qualche anno Washington e Mosca si scambiano accuse reciproche di sperimentare armi che violerebbero il Trattato INF che ha eliminato gli Euromissili e gli USA procedono nella installazione dello “Scudo antimissile” di fatto in violazione dell’ABM cioè del pilastro che garantisce la deterrenza reciproca.
3. Trump ha deciso di cestinare l’Accordo sul nucleare con l’Iran e ha riconosciuto Gerusalemme capitale di Israele, tutto ciò prelude a nuove ipotesi di guerra contro l’Iran a fianco di Israele ed Arabia Saudita.
4. Il conflitto, a volte degenerato in armato, tra India e Pakistan, si accompagna ad una pericolosa accelerazione della corsa locale alle armi nucleari.
5. Prosegue a suon di miliardi l’innovazione delle armi nucleari che le rende più vicine ad essere usate. A questo si aggiunge lo sviluppo di sistemi che rendono autonome le armi dalle decisioni umane, nonché l’estensione della cyberwar, elementi che avvicinano la possibilità di guerra atomica anche per errore (già in passato alcuni errori ci hanno fatto sfiorare la catastrofe).
Il Potere nucleare è la quintessenza del potere verticistico politico e militare, è l’antitesi della democrazia, la negazione dei più elementari diritti umani e dunque della giustizia sociale. È potere esclusivo, chiuso, segreto, che esercita il diritto di vita o di morte su tutti noi. È il potere che, per mantenere e rafforzare
il suo dominio, brucia enormi risorse nella folle corsa al riarmo sottraendole ai bisogni fondamentali dell’umanità accrescendo così gli squilibri socioeconomici e ambientali su scala globale.
Per questo è urgente che l’umanità abolisca le armi nucleari così come ha già ha messo al bando le altre armi di distruzione di massa chimiche e biologiche.
Oggi abbiamo uno strumento in più: all’ONU il 7 luglio 2017 è stato adottato uno storico Trattato che proibisce gli ordigni atomici; promosso da 122 nazioni che non possiedono il nucleare, contro la volontà delle 9 nazioni che possiedono la “Bomba” e della NATO che lo ha nettamente rifiutato. Un movimento mondiale
disarmista, organizzato attorno ad ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) insignito del Premio Nobel per la Pace 2017, ha reso concreta la speranza che l’Umanità riesca finalmente a liberarsi dalla più terribile minaccia alla sua sopravvivenza.
Scienziate e scienziati, Parlamento Europeo, Papa Francesco e leader di altre religioni si sono espressi affinché si giungesse al Trattato e perché sia ora ratificato da tutti, ci indigna così ancor di più il fatto che il Governo italiano abbia ostacolato questo processo e che ora resista alla sua ratifica.
Anche in Italia, nonostante il Trattato di Non Proliferazione, sono dispiegate armi atomiche USA, pronte ad Incenerire milioni di persone, negli 11 porti in cui attracca naviglio della VI flotta e nelle aerobasi di Ghedi e di Aviano.
In queste ultime le B-61 saranno presto sostituite dalle bombe all’idrogeno B-61-12 che saranno montate sui net-centrici cacciabombardieri stealth F35, assemblati da Leonardo a Cameri. Noi diciamo che questo è inaccettabile ed invitiamo tutti a protestare a Ghedi il 20 gennaio 2018.