Indetta inizialmente dalla sola CGT, si è aggiunta subito il sindacato radicale Sud-Solidaire, e decine di sezioni di FO, nonostante la segreteria non avesse dato nessun appoggio alla mobilitazione. Molti studenti ai primissimi giorni di scuola hanno partecipato. Sul versante politico Melanchon e l’NPA si sono subito spesi per il sostegno alle manifestazioni.
Più di 200 i cortei. Grandi nel sud, Marsiglia 10.000 per la polizia 60.000 per gli organizzatori, Montpellier 8.000, e poi 6.000 a Caen, più di 10.000 a Le Havre, epicentro l’anno scorso dello scontro sociale contro la legge El Komri. Primi blocchi stradali a Poitiers, dove insieme agli operai gli studenti e gli insegnanti hanno praticamente bloccato i licei. Ancora 10.000 a Lille e migliaia a Grenoble e a Lione dove ci sono state cariche contro i lavoratori e gli studenti.
A Parigi oltre 60.000 manifestanti e inizio di costituzione dell’intersindacale unitaria per la lotta. 400.000 manifestanti in tutta la Francia.
Nuova mobilitazione generale convocata per il 21 settembre, nei prossimi giorni assemblee in tutte le città e spinta per la costruzione del fronte intersindacale unitario di lotta.
La CGT e SUD dichiarano che tra 10 giorni la situazione sociale in Francia sarà completamente diversa.
Macron dichiara indifferenza per le piazze, ma il suo consenso sta calando rapidamente.