Questo articolo, per la lunghezza della cronologia, uscirà in più parti. La cronologia, basata sulla stampa locale, vede infatti quasi ogni giorno un articolo che riguarda l’estrema sinistra bresciana. D’altra parte il 1975 è, a mio avviso, l’anno di maggiore forza della “sinistra rivoluzionaria”, non solo a Brescia ma un po’ in tutta Italia. Forza in termini di militanti (molte centinaia tra Brescia e provincia, in particolare della famosa “triplice” – AO-LC-PdUP – arricchita nel bresciano da un MS-MLS probabilmente qui da noi altrettanto radicato, se non di più, dei tre partiti più importanti -), in termini di iniziativa politica (scuole, fabbriche, quartieri, centri culturali giovanili, ecc.) e pure, in misura più contenuta, in termini elettorali, come dimostrano i 12.000 voti raccolti in provincia (1,9%) dalla coalizione “Democrazia Proletaria” (AO, PdUP, MLS) che contribuiranno a mandare in Regione due consiglieri. Un anno che però vede i primi sintomi del cambiamento nella “geografia” interna, consolidatasi negli ultimi tre anni, della sinistra extraparlamentare, con il timido emergere di nuovi gruppi (dal Comitato Antifascista Antimperialista “Giannino Zibecchi al Gruppo Marxista Rivoluzionario, poi Gruppo Comunista Rivoluzionario – Quarta Internazionale, ai primi sintomi di quella che sarà l’area della cosiddetta “Autonomia Operaia”) col declinare dei gruppi maoisti “marxisti-leninisti” (PCI, Lega, OC-Fronte Unito, ecc.) e all’emersione di quel fenomeno “spurio” che sarà il Partito Radicale bresciano. (Flavio Guidi).

Cronologia 1975

4 gennaio: Dichiarazione collettiva di obiezione di coscienza fatta da 14 giovani lombardi (tra cui sette bresciani, in maggioranza dell’area della sinistra rivoluzionaria), con un documento dichiaratamente internazionalista

6 gennaio: Nasce a Provaglio d’Iseo, per iniziativa della sezione di LC, un comitato antifascista che riunisce tutti i partiti di sinistra, e comprende anche la locale DC

9 gennaio: ITIS occupato in seguito alle provocazioni neofasciste e alla sospensione di quattro militanti della sinistra extraparlamentare da parte del preside.

10 gennaio: Sfrattata dalla gerarchia ecclesiastica la “Comunità Rover Camilo Torres” di Collebeato (una quindicina di giovani scout “cristiani per il socialismo”).

18 gennaio: giornata di mobilitazione per la legalizzazione dell’aborto, con manifestazione studentesca e sit-in in Piazza Loggia organizzato dal Collettivo per la Liberazione della donna e dal Partito Radicale, con l’adesione di AIED, LC, AO, PdUP-Manifesto, CPC, FGSI e FGR. Duro attacco da parte della Voce del Popolo.

20 gennaio: a Gardone VT prima udienza del processo per il licenziamento di Crocella e Dessì da parte di Lucchini.

27 gennaio: manifestazione-spettacolo per la legalizzazione dell’aborto organizzata dai radicali bresciani, dai gruppi della sinistra extraparlamentare, dai collettivi femministi e dal Movimento Non Violento. Oltre 1200 persone alla Cavallerizza, per il concerto di Edoardo Bennato e della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Nello stesso giorno il giudice Arcai, dopo una lunga istruttoria, rinvia a giudizio Mabellini e De Paoli, della Lega M-L, per i “fatti del Calini” di 4 anni prima (l’affare dei crocefissi).

28 gennaio: sciopero studentesco contro le violenze fasciste, con cortei e comizio finale in Piazza Loggia. Durante il corteo vengono danneggiate alcune vetrine (bar Aquiletta e cremeria Rigoni) di locali ritenuti ritrovi di neofascisti.

31 gennaio: all’assemblea sul maxi-concorso nella scuola, organizzata dai sindacati scuola CGIL-CISL-UIL vivace contestazione della “moderazione” sindacale da parte dei lavoratori della scuola dell’area extraparlamentare, che chiedono il boicottaggio del concorso.

4 febbraio: attentato fascista, con una bomba carta che ha prodotto pochi danni, all’ITIS, mentre è in corso un’assemblea studentesca. In seguito a ciò, grande manifestazione degli studenti bresciani (circa 7 mila, fonte Bsoggi) e assemblea cittadina nel pomeriggio al Tartaglia. A Medicina blocco delle lezioni deciso dal CUB.

5 febbraio: sciopero di mezz’ora indetto da CGIL-CISL-UIL e assemblee in tutte le scuole per protestare contro la violenza fascista.

6 febbraio: assemblea cittadina all’ITIS di studenti, docenti e delegati sindacali per protestare contro le provocazioni fasciste. Alla fine corteo in Provveditorato.

12 febbraio: dopo alcune provocazioni telefoniche, l’assemblea dei lavoratori-studenti dell’ITC “Abba” decide di organizzare la vigilanza e l’autodifesa antifascista senza l’intervento della polizia.

17 febbraio: occupato l’IPSIA “Moretto”

18 febbraio: occupato l’IPF

21 febbraio: in serata un gruppo di neofascisti spara alcuni colpi di lanciarazzi contro gli studenti della “Moretto” che occupano la scuola. Occupata anche la sede IPSIA di Montichiari.

22 febbraio: sciopero studentesco di solidarietà con “Moretto” e IPF e per il boicottaggio delle elezioni previste dai Decreti Delegati, organizzato dal MS e da AO.

25 febbraio: corteo degli studenti e degli insegnanti della “Moretto” in Piazza Loggia.

27 febbraio: le assemblee di IPSIA e IPF decidono di continuare l’occupazione.

28 febbraio: due assemblee antifasciste organizzate alla Cavallerizza dalla sinistra extraparlamentare, una per la messa fuorilegge del MSI, l’altra in solidarietà col militante anarchico Giovanni Marini.

6 marzo: dopo l’incontro con i sindacati, gli studenti della “Moretto” esprimono critiche alle posizioni ritenute troppo generiche e moderate delle direzioni sindacali.

8 marzo: in alternativa a quella dell’UDI, manifestazione femminista in Piazza Loggia.

9 marzo: in un comunicato, la direzione della Lucchini, criticando i sindacati, attacca i “gruppi extraparlamentari”.

10 marzo: l’assemblea degli studenti di Medicina decide l’autogestione. In serata una molotov, rivendicata dai neofascisti di una sconosciuta “Alleanza Anticomunista”, viene lanciata contro la casa di un dirigente del MS.

14 marzo: contestato dai giovani dell’estrema sinistra di Angolo Terme il monumento agli Alpini.

17 marzo: duemila studenti occupano l’ITIS chiedendo la rimozione del preside Viani, ritenuto fascista.

18 marzo: dopo gli allagamenti dei giorni precedenti, l’assemblea di quartiere della Badia, su proposta del Collettivo Popolare, decide di boicottare le prossime elezioni di quartiere e di organizzare azioni di protesta.

20 marzo: l’assemblea dell’ITIS decide la continuazione dell’occupazione.

22 marzo: dopo l’allontanamento del preside Viani (“per motivi di salute”) gli studenti dell’ITIS cessando l’occupazione, pur mantenendo lo “stato d’agitazione”. Gli operai della SAMO, che da otto mesi occupano la fabbrica, decidono di occupare simbolicamente Broletto e Loggia.

28 marzo: il “Collettivo per la Liberazione della Donna”, protagonista della mobilitazione alternativa a quella dell’UDI di tre settimane prima, si trasforma il “Collettivo Femminista 8 marzo”, con sede provvisoria nei locali della federazione del Manifesto-PdUP in Contrada del Mangano.

3 aprile: “prima” dello spettacolo “E’ arrivato Pietro Gori, anarchico pericoloso e gentile”, di Castri, Liberovici e Jona, al Teatro della Loggetta.

5 aprile: grande manifestazione regionale (6.000 secondo la VdP) in Piazza Loggia per la messa fuori legge del MSI-DN, organizzata da AO, LC, PdUP per il Comunismo, MS e OC (m-l), con l’adesione di numerosi CdF e della FGSI. Gioventù Aclista aveva ritirato la sua adesione il giorno prima.

13 aprile: occupato il “Tartaglia”

16 aprile: assemblea-dibattito su “Fede e Rivoluzione”, con Giulio Girardi, alla Cavallerizza-.

17 aprile: sciopero generale studentesco per i fatti di Milano (assassinio di Claudio Varalli e Giannino Zibecchi) in mattinata. Nel pomeriggio sciopero con corteo operaio e comizio in Piazza Loggia. I lavoratori dell’Ospedale Civile invitano ad uno sciopero generale e all’unità delle sinistre (citando PCI, PSI, PdUP, LC, AO e PR).

18 aprile: in occasione dello sciopero generale e della manifestazione antifascista per i fatti di Milano del giorno prima, alcune centinaia di militanti dell’estrema sinistra tentano l’assalto alla sede del MSI e attaccano bar ritenuti “covi” dei neofascisti.

22 aprile: durante il comizio finale in occasione dello sciopero generale indetto da CGIL-CISL-UIL, l’oratore ufficiale, Giorgio Leali (CGIL) attacca duramente “i gruppi extraparlamentari di sinistra” che si porrebbero “fuori dallo schieramento di classe”.

23 aprile: Dibattito su “Cattolici e movimento operaio” organizzato dalla CPC alla Cavallerizza, con esponenti nazionali di PCI, PSI, PdUP e cattolici del dissenso.

25 aprile: Durante la manifestazione in Piazza Loggia per il trentennale della Liberazione, momenti di tensione e qualche tafferuglio tra il servizio d’ordine del Pci e di CGIL-CISL-UIL e i manifestanti della sinistra extraparlamentare. Presente in piazza una delegazione di soldati di leva, protagonisti nel pomeriggio di un incontro con i cittadini di Urago Mella alla Casa del Popolo “Euplo Natali”.

26 aprile: tensioni alla seduta del consiglio comunale di Chiari, quando intervengono i rappresentanti dell’Assemblea popolare contro gli aumenti delle bollette. Il sindaco sospende la seduta.

7 maggio: Conferenza stampa nella sede del PR sulla campagna per il referendum sulla legalizzazione dell’aborto, con l’adesione di PdUP, AO, LC, MS, GMR (Quarta Internazionale), Lega m-l, Movimento Non Violento, FUORI, Collettivo Femminista 8 marzo, FGR e varie sezioni socialiste.

10 maggio: sciopero studentesco contro la legge Reale, indetto dalla sinistra extraparlamentare. Circa 700 studenti in corteo (dati Bsoggi).

19 maggio: in occasione dell’anniversario della morte del giovane neofascista Silvio Ferrari, la sinistra extraparlamentare organizza un presidio antifascista in Piazza del Mercato, nel luogo dove è saltato per aria il Ferrari.

22 maggio: in occasione delle elezioni amministrative vengono presentate due liste dell’estrema sinistra. Alle regionali Democrazia Proletaria (PdUP, AO e MS) e alle comunali di Brescia Unità Popolare, di area PCI (m-l).

26 maggio: manifestazioni anti-militariste davanti a Breda e Beretta organizzate dal Movimento Non Violento.

27 maggio: manifestazione degli studenti dell’Arnaldo per ricordare Giulietta Banzi, alla presenza di un esponente nazionale di AO. In serata una molotov viene lanciata contro la Pizzeria Ariston, legata alla strage di Piazza Loggia.

28 maggio: grande manifestazione antifascista in Piazza Loggia ad un anno dalla strage. Nutrita presenza della sinistra extraparlamentare, che contesta la presenza delle bandiere democristiane. Qualche tensione col servizio d’ordine del PCI.

29 maggio: in Val Camonica i lavoratori della scuola votano contro l’accordo contrattuale firmato dai sindacati scuola di CGIL-CISL-UIL e propongono il blocco degli scrutini.

31 maggio: ricordato a Montisola Luigi Pinto, in una manifestazione a cui partecipa la dirigente di AO Maria Teresa Torre Rossi.

6 giugno: un’inchiesta pubblicata da Bsoggi sul voto studentesco a Brescia mostra che DP è il quarto partito, dopo PCI, DC e PSI, e gode dell’appoggio di un minimo del 5% (Tartaglia) fino al 10% (Arnaldo) degli aventi diritto al voto.

11 giugno: durante la notte lanciata una molotov contro il bar Arlecchino di Piazza Arnaldo, ritenuto “covo” di neofascisti.

13 giugno: chiusura della campagna elettorale di DP in Piazza Mercato, con comizio e concerto jazz di Paolo Liguori.

15-16 giugno: alle regionali DP ottiene 2.911 voti (2,0%) in città (meno del 2,4% della media lombarda, 2 seggi). In tutta la provincia i voti sono 11.947 (1,9%). In alcune sezioni della città supera il 5% (soprattutto nell’Oltremella) ed in genere nei quartieri operai è oltre il 3%. In provincia si aggira sul 4% in una ventina di comuni: Agnosine, Angolo Terme, Borno, Collebeato, Cividate Camuno – dove è al 6% -, Castelcovati, Cevo, Darfo Boario Terme, Incudine, Lavenone, Malegno – quasi il 7% -, Malonno, Ono S. Pietro, Pertica Alta, Paisco Loveno, Prestine, S. Felice del Benaco, Valvestino. La Val Camonica, dove è notevole la presenza del Movimento Studentesco, appare come la zona più generosa con l’estrema sinistra. Unità Popolare, presente solo alle comunali, ottiene 894 voti (0,6%), superando l’1% solo in alcuni quartieri popolari (come al Carmine). In alcuni comuni presenti liste dell’estrema sinistra. A Nave, per esempio, Alternativa popolare ottiene il 5% dei voti.

19 giugno: un giovane militante del Comitato Popolare Antifascista di Borgo Trento viene picchiato pesantemente da un gruppo di neofascisti.

5 luglio: il CUB di Medicina protesta contro il ministro Pedini all’inaugurazione della nuova sede della Facoltà.

6 luglio: il movimento democratico dei sottufficiali (detto “dei sergenti”) della base di Ghedi organizza uno sciopero della fame per protestare contro l’arresto di un militare a Roma.

8 luglio: durante un picchetto sindacale davanti alla sede della Lucchini in via Oberdan, a Brescia, Luigi Lucchini ed Ugo Calzoni aggrediscono fisicamente un delegato del CdF.

12 luglio: cessata l’occupazione simbolica della Loggia da parte dei lavoratori della SAMO in seguito all’accordo per la riapertura in seguito all’assorbimento nella GEPI (statale).

20 luglio: due giorni di festa popolare organizzata dall’Assemblea Permanente Giovanile (formata soprattutto da ragazzi dell’estrema sinistra) al Villaggio Prealpino, con centinaia di partecipanti.

22 luglio: manifestazione antifascista a Lonato, organizzata dal Centro Iniziative Popolari e dai gruppi della sinistra extraparlamentare della zona del Basso Garda.

23 luglio: consegnate a Roma le firme raccolte a Brescia da LC, AO, PdUP e MS per la messa fuorilegge del MSI-DN.

12 settembre: AO, LC, PdUP e MS lanciano la campagna per l’autoriduzione delle bollette del gas

13 settembre: il Collettivo Politico di Mompiano, una struttura che riunisce i militanti dell’estrema sinistra di quartiere, organizza due giorni di festa popolare in quartiere.

15 settembre: presidio in Piazza Loggia e partecipazione al consiglio comunale organizzato da AO, LC, PdUP, MS, PCI (m-l) e Collettivi di quartiere (con l’adesione di alcuni CdF, come quello dell’Idra) per protestare contro gli aumenti delle bollette decisi dalla giunta comunale. La riunione del consiglio comunale viene interrotta per le proteste contro l’intervento di un consigliere del MSI-DN.

22 settembre: assemblea alla Cavallerizza del Movimento Democratico dei Sottufficiali di Ghedi, cui partecipano circa 150 militari.

27 settembre: manifestazione di protesta in Piazza Loggia contro le esecuzioni dei 5 militanti antifascisti eseguite dal regime franchista. In serata alla Cavallerizza, organizzata dal MS (MLS) e AO, assemblea con un esponente del FRAP.

28 settembre: l’assemblea dei cittadini del Quartiere Chiusure approva la proposta del Comitato di Lotta contro il Carovita (organizzato dalla sinistra extraparlamentare), bocciando quella di “mediazione” del Consiglio di Quartiere, che dà quindi le dimissioni.

4 ottobre: seconda assemblea, sempre alla Cavallerizza, del Movimento Democratico dei Sottufficiali della base di Ghedi, alla presenza di 300 militari.

6 ottobre: proteste contro l’aumento del gas a Ospitaletto, organizzate dal Comitato Utenti Gas.

8 ottobre: manifestazione antimilitarista alla Cavallerizza, organizzata dal “insoumission Collective International” a favore degli obiettori “totali”. Presente il leader radicale Marco Pannella.

11 ottobre: durante la manifestazione-spettacolo (con concerto degli Aktuala) antimilitarista organizzata dall’ICI a Medicina, viene arrestato l’obiettore “totale” Liborio Filippi.

15 ottobre: sciopero studentesco con corteo organizzato dal MS-MLS e CdA-AO per protestare contro lo smembramento delle classi e per l’edilizia scolastica. Corteo (2.000 studenti, fonte GdB) in Provveditorato.

16 ottobre: a Nave giunta di sinistra (PCI, PSI, PdUP-AP). Prima giunta bresciana con partecipazione di un partito dell’estrema sinistra.

21 ottobre: organizzata da MLS, AO e PdUP, parte l’autoridizione delle bollette del telefono. In Provveditorato manifestazione del Coordinamento delegati dei Corsi abilitanti, appoggiata da CGIL, CISL e UIL scuola.

22 ottobre: il consiglio comunale di Breno vota all’unanimità un documento di condanna dell’attività dei “gruppuscoli estremisti” (in realtà il MS-MLS) con il pretesto delle contestazioni agli oratori democristiani in occasione di cerimonie in ricordo della Resistenza.

23 ottobre: sciopero del rancio nella caserma degli artiglieri della base di Ghedi. Nello stesso giorno l’assemblea dei cittadini della Badia approva la mozione del Collettivo Popolare sulla questione degli aumenti delle bollette del gas, mettendo in minoranza DC, PCI e PSI (maggioranza del Consiglio di Quartiere).

29 ottobre: nuovo sciopero studentesco analogo a quello di due settimane prima.

1 novembre: assemblea organizzata a Bedizzole dalla CPC e da gruppi giovanili della zona su “Cristianesimo e lotta di classe” con Giovanni Franzoni, ex prete sospeso dal Vaticano.

7 novembre: le sezioni sindacali delle scuole superiori decidono di appoggiare la lotta degli studenti contro lo smembramento delle classi e per l’edilizia scolastica.

14 novembre: in un’assemblea organizzata dal MS-MLS a Medicina viene creato un Comitato per la Lotta alla Droga.

18 novembre: assemblea del Comitato di Lotta contro il Carovita alla Cavallerizza. Oltre 1.500 bollette raccolte nei vari quartieri della città (in particolare Badia, Violino e Prealpino).

20 novembre: sciopero dei sindacati scuola CGIL-CISL-UIL e degli studenti per la riduzione degli alunni per classe e per l’edilizia scolastica, con un’assemblea all’ITIS e corteo numeroso in Provveditorato. All’assemblea iniziale intervenuto anche un rappresentante del Movimento dei Sottufficiali di Ghedi.

21 novembre: corteo per le vie di Brescia dei sottufficiali della base di Ghedi. Presenti delegazioni di solidarietà di operai e studenti.

22 novembre: convegno operaio del PdUP per il Comunismo alla Cavallerizza.

24 novembre: sciopero studentesco con corteo (3.000 partecipanti, fonte Bsoggi, “centinaia”, fonte GdB) per protestare per l’uccisione di Pietro Bruno a Roma da parte delle forze dell’ordine, durante una manifestazione per l’Angola.

29 novembre: si conclude la settimana di mobilitazione dell’IPSIA Moretto per il riconoscimento del 4° e 5° anno. Manifestazione per il Portogallo indetta da AO, MLS e LC, con corteo da Piazza Garibaldi a Piazza Loggia.

4 dicembre: presidio del Comitato di Lotta al Carovita davanti alla sede della SIP in via Moretto, che chiude al pubblico “per prevenire incidenti”. In un comunicato, un gruppo di lavoratori della SIP esprime il suo appoggio alla lotta degli “autoriduttori”. Nello stesso giorno mobilitazioni contro il “regolamento Forlani” nelle caserme cittadine e a Ghedi.

6 dicembre: corteo organizzato dal Comitato di Lotta contro il Carovita, con l’adesione di quasi tutti i gruppi della sinistra extraparlamentare, da Piazza Garibaldi a Piazza Loggia.

10 dicembre: condannato Elidio De Paoli, della Lega Marxista-Leninista, per diffamazione del giudice Arcai e del figlio Andrea.

11 dicembre: in corso Magenta, da un’utilitaria viene sparato un colpo di pistola contro un gruppo di militanti del neonato Comitato Antifascista e Antimperialista “Giannino Zibecchi”. Nessun ferito.

12-13 dicembre: al XX congresso provinciale della FGCI intervengono, per la prima volta, rappresentanti di AO, LC, MLS e PdUP.

15 dicembre: il Comitato Unitario Antifascista (DC, PCI, PSI, PSDI, PRI, PLI, ANPI, FF.VV. ecc.) di Villa Carcina sconfessa il libro sulla Resistenza locale, edito dal CUA e scritto da Mensi e Montini (LC), accusandolo di estremismo e di “stravolgere” i fatti, invitando al ritiro delle 2.000 copie prodotte. La polemica arriva sulle pagine nazionali di Lotta Continua e su quelle locali de La Verità.

16 dicembre: scontri davanti all’EIB, dov’era previsto un concerto di Antonello Venditti, tra forze dell’ordine e “autoriduttori”. Tre feriti.

23 dicembre: documento di Democrazia Proletaria sulla crisi della giunta di centro-sinistra a Brescia, in cui si critica duramente l’atteggiamento “arrendevole” del PCI. Si tratta della prima uscita pubblica della coalizione AO-PdUP-MLS su questioni “istituzionali” locali.

30 dicembre: la federazione bresciana del PdUP appoggia l’espulsione, decisa dal nazionale, del gruppo dissidente palermitano “Praxis”.