6 Natali, di cui 5 in presidio permanente. La lotta stana i bugiardi (finchè è viva. Ed infatti la vogliono morta)
la fabbrica funziona ed è in attivo. Il management ci manda un messaggio rassicurante. “Abbiamo fatto il meglio possibile per uscire dal Covid”.
Il “ceppo” natalizio è il migliore che abbiamo mai ricevuto. Con tutta probabilità invece hanno già deciso di chiudere la fabbrica. La chiusura ci viene annunciata via mail il 9 luglio del 2021
𝐍𝐚𝐭𝐚𝐥𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟏:
abbiamo sconfitto i licenziamenti e sembriamo vittoriosi: è arrivato Francesco Borgomeo come nuovo proprietario. @Dario Nardella e Eugenio Giani dicono che è un grande risultato (li si vede raggianti in un documentario). Nessuno controlla quale sia il reale stato finanziario delle aziende di Borgomeo: è arrivato il capitano coraggioso e tutto torna. Borgomeo è stato anche in passato a una degli happening di Renzi alla Leopolda: tutto torna?
Il nostro sospetto, legittimo, invece, è che sia arrivato a fare il lavoro sporco al posto di Melrose e che in verità non vi sia nessun rilancio della fabbrica, ma solo l’inizio di una tattica della “rana bollita” per logorarci
𝐍𝐚𝐭𝐚𝐥𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟐:
da due mesi siamo senza reddito. C’è una pantomima sulla cassa integrazione dove provano a incolpare il sindacato del mancato arrivo della cassa integrazione. Ma la cassa integrazione va richiesta dall’imprenditore privato – appunto la proprietà in mano a Francesco Borgomeo. La cassa integrazione è in verità rifiutata dall’Inps per mancati requisiti delle domande avanzate dalla proprietà.
Rimarremo senza reddito dall’ottobre del 2022 fino al luglio del 2023. E’ iniziato l’assedio nei confronti del presidio e del Collettivo di Fabbrica: calunnie e assenza di reddito per farci cedere
𝐍𝐚𝐭𝐚𝐥𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟑:
siamo in attesa dei licenziamenti. La proprietà, appena arrivata nel dicembre 2021, nell’ottobre 2023 ha già dichiarato nuovi licenziamenti che saranno operativi dal primo gennaio 2024. Sono nate delle società immobiliari che sembrano collegate alla proprietà Qf (ex Gkn) e il Collettivo di Fabbrica, unico, avanza pubblicamente il sospetto che quelle società servano a portare avanti una operazione immobiliare sullo stabilimento della ex Gkn. E che i licenziamenti servano proprio a questo. Si rivelerà tutto vero.
Dal primo gennaio 2024 saremo tutti licenziati. Ma nel dicembre 2024 noi sosteniamo già che i licenziamenti siano illegittimi. Il tribunale di Firenze – per la seconda volta, su istanza della Fiom – dichiarerà infatti illegittimi i licenziamenti per condotta antisindcale (articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori)
𝐍𝐚𝐭𝐚𝐥𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟒:
siamo da dodici mesi senza stipendio. La proprietà ha deciso dal primo gennaio 2024 di smettere di pagarci gli stipendi. I tribunali finora ci hanno riconosciuto il pieno diritto allo stipendio, ma ancora non abbiamo visto un euro. Non pagarci gli stipendi è stato quindi un atto di violenza psicologica ed economica voluto per ridurci alla disperazione?
Ma nel natale 2024 siamo anche in attesa del piano concordatario (per la liquidazione di Qf, ex Gkn). Nel novembre 2024 c’è stata la prima udienza per decidere se l’azienda è fallita o meno. L’azienda deve presentare un piano concordatario entro 60 giorni. C’è un’attesa messianica di questi famosi 60 giorni. Vogliamo capire se pagherà o meno gli stipendi e con che soldi. Poveri ingenui quali siamo: non c’è nessun termine perentorio di 60 giorni. L’azienda può di fatto fare quello che vuole e il termine per il piano viene prorogato. Così funziona nella società dei padroni per chi è padrone della società.
Nel dicembre 2024 però c’è però una nuova speranza: è stata approvata la legge sui consorzi industriali. Il sindaco di Campi Bisenzio Andrea Tagliaferri ha appena dichiarato, il 21 dicembre 2024: “Oggi con l’approvazione della nuova legge regionale sui consorzi produttivi si apre una nuova fase cruciale per il futuro dello stabilimento ex Gkn (…) Questa legge rappresenta lo strumento che aspettavamo per trasformare le parole in azioni concrete (…) Siamo pronti ad agire e se necessario procederemo anche all’esproprio dello stabilimento, come previsto dalla normativa”.
𝐍𝐚𝐭𝐚𝐥𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟓:
siamo all’ottavo mese di disoccupazione
il piano di reindustrializzazione, pensato nel 2023, sta marcendo. Un pezzo di mondo dei fondi sostenibili preferisce orientarsi verso il riarmo, che di sostenibile non ha nulla.
Il consorzio industriale nato ad agosto ha fatto zero atti ufficiali. E non farà nulla perché ai suoi vertici si teorizza che non sia utile nemmeno dichiarare la pubblica utilità sullo stabilimento.
Non abbiamo ancora nessuna chiarezza sul piano concordatario. Altro che 60 giorni: di rinvio in rinvio siamo arrivati alla prossima udienza fissata nel gennaio del 2026. Ancora non si sono stati pagati gli stipendi del 2024
Naturalmente nel frattempo noi abbiamo fatto di tutto: festival, manifestazioni, ritocchi del piano industriale, presidi, urli per Gaza, 5 veglie natalizie con la comunità dell’Comunità dell’Isolotto – Firenze.
6 natali di ipocrisia di cui 5 passati da noi in presidio permanente (più di 1600 giorni di presidio).
Noi li immaginiamo: istituzioni, padroni, destra e perfino un pezzo della cosiddetta sinistra. Li vediamo: sogghignare alle nostre spalle, ridere di come sono riusciti a impoverire e rendere disperati degli operai e di come da un giorno all’altro aspettino di leggere che il Collettivo di Fabbrica è crollato.
Facciamoci un regalo, piccolo o grande che sia: togliamoglielo quel sorriso dalla faccia. Partecipa all’azionariato popolare e disvela la “loro” inutilità. Tutte le info nei commenti. #insorgiamo
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