Riportiamo di seguito i comunicati di indizione dello sciopero generale del 28 novembre, anche se ci viene spontanea la domanda: perché proclamarlo in maniera distinta e non unitariamente?
I COBAS, insieme ad ADL Cobas, Clap e Sial Cobas, convocano per l’intera giornata del 28 novembre lo sciopero generale per tutti i settori privati e pubblici
PER:
· Massicci investimenti nei settori pubblici di Sanità, Scuola, Università, Trasporti, Servizi di assistenza e il taglio drastico delle spese militari.
· La stabilizzazione di tutti i precari/e e dei lavoratori/trici in appalto della P.A.
· Il rinnovo dei contratti pubblici e privati con aumenti salariali adeguati per recuperare almeno l’inflazione reale.
· Pieno adeguamento delle pensioni alla inflazione reale e abolizione della legge Fornero.
· La riduzione generalizzata dell’orario di lavoro e l’introduzione per legge del salario minimo.
· Per la libertà di movimento e i diritti di cittadinanza.
· La rottura dei legami economici e del sostegno militare allo Stato di Israele, in solidarietà con la lotta per l’autodeterminazione del popolo palestinese.
CONTRO:· Le politiche economiche e fiscali contenute nella legge di bilanci; l’economia di guerra e lo spostamento di risorse dalle spese sociali agli armamenti.
· La privatizzazione delle aziende energetiche, delle poste, delle telecomunicazioni, del trasporto pubblico, dei servizi di igiene ambientale, della sanità, dell’istruzione e per la ripubblicizzazione di quelle già privatizzate.
· La politica degli appalti e subappalti che precarizza il lavoro e regala profitti alle imprese private.
· La violenza di genere in tutte le sue forme e ogni divario salariale di genere.
· Il D.d.l. (Sicurezza) n. 1660 che criminalizza il conflitto sociale.
· L’Autonomia differenziata che acuisce le differenze sociali tra i territori e tra i cittadini delle diverse regioni
Nella giornata del 28 novembre i suddetti sindacati organizzeranno manifestazioni territoriali, a livello provinciale e regionale, sulle quali verranno fornite informazioni dettagliate nei prossimi giorni.
Piero Bernocchi portavoce Confederazione COBAS
Lo sciopero generale contro la finanziaria di guerra sarà il 28 novembre
L’Esecutivo Nazionale Confederale dell’USB, riunito oggi a Roma, indica il 28 novembre come data per lo sciopero generale di tutte le categorie contro la finanziaria di guerra, con mobilitazioni in tutte le città e manifestazione nazionale a Roma il giorno 29 novembre.
La data sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea nazionale dei delegati e delle delegate in programma a Roma per il prossimo 1° novembre al Teatro Italia.
Al centro dello sciopero c’è la questione del salario sul quale l’USB invita a rimettere in discussione la firma degli ultimi contratti nazionali che hanno tutti contraddetto l’esigenza unanimemente riconosciuta di garantire il potere d’acquisto delle retribuzioni. Tutti i contratti nazionali devono assicurare almeno 2mila euro come livello minimo di partenza e in paga base, somma che rappresenta la linea invalicabile per garantire una retribuzione dignitosa e consentire il recupero delle fortissime perdite accumulate dai salari negli ultimi trent’anni.
Non è accettabile che si continui ad allungare l’età pensionabile che va invece riportata a 62 anni: in Italia si lavora troppo e con salari da fame. È insopportabile che milioni di pensionati siano condannati ad una vecchiaia di povertà assoluta.
A pagare devono essere le banche, che hanno incassato extraprofitti e stanno affamando il paese, approvando interventi veri ben diversi dalle iniziative ipocrite inserite nella legge di Bilancio. Le tariffe dei beni e servizi essenziali vanno messe sotto regime controllato.
Invece di comprare e costruire nuove armi è ora di tornare a costruire case popolari e di affrontare l’emergenza della sanità pubblica, investendo in personale e strutture sanitare.
Sulla Piattaforma contro la finanziaria di guerra e il governo Meloni, l’USB lancia un piano di mobilitazione per tutto il mese di novembre e propone ai movimenti sociali e alle realtà indipendenti di costruire una grande mobilitazione nazionale per il sabato 29 novembre. È ora di riprendere la pratica del Blocchiamo tutto, utilizzata efficacemente in difesa del popolo palestinese, contro il genocidio e a sostegno della Global Sumud Flotilla, per fermare la corsa al riarmo e costruire un nuovo futuro.
Esecutivo Nazionale Confederale USB
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