Le comunali di ieri e oggi a Genova hanno entusiasmato i “progressisti” genovesi e di tutta Italia. Grande vittoria, dice la Schlein. Ma diamo un’occhiata ai dati della seguente tabella. Vi sono paragonati (per quanto è possibile) i dati odierni con le comunali di 3 anni fa e con le politiche del settembre 2022.

partitovoti ass. 2025%25Comun. 22%Diff. 25/22Pol.22Diff. 22/25
PD65.13629,139.93721,025.19965.948-812
AVS*15.4996,912.8036,72.69613.9671.532
M5S11.4475,18.3814,43.06638.271-26.824
Altri**23.89110,712.0326,311.85931.482-7.591
Campo largo115.97351,873.15338,442.820149.668-33.695
PRC-PCI-SA2.9151,33.5731,9-6584.339-1.424
PCL6420,37800,4-1380642
SINISTRA3.5571,64.3532,3-7964.339-782
0
FdI27.76312,417.7889,39.97550.795-23.032
Noi Moderati17.5087,817.4859,2235.46912.039
Lega15.5457,012.8866,82.65920.368-4.823
FI8.4303,87.3403,91.09013.158-4.728
Altri dx28.72112,849.71526,1-20.99412.24316.478
DESTRA97.96743,8105.19455,2-7.227102.033-4.066

*Alle comunali del giugno ’22 Verdi e Sinistra Italiana erano divisi. Per comodità ho unito i due risultati

**Liste civiche di centro-sinistra più ex terzo polo.

Come si può agevolmente vedere, non tutto è oro quel che luccica. Certo, il PD aumenta di 25 mila voti e di 8 punti in percentuale, ma in sostanza conferma il dato delle politiche (che ovviamente favoriscono i partiti nazionali, vista l’assenza delle fastidiose “liste civiche” che impestano le amministrative). Quindi la Schlein può essere abbastanza contenta, cancellando l’anomalia delle ultime e penultime comunali, che avevano visto Genova, storica città di sinistra e proletaria, finire in mano agli scalzacani della destra, e lavando parzialmente l’onta delle ultime regionali. I partner del PD saranno altrettanto contenti? Sinistra e Verdi aumentano di un paio di migliaio di voti sia rispetto alle precedenti comunali che alle politiche, ma restano intorno al 7% già acquisito. Il M5S può accontentarsi del piccolo incremento rispetto alle comunali (3 mila voti e meno di un punto in più), quando perde quasi tre elettori su quattro rispetto alle politiche (lo so, notoriamente più generose con gli ex grillini delle amministrative)? E i vari cespugli civici e frattaglie (tra i quali i Gianni e Pinotto del naufragato “terzo polo”) si gonfieranno il petto per il raddoppio rispetto alle comunali (ma quasi 8mila voti in meno che alle politiche)? Certo, i centro-sinistri più Gianni e Pinotto aumentano di oltre 40 mila voti rispetto alle comunali precedenti (e 13 punti in più), ma ne perdono oltre 30 mila rispetto alle politiche! In buona sostanza, queste comunali confermano, più o meno, ciò che si sapeva già: l’incidente delle due comunali precedenti, con la consegna, per 8 anni, della città medaglia d’oro della Resistenza e del luglio 1960 alla feccia reazionaria e in gran parte corrotta della destra impresentabile, era, appunto, un’anomalia. Ovvio che è comunque bello vedere i musi lunghi della destra genovese (qualcuno di loro sarà abbastanza anziano da ricordare il luglio ’60?). Gli eredi del boia Almirante sono comunque il secondo partito in città, anche se hanno quasi dimezzato i voti ottenuti alle politiche. Ottengono comunque circa 10 mila voti in più rispetto alle comunali di tre anni fa, e, anche se possiamo consolarci del fatto che a Genova sono ben al di sotto della media nazionale (e ci mancherebbe altro!) si confermano primo partito dello schieramento cavernicolo. Il secondo è quel “Noi moderati” che, per dirla alla Metternich, sembra un’espressione geografica più che una realtà politica. Mantiene gli stessi voti di 3 anni fa (anche se perde più d’un punto), il che la dice lunga sulla sensibilità alla corruzione di questo genere di elettori. Leghisti e Forzitalioti sostanzialmente mantengono le posizioni (punto più, punto meno), mentre si dimezzano i cespugli “civici”. Complessivamente però la destra perde poche migliaia di voti sia rispetto alle precedenti comunali che alle politiche, il che sembrerebbe dovuto al fatto che i circa 30 mila genovesi che hanno votato oggi ma che si erano astenuti tre anni fa lo hanno fatto, magari turandosi il naso, per mandare a casa gli sciagurati sostenitori dei Toti-mazzetta e compagnia bella e ripulire l’immagine della Superba. Anche se siamo purtroppo ben lontani, elettoralmente, non solo dalla Genova degli anni della cosiddetta “prima Repubblica”, ma persino di quella di 10 o 15 anni fa.

La sinistra ne esce veramente malconcia. Tra Sinistra Alternativa (PRC-PCI-SA) e il PCL meno di 4000 mila voti (1,6%), perdendo quasi 800 voti sui già striminziti risultati di 3 anni fa (sia amministrativi che “politici”) e scendendo sotto la soglia psicologica del 2% (più o meno la percentuale che aveva Democrazia Proletaria tra il 1976 e il 1989, con ben diverso radicamento, però). Sicuramente la voglia di mandare a casa gli impresentabili ha spinto al cosiddetto “voto utile” (una maledizione che non ci abbandonerà presto, temo) che conosciamo bene anche qui a Brescia. Va beh, come cantava Ligabue, “chi s’accontenta gode, così e così”…..

Giobatta Baciccia


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