Con il mini-golpe del varo del decreto legge liberticida, destinato a sostituire il DDL 1660, viste che difficoltà anche istituzionali dovute alla palese incostituzionalità, il governo della destra fa l’ennesimo passo avanti verso l’instaurazione del regime autoritario. L’attuazione del progetto semi-fascista di Gelli e della P2, passo dopo passo, e nella sostanziale passività delle forze di opposizione parlamentare (e, in parte, purtroppo, anche del movimento operaio e dei soggetti sociali destinati a pagare il prezzo di questo giro di vite para-fascista) si delinea sempre più chiaramente. Le pur significative mobilitazioni degli ultimi mesi, con migliaia di manifestanti in molte città, compresa Brescia, non sono riuscite a bloccare la sciagurata legge antidemocratica, in assenza della necessaria mobilitazione di gran parte della classe (a partire dai migranti, prime vittime designate). Ma resta la necessità di continuare la mobilitazione, anche perché, una volta verificate sulla propria pelle le conseguenze di questa legge, non è esclusa una presa di coscienza dei settori più oppressi e sfruttati. Mantenere la mobilitazione è lo scopo, per esempio, del Coordinamento contro il DDL 1660, che si è riunito giovedì sera nella sede dell’Associazione Via Milano 59. Per questo, domani, lunedì, alle 18, partecipiamo al presidio di protesta davanti alla Prefettura, in Piazza Duomo, a cui hanno aderito quasi tutte le realtà della sinistra bresciana (compresa Sinistra Anticapitalista)

Martedì mattina, alle 11, nella sala civica Minelli, in vicolo Borgondio, ci sarà la conferenza stampa della neonata Assemblea Permanente Antifascista, costituita da gran parte delle realtà della sinistra “radicale” bresciana.


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