Oltre un migliaio di manifestanti, oggi pomeriggio, si sono ripresi la simbolica Piazza Loggia. L’occasione è stata la manifestazione contro il DDL 1660, la famigerata legge che dovrebbe produrre un ulteriore passo avanti verso il regime reazionario e poliziesco che è nei progetti da sempre dell’estrema destra fascista e razzista (Licio Gelli gongolerà nella tomba). Al di là del minoritario governo degli indagati che imperversa da due anni e mezzo nel Belpaese e dei suoi progetti deliranti, è la giunta Castelletti, di centro-sinistra, che è finita nel mirino delle polemiche oggi. Con gli estremisti di destra che siedono all’opposizione in consiglio comunale che attaccano la sindaca per aver “permesso” (come se dipendesse da lei o dal Comune!) il concentramento in Piazza Loggia, e con noialtri che la attacchiamo per la sciagurata e incostituzionale decisione di “permettere” l’uso della piazza solo alle manifestazioni “istituzionali”. Una sua dichiarazione, nel pomeriggio, se la prendeva con gli uni e con gli altri: tipico destino del cosiddetto “centro” (area Castelletti, quindi) che deve difendersi da destra e da sinistra, piagnucolando sulla cattiveria degli avversari. Con buona pace dei neandertaliani filo, post o para fascisti che rappresentano l’opposizione di estrema destra a Palazzo Loggia, la signora Castelletti non ci può certo annoverare tra i suoi “amici”. Ovviamente sappiamo bene che tra la giunta liberaldemocratica dell’attuale sindaca e un’eventuale, sciagurata giunta dei fantasmi medievali guidati da Rolfi qualche differenza c’è, sia di stile che di cultura politica (e non solo politica). Ma sappiamo anche che entrambi rappresentano i “poteri forti” a Brescia, cioè la classe nemica della nostra. Per cui, cari (nel senso che ci costate molto) fascio-leghisti, qui di “amici” la Castelletti ne annovera pochi. E voi sapete benissimo che ci avete avuto, ci avete, ci avrete sempre acerrimi “nemici”. Noi siamo gli “eredi” di quelli che erano in piazza Loggia il 28 maggio 1974 (e molti di noi c’erano pure in carne ed ossa). Voi siete quelli dall’altra parte: oggi, il 28 maggio del ’74, il 25 aprile del ’45, il 28 ottobre del ’22. Se la giunta Castelletti dovesse finalmente rinunciare a quella specie di “privatizzazione istituzionale” della piazza noi torneremmo a manifestare davanti alla stele dei nostri compagni assassinati (e lo facciamo comunque). Voi non credo. E comunque, se ci vorreste provare, vi trovereste davanti a qualche problema.

Giuseppe Tito Brozzi


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