E così, fregandosene dell’art. 17 della Costituzione (lo loro, quella delle “istituzioni”, non certo quella dei Soviet), vogliono impedirci ancora una volta di manifestare in Piazza Loggia, quella piazza dove, il 28 maggio di oltre mezzo secolo fa, una bomba fascista, di stato e della NATO ci ha portato via 8 compagn*, ferendone un altro centinaio. Questo ennesimo, spregevole abuso, ingiustificato e ingiustificabile, ha come obiettivo la manifestazione contro il DDL 1660 (sì, quello che il regime sta preparando) prevista per sabato 22 febbraio alle 15,30. Se il corteo non prevede limitazioni, la nota della Questura dice che il concentramento in Piazza Loggia è “prescritto” sulla base “di quanto convenuto nel settembre 2021 e recentemente riconfermato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e di quanto deliberato dalla Giunta Comunale il 28/02/2024″. Questura, Prefettura e Comune (uniti nella lotta!) si arrogano il diritto di decidere chi può e chi non può manifestare nella Piazza antifascista per antonomasia, in spregio di quanto dice l’art.17: “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.” Vorremmo che Questore, Prefetto e Sindaca ci spiegassero quali sono i paventati motivi di sicurezza o incolumità pubblica, ma temiamo che nessuna spiegazione ci verrà data, perché la loro logica è “Decidiamo noi a chi concederla”, della serie “Io so’ io e voi non siete un cazzo” alla Marchese del Grillo. Resta inteso che noi, insieme a centinaia di altr* compagn*, saremo comunque in Piazza Loggia, sabato alle 15,30. Perché per noi l’obbedienza NON è MAI stata una virtù.


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