La manifestazione di sabato 5 ottobre a Roma è stata preceduta e ancor più seguita da molte polemiche, all’interno della sinistra e in genere del movimento di solidarietà col popolo palestinese. La posizione dell’organizzazione a cui fanno riferimento molti dei compagni che animano Brescia Anticapitalista (cioè Sinistra Anticapitalista), che ha partecipato pur senza aderire (diversamente da ciò che sostiene il compagno Angelo Orientale più sotto) al documento di indizione della manifestazione, è indicativa delle difficoltà. BSA NON è un partito politico, ma un blog (e un’area politica) pluralista, che ha al suo interno diverse sensibilità (in comune abbiamo solo l’internazionalismo coerente ed intransigente). Pure sul 5 ottobre le posizioni sono diversificate, anche se nessuno condivide il pensiero “binario” e manicheo (campista o “altercampista”) per cui “i nemici dei miei nemici sono miei amici” (in Palestina come in Ucraina, come nel resto del mondo). Ribadiamo che gli articoli firmati rappresentano le posizioni politiche dei firmatari, senza che ciò significhi che BSA sia d’accordo. Ieri abbiamo pubblicato gli interventi di Piero Bernocchi e di Mario Gangarossa. Oggi pubblichiamo quello del compagno Angelo Orientale, animatore di “MEMORIA IN MOVIMENTO” di Salerno.
Perché NON ho aderito né partecipato alla manifestazione di sabato scorso a Roma, di Angelo Orientale
E’ dal 7 ottobre dell’anno scorso che insisto nel dire che Hamas NON rappresenta la resistenza palestinese (sia quella non violenta che violenta). Non può rappresentare la resistenza palestinese neanche storicamente. Infatti la cultura e la politica che il popolo palestinese nei decenni scorsi ha costruito e su di esso ha saputo aggregare e diventare un riferimento internazionale vero. Cosi
convincente che milioni di persone l’hanno sempre sostenuto la causa palestinese e l’hanno sempre indicata come riferimento della lotta di liberazione da prendere ad esempio.
Contrariamente la cultura e la linea politica di Hamas, che non ho mai condiviso né potrò condividere in futuro, esprime il contrario. Il movimento palestinese infatti ha sempre espresso nei decenni (grazie anche alle varie formazioni politiche che lo guidavano) e si è sempre caratterizzato per la propria democrazia
interna (malgrado la diaspora), la capacità di creare relazioni politiche e diplomatiche a livello mondiale (oggi se esistono in diversi stati ambasciate dello stato palestinese, è solo il frutto di quel lavoro), a quella solidarietà internazionale che seppe costruire, alle sue forme di lotta, alla resistenza popolare che esiste e continuerà ad esistere.
Cosi come è giusto NON dimenticare che le varie azioni contro i civili come quelle del 7 ottobre dello scorso anno sono sempre state oggetti di scontro, anche violenti, e di discussioni feroci nei decenni scorsi. Ne citiamo, solo per brevità un unico esempio di questi casi. L’attacco alla cittadina di Ma’alot del 15/05/1974.
A questo link troverete, per chi vuole approfondire, la vicenda ben raccontata con documenti dell’epoca dai compagni di “Assalto al cielo” che ringraziamo per averlo pubblicato https://www.assaltoalcielo.it/2023/11/04/lettera-aperta-aimembri-del-fronte-democratico-popolare-per-la-liberazione-della-palestina-1-giugno-1974/
E quindi ancora una volta mi sento in assonanza con le posizioni delle comunità palestinesi in Italia di seguito ben rappresentate da Yousef Salman* della comunità di Roma e del Lazio.
Ma prima voglio ribadire alcuni punti:
1) Pur non condividendo le posizioni delle manifestazioni del 5 ottobre (Roma e Cagliari) NON dovevano essere vietate;
2) Capisco che c’è una esigenza NON prorogabile e da diffondere alla lotta contro il disegno di legge 1660. La Meloni vuole lo scontro e sulla sua volontà non c’è nessun dubbio. Come è evidente che l’obiettivo sono i soggetti e i movimenti che dissentono. Soggetti e movimenti che sono destinati a crescere per la crisi politica ed economica che ci attende.
Quindi il problema è organizzare la capacità di contrapporsi alla Meloni e mantenere alto lo “scontro” con questo governo di nostalgici dello stato autoritario e di guerra;
3) Non ho compreso la scelta dei compagni di Rifondazione e di Sinistra Anticapitalista che hanno aderito alla manifestazione di Roma. Con il massimo rispetto cercherò, per quanto mi sarà possibile, di approfon-dire le loro ragioni e motivazioni.
Angelo Orientale 7/10/2024
*Non riproduciamo qui la posizione di Yousef Salman in quanto già pubblicata nell’intervento di Piero Bernocchi pubblicato ieri
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