Comunicato dell’Esecutivo del Nuovo Partito Anticapitalista-NPA

L’uso del 49-3 da parte del governo è uno scandalo democratico. Dimostra la debolezza della base sociale del potere e il suo corso autoritario. Sotto la pressione del movimento, nonostante l’accordo con la leadership della “destra repubblicana”, i deputati non hanno osato votare la riforma. Questo rafforza l’illegittimità del governo e spinge le direzioni legate alle istituzioni a mantenersi all’interno della mobilitazione, CFDT in testa. Questo dimostra il carattere particolarmente antidemocratico delle istituzioni della Quinta Repubblica, che permettono a un governo di minoranza di approvare una riforma. In un certo senso, questa è una buona notizia per il movimento.

Le mobilitazioni che si sono svolte ai quattro angoli del paese giovedì sera testimoniano la rabbia per lo scandalo democratico in atto e la repressione che si è scatenata, contro le manifestazioni, ma anche contro attivisti sindacali specificamente presi di mira, come quelli del settore energetico, dell’irrigidimento del potere. Macron è ultra-minoritario, la sua riforma anche, e i primi sondaggi post 49.3 indicano il massiccio rifiuto di questo passaggio con la forza e la profondità della protesta, che non si affievolisce. Con il proseguimento della mobilitazione, è probabile che il governo accentui la repressione. Ciò richiederà solidarietà e una risposta unitaria all’altezza della provocazione. 

Tuttavia, nulla è vinto. Le mozioni di sfiducia saranno respinte, i rapporti di forza restano incerti. Il movimento deve fare un passo avanti per vincere, non possiamo più accontentarci di scioperi lampo. La data del 23 annunciata dall’intersindacale è molto lontana. Dobbiamo utilizzarla per costruire lo sciopero dove ancora non c’è, contando sui settori mobilitati. Ma dobbiamo accelerare il passo, per non demoralizzarci e non lasciare soli i settori di punta.  

Per noi la vittoria dipende da una combinazione di diversi fattori:

  • Il rafforzamento degli scioperi ad oltranza, in particolare nei servizi pubblici e nelle imprese statali. Nel settore privato, è necessario amplificare la mobilitazione per rallentare la produzione e fare pressione sui datori di lavoro e parallelamente sulla loro rappresentanza politica. Gli scioperi prolungati hanno contribuito notevolmente a destabilizzare il governo. Dobbiamo fare di tutto per ampliarli, per rendere questa lotta una mobilitazione quotidiana, il movimento deve fare notizia ogni giorno. Il nostro obiettivo è lo sciopero generale ad oltranza.
  • Il mantenimento di manifestazioni di massa che dimostrino la profondità del movimento, la sua legittimità. La richiesta di mobilitazioni ovunque, che mirino direttamente al potere politico, come ha fatto il movimento dei Gilet Gialli. Con i GJ e le squadre sindacali, il movimento deve puntare a bloccare il paese. È necessaria una manifestazione nazionale a Parigi per contestare politicamente e massicciamente la riforma e il potere.
  • La risposta allo scandalo democratico in corso. Il governo e Macron devono andarsene, ma dobbiamo evitare che l’estrema destra ci tenda un’imboscata e prenda il sopravvento. Si tratta di imporre una politica che parta dalle esigenze dei lavoratori, dei giovani e dei pensionati e che si basi sulle loro mobilitazioni per imporle, un governo che sia fedele agli interessi dei lavoratori come quello di Macron lo è a quelli dei datori di lavoro. È responsabilità di tutte le organizzazioni della sinistra sindacale, politica e associativa discutere tutti questi punti. Proponiamo di incontrarci al più presto.

Al di là di questo, è più che mai necessaria un’alternativa politica attorno a un progetto di rottura con le politiche capitaliste, una rottura per una società ecosocialista.

Una vittoria è possibile contro Macron e le sue riforme. Dobbiamo darci tutti i mezzi per ottenerla.

Traduzione a cura di https://refrattario.blogspot.com/

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