Sull’invito di Meloni al congresso Cgil dissento in maniera profonda, l’ho detto da subito e, statene certi, non staremo in silenzio.
In ogni caso, in questi giorni sono state dette due sciocchezze, contrarie ma che respingo entrambe al mittente.
La prima: «la Cgil DEVE invitare le istituzioni. Si è sempre fatto così. Che fai, se un padrone non ti piace non ti siedi al tavolo?»
Ho trattato con padroni leghisti razzisti e sessisti. Con uno mi rifiutai di tornare nel suo ufficio perché sulla scrivania aveva un fallo gigante in legno. Trattavo sì, ma non lo avrei mai invitato e fatto parlare a un nostro congresso.
Sul dovere istituzionale, poi, è semplicemente falso. La CGIL non deve per forza invitare le istituzioni, molte categorie (la Fiom per esempio) hanno deciso di non invitare i relativi ministri.
E non si è sempre fatto così. Perché un conto è INVITARE (io non lo avrei fatto, ma capisco l’invito), tutt’altra cosa è CHIEDERE DI INTERVENIRE e addirittura concordare che Meloni non parli come tutti gli altri invitati il 15, ma il 17 perché prima non poteva. Non avremo nemmeno diritto di replica!
E non si é sempre fatto così! Conte e Renzi furono invitati a presenziare non a intervenire e infatti non erano in programma (controllate pure). L’ultimo che fu invitato a parlare fu Prodi, nel 2006, da Cofferati e fu una esplicita scelta politica che oggi, con Meloni, davvero è incomprensibile, perché nei fatti corrisponde a uno sdoganamento di un governo fascista, in corrispondenza peraltro di fatti gravissimi come quelli avvenuti recentemente.
Tanto più che, a nessun livello dell’organizzazione questa scelta è stata mai discussa.
E vengo alla seconda sciocchezza. Quella di chi fa la morale sulla «fine della Cgil», dall’alto di altre sigle sindacali o persino di partiti politici più o meno alla deriva.
La Cgil, piaccia o meno, non è solo il suo segretario o la sua segreteria. La «Cgil c’est moi» non funziona! Per il semplice fatto che, a prescindere dal programma di un congresso-kermesse, non corrisponde alla realtà quotidiana di una organizzazione di massa molto più complessa di quanto evidentemente tanti pensano.
La Meloni non è stata invitata a mio nome né a nome di tantissime/i altri che infatti stanno protestando o comunque esprimendo malessere in questi giorni.
Per questo, noi troveremo il modo di esprimere il nostro dissenso, statene certi. E chiederemo ai tanti che non si rassegnano di fare altrettanto.
Ph: il quadro di Ennio Calabria sfregiato dai fascisti in Cgil il 9 ottobre 2021.

Dalla pagina Facebook di Eliana Como