Chi s’accontenta gode…così così

La citazione poco marxista (Ligabue mi sembra fosse dei DS, o sbaglio?) è per invitare i compagni ad aderire a Sinistra Anticapitalista, in occasione del suo primo, scalcinato congresso. In che senso? Beh, ci sono molti compagni che si “accontentano” di una sinistra a chilometro zero. Una sinistra che viaggia poco, nello spazio e nel tempo. Una sinistra che s’accontenta di occuparsi di ciò che accade tra l’Oglio e il Garda (o al massimo arriva allo spazio tra la catena delle Alpi e Capo Passero), e, in termini temporali, s’accontenta di dare un’occhiata a ciò che è accaduto nel III millennio (con qualche rapida sbirciatina agli ultimi 25 anni del II millennio). Che è magari utile, per fare qualche battaglia di piccolo cabotaggio, per “resistere” in qualche modo alla valanga di barbarie che ci viene vomitata addosso da ogni parte. Ma che resta, purtroppo, irrimediabilmente miope, incapace di fare i conti con la Storia (e la Geografia!) del movimento di emancipazione degli sfruttati e degli oppressi, che non è iniziato ieri o ier l’altro, e non è iniziato né nel Parlamento italiano, né in qualche consiglio comunale, né tanto meno in qualche centro sociale di periferia. Credo ci sia bisogno di dar vita ad una sinistra che, almeno, si proponga di essere rivoluzionaria, faccia questo sforzo di superamento dei suoi limiti, politici, storici, geografici, pur senza la garanzia di poterci riuscire. Che sia GENEROSA, da tutti i punti di vista (col rischio di perder-SI), magari correndo anche il rischio di essere PRESBITE (e la nostra corrente lo è stata anche troppo spesso). Certo, chi è miope vede meglio da vicino, nota tutti i particolari. Chi è presbite deve spesso allontanarsi dall’oggetto che guarda, prendere un po’ le distanze: ma vede più facilmente l’insieme. E, anche se può prendere cantonate, riesce a spaziare in lungo e in largo. Per dare gambe a quella bellissima canzone anarchica di fine ‘800 (l’altro ieri per chi ha memoria lunga!): NOSTRA PATRIA E’ IL MONDO INTERO. E senza un’Internazionale, cosa resta ai proletari di tutto il mondo, di fronte ad un nemico che sa benissimo quanto sia perdente rinchiudersi nei piccoli spazi?