Il governo Meloni, lo Stato e in particolare il Ministero dell’istruzione stanno usando la mano pesante per impedire un nuovo ciclo di incontri per presentare nelle scuole il libro Quando il mondo dorme. Storie, parole, ferite della Palestina della relatrice speciale ONU per il Territorio palestinese occupato, Francesca Albanese. Trovate più sotto la sacrosanta denuncia di Docenti per Gaza contro la censura imposta agli insegnanti: intimidazioni, ingerenze, segnalazioni anonime agli Uffici scolastici – un clima da caccia alle streghe.

Il titolo del libro di Albanese, Quando il mondo dorme, è piuttosto fuorviante. Infatti le potenze occidentali, con lo Stato di Israele come punta di diamante, si sono dimostrate fin troppo sveglie nel castigare brutalmente la popolazione palestinese con un mostruoso massacro, e l’altra metà del mondo del capitale (i Brics) sta facendo anch’essa il suo, attivamente, con varie forme di aiuto allo stato sionista. A sua volta, la resistenza palestinese ha dato la sveglia – e che sveglia! – ad un movimento planetario di solidarietà, talvolta militante.

A dispetto del titolo poco felice, il libro di Albanese fa capire cosa siano realmente l’occupazione e la segregazione razziale nei Territori, lo sgancio ininterrotto di decine di migliaia di tonnellate di esplosivo sopra la popolazione di Gaza, la sofferenza, la morte, il terrore; e lo fa con efficacia, attraverso i vissuti personali, in particolare dei giovani palestinesi.

Agli occhi del governo filo-sionista e dei suoi scherani “intellettuali” il misfatto di cui si è macchiata Albanese è di aiutare anzitutto gli studenti a comprendere la realtà di un’oppressione intollerabile, e quando si aprono gli occhi può venir voglia di combattere l’ingiustizia. Per quanti difendono il diritto al genocidio dello stato di Israele, ciò è particolarmente esecrabile, perché in un momento di riflusso, di effettivo addormentamento, del movimento per la Palestina, nel quale si erano distinti per protagonismo proprio i giovani, gli studenti, la presentazione di questo libro può spingerli a riprendere l’iniziativa, con la consapevolezza rafforzata di essere dalla parte giusta.

Ecco perché il governo Meloni, il Mattarello nazional-popolare, parecchi sinistri individui della cosiddetta opposizione e le frattaglie centriste non sono stati con le mani in mano. Come denunciano i Docenti per Gaza, il bavaglio messo alle presentazioni di Albanese e agli insegnanti promotori, è solo un assaggio dell’organico intervento repressivo definito in tempi record con il DDL Gasparri, grazie pure al solerte contributo del PD nella figura di Delrio. Figlio delle linee guida dettate dalla IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) e adottate nel 2020-2021, guarda un po’, dal governo Conte-PD-Italia Viva-Liberi e Uguali, questo disegno di legge è uno strumento liberticida che, assimilando proditoriamente all’antisemitismo la critica dello Stato di Israele e la denuncia dei suoi crimini, permetterà di perseguire ogni espressione di dissenso, e soprattutto ogni forma di mobilitazione, contro il terrorismo coloniale sionista e i suoi protettori. E a sua volta, nell’attuale, montante clima di guerra, guerra generale, il DDL Gasparri-Del Rio è solo un assaggio del pugno di ferro che sarà impiegato contro chiunque, a cominciare dai giovani, oserà contestare la mobilitazione militarista della “nazione”. A proposito di aprire gli occhi.

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COMUNICATO DI DOCENTI PER GAZA SULLA PARTECIPAZIONE DELLE SCUOLE AL WEBINAR CON FRANCESCA ALBANESE

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Docenti per Gaza

Nei giorni 4, 9 e 10 dicembre 2025, la Relatrice speciale ONU per il Territorio palestinese occupato Francesca Albanese ha incontrato numerose scuole (un totale stimato di quasi 12 mila studentesse e studenti) per presentare il suo libro Quando il mondo dorme. Storie, parole, ferite della Palestina, e attraverso di esso presentare le storie di persone comuni – rifugiati, attivisti, intellettuali, bambini – che hanno in qualche modo segnato il suo personale cammino professionale e soprattutto umano.

Sulla scia del suo primo webinar del marzo 2025, reperibile sul nostro sito, che ha riscosso grande successo, e su richiesta di numerosi docenti, abbiamo pensato di riproporre una nuova serie di incontri da remoto nell’ambito del nostro progetto “Palestina racconta”.

Si spiega da sé, visto il suo ruolo nella difesa dei diritti umani, il grande valore didattico che l’incontro con la Relatrice ha avuto: alle classi, infatti, è stato possibile spiegare quanto sta avvenendo nei Territori Occupati e a Gaza dal punto di vista del diritto internazionale. La presentazione del suo libro, infatti, ci è sembrata il modo migliore per introdurre una riflessione sui diritti umani nelle classi, tema centrale nella didattica trasversale di Educazione civica. Quando il mondo dormeè un libro testimonianza in cui le parola viene data, tra gli altri, proprio a ragazzi e ragazze palestinesi, che ci spiegano cosa significhi vivere sotto occupazione e sotto i bombardamenti. Il titolo stesso rimanda all’indifferenza del mondo, soprattutto occidentale, che girandosi dall’altra parte, non tende la mano a chi è vittima della violenza di uno dei più forti eserciti al mondo. Pertanto, l’incontro di Albanese con le classi non può ritenersi strumentale a nessuna propaganda e a nessuna ideologia, come invece è stato descritto da alcuni esponenti politici, ma è funzionale all’acquisizione di informazioni e conoscenze riguardo fatti di attualità e allo sviluppo di quello spirito critico che la didattica per competenze tanto decantata ha come obiettivo. (1)

Come segnalato dalla scheda progetto presente sul nostro sito e condivisa con il corpo docente interessato, l’incontro si proponeva di raggiungere obiettivi quali la promozione della conoscenza della cultura e della storia palestinese, superando stereotipi e pregiudizi, stimolare e valorizzare la lettura, come valido strumento di autonarrazione e testimonianza, favorire il dialogo interculturale e la cittadinanza attiva, creando uno spazio di confronto aperto e costruttivo su temi fondamentali come i diritti umani, la decolonizzazione del pensiero occidentale, il razzismo, la resistenza culturale, la solidarietà, promuovendo il rispetto per le diversità e stimolando l’impegno civico su temi di rilevanza globale.

L’incontro, perciò, si inscrive perfettamente nella progettazione didattica delle nostre scuole, rispettando la richiesta di sviluppo delle competenze indicate dalle Indicazioni Nazionali 2012.

Riteniamo che un’iniziativa come questa sia stata demonizzata da una certa parte politica che intende esercitare una censura non solo ideologica, ma di fatto applicabile a qualsiasi ambito della società civile a partire dalla Scuola e dall’Università. Infatti non è la prima volta che noi Docenti per Gaza siamo testimoni, quando non oggetto, di ingerenze e intimidazioni che si declinano con segnalazioni persino anonime agli Uffici scolastici regionali.

Ci chiediamo a questo punto se chi segnala e chi accoglie le segnalazioni sia a conoscenza delle prassi condivise di progettazione didattica, della continuità didattica territoriale e dell’articolo 33 della Costituzione.

Ci chiediamo, inoltre, come sia possibile invocare il contraddittorio davanti a chi rappresenta con carica ufficiale il Diritto internazionale, e se anche in Italia stiamo assistendo alla programmatica demolizione dei principi fondanti del Diritto umanitario.

Come docenti siamo consapevoli di questo rischio, siamo preoccupati per il futuro delle nostre alunne e alunni e siamo determinati a difendere i principi costituzionali oggi sotto attacco, a costruire una società dove non ci sia spazio per discriminazioni e colonialismo.

Dalla nascita della nostra rete nazionale, abbiamo raccolto varie segnalazioni di docenti preoccupati del clima di censura. Questo ennesimo e ultimo caso ci mostra quello che ci aspetta se il DDL Gasparri o il DDL Delrio dovessero diventare legge.

Dunque, condanniamo ogni strumentalizzazione ed esprimiamo solidarietà nei confronti di colleghe e colleghi che hanno fortemente creduto in un incontro di tale spessore didattico, i cui temi sono proprio l’educazione alla pace, al dialogo e alla giustizia, oltre che al rispetto dei diritti umani e che per questo rischiano sanzioni disciplinari ingiustificate.

Esprimiamo solidarietà anche nei confronti dei/delle dirigenti, che sono il primo bersaglio di questo clima di censura.

Esprimiamo solidarietà a Francesca Albanese, nuovamente sotto attacco per il suo lavoro.

Infine, esprimiamo solidarietà a tutto il corpo studentesco coinvolto, sulla cui pelle viene di nuovo fatta propaganda politica e il cui diritto a un’educazione autentica viene nuovamente messo in discussione da una politica che pensa alle nuove generazioni come nuove leve da arruolare nelle guerre che verranno/vorranno.

(1) Le Raccomandazioni del Consiglio Europeo per l’apprendimento permanente definiscono un insieme di competenze essenziali che tutte le persone dovrebbero sviluppare e per l’acquisizione delle quali la scuola è chiamata a operare. Nel quadro delle competenze rientra quella in materia di cittadinanza che comprende la conoscenza dei valori democratici, dei diritti e dei doveri civici; l’abilità di partecipare attivamente alla vita collettiva e alle dinamiche sociali; l’adozione di comportamenti responsabili e inclusivi in una società democratica.


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