Lasciar morire è una forma di deterrenza, che sia la strage di Cutro oppure il naufragio di ieri, sono situazioni in cui si potevano e si dovevano salvare quelle vite; non è stato fatto perchè si usa la difesa dei confini piuttosto che il soccorso alle persone. Questo è anche il motivo per cui conseguentemente c’è anche una criminalizzazione di chi non si adegua a questa modalità.” Queste le parole di commento alla nuova strage di migranti avvenuta nel doppio doppio naufragio di mercoledì 13 agosto a 14 miglia da Lampedusa di Alessandro Metz co-fondatore di Mediterranea Saving Humans, e “armatore sociale” della nave Mare Jonio. Ci sono già 27 morti accertati e all’ alba sono riprese le ricerche dei dispersi.
Sono intanto iniziati i colloqui del personale della Croce rossa italiana con i superstiti: serviranno a ricostruire cosa è accaduto prima e durante il naufragio delle due imbarcazioni, lasciate senza soccorso in zona Sar italiana, con la Meloni e Salvini che oggi accusano gli scafisti, senza però spiegare come sia stato possibile che, a poche miglia da Lampedusa, nessuna delle decine di imbarcazioni dei vari corpi dello Stato – Finanza, Guardia Costiera, la stessa Frontex – sia intervenuta, non essendoci in zona navi delle Ong, dato che lo stesso Governo le spedisce sistematicamente a sbarcare i migranti salvati nei porti del centro e nord Italia, a giorni interi di inutile navigazione dalla zona del Mediterraneo centrale, lasciata così sguarnita. Nel frattempo sono sbarcati 156 migranti, dopo il soccorso di 3 imbarcazioni, durante la notte a Lampedusa. Agganciate altre due imbarcazioni con a bordo 50 persone
“Gli attacchi che abbiamo subìto, denunce, rinvii a giudizio e operazioni di spionaggio, non rallenteranno le nostre attività fino a quando non ci saranno canali sicuri per garantire il diritto di movimento, il diritto alla mobilità per trovare migliori condizioni di vita. Della nuova nave e delle prossime attività parleremo domenica alla Festa di Radio onda d’urto” conclude Alessandro Metz, che sarà uno dei relatori dell’incontro: “La deriva autoritaria dello Stato tra repressione del dissenso e attacco alle lotte sociali”, insieme a Ilaria Salis, alla campagna Free all antifas e a Dana Lauriola del Movimento No Tav, domenica 17 agosto alla Festa di Radio Onda d’Urto, alle ore 19,30 sul palco principale.
Il commento di Alessandro Metz di Mediterranea
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